Laghetto Alpe Prabello nei pressi al Rifugio Cristina
    

ALPE PRABELLO

Il laghetto è situato all'Alpe Prabello, ai piedi del Pizzo Scalino. Dell'alpeggio fanno parte anche il Rifugio Cristina (tel. 0342 452398) e la chiesetta della Madonna della Pace.
Il laghetto è molto piccolo, di forma allungata. Nelle sue acque si specchiano, a secondo da quale lato lo si guardi, il Pizzo Scalino (m. 3323) o il Monte Disgrazia (m. 3678).

Come arrivare:
A Sondrio prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco. Al km. 13.5 deviamo a destra. Superate Lanzada e Franscia, proseguiamo con quattro chilometri di ripidi tornanti fino a Campo Moro (m. 1990).

Lasciamo l'auto nel vasto parcheggio sotto il rifugio Zoia, di fronte al lago. Alla destra di una fontana, troviamo la stradina che sale a questo rifugio.
Alcuni segnavia indicano con il sentiero 346/301: Alpe Prabello e Rif. Cristina a ore 1.10, Passo degli Ometti a ore 2.40; con il sentiero 346: Rifugio Zoia a ore 0.05, Alpe Campagneda a ore 0.50, Rif. Cà Runcasch a ore 0.50.
Ci incamminiamo in salita su questa stradina. Arrivati ad un bivio, seguendo le indicazioni, continuiamo a sinistra con la vecchia mulattiera.
Passiamo sotto i cavi della teleferica di servizio. Un cartello avverte di prestare attenzione.
Percorriamo un tornante verso destra e raggiungiamo il Rifugio Zoia (m. 2021).

Il sentiero prosegue sulla sinistra; alcuni segnavia indicano il sentiero 346 per l'Alpe Campagneda a ore 0.40, il Passo di Campagneda a ore 2.20 e il Monte Spondascia a ore 2.30.
Già possiamo ammirare verso sud l'imponente piramide dello Scalino, al quale ci avvicineremo, mentre sull'altro lato ci accompagnerà per un tratto la vista sul sottostante lago di Campomoro.
Mentre procediamo tra pini silvestri e rododendri, passiamo accanto ad un grande masso sotto il quale è stato collocato un quadretto raffigurante una madonnina.
Passiamo sotto i cavi dell'alta tensione e percorriamo un tratto con lievi saliscendi con vista sulla diga del Lago di Alpe Gera e sul soprastante Ghiacciaio Fellaria (in piccolo riusciamo a distinguere sulla sinistra anche il rifugio Bignami m. 2401).
Superiamo un casello dell'acquedotto e torniamo a salire tra rocce e radi larici ignorando un sentierino sulla destra.

Dopo aver percorso un altro breve tratto in piano, riprendiamo a salire e raggiungiamo la Falesia dello Zoia (m. 2100). Qui troviamo dapprima un grosso masso sporgente e poi una parete attrezzata come palestra di roccia con varie vie di salita (quinto, sesto e settimo grado).
Passando sotto un tubo nero, percorriamo un breve tratto in discesa e poi torniamo a salire.
Lasciamo a sinistra un altro casello dell'acquedotto con una freccia rossa che indica il rifugio Zoia alle nostre spalle.
Quasi in piano, superiamo alcuni rigagnoli che attraversano il cammino e raggiungiamo un bivio dove i segnavia indicano a sinistra: il Monte Spondascia a ore 2.10; diritto: l'Alpe Campagneda a ore 0.20, i Laghi e il Passo di Campagneda a ore 2.

Troviamo poi un paletto in legno con il segnavia 1B. Ora il Pizzo Scalino si erge di fronte a noi (m. 2160).
Scendiamo in una valletta percorsa da un torrente.
Poi ci immettiamo su di una pianeggiante stradina sterrata. Andiamo a sinistra e con un ponte attraversiamo il torrente. Alla destra ci sono le baite dell'Alpe Campagneda e il sentiero che continua verso l'Alpe Prabello.
Diversi segnavia indicano: Alpe Campagneda m. 2140; diritto (sent. 346): Rifugio Cà Runcasch a ore 0.05, Laghi di Campagneda a ore 0.50, Passo di Campagneda a ore 1.40; a destra (sent. 346/1): A. Prabello a ore 0.30, Rifugio Cristina a ore 0.30, Passo degli Ometti a ore 2; a sinistra (sent. 346): Campo Moro a ore 0.30.

Andiamo a destra verso l'agriturismo Il Cornetto ma, fatti pochi passi, prendiamo un sentiero sulla sinistra.
Con un rudimentale ponticello, fatto con due tronchi e due assi di legno, superiamo un affluente del torrente che troviamo poco più avanti.
Superato anche il torrente con un altro ponticello di legno, riprendiamo a salire.
Un rivolo bagna il sentiero.
Percorriamo un breve tratto su fondo roccioso poi continuiamo quasi in piano tra larici e rododendri.
Scavalchiamo un altro rivolo e torniamo a salire.
Raggiungiamo un pianoro al centro del quale superiamo un ruscelletto tramite un ponticello di legno (cinque tronchi) con le sponde.
Tra prati e cespugli di rododendro, raggiungiamo una zona acquitrinosa che attraversiamo camminando su alcune pietre.
Troviamo un paletto di legno con dipinto in alto un segnavia bianco-rosso.

Arriviamo ad un bivio (m. 2160). Dalla destra arriva un altro percorso. I segnavia indicano, diritto (sentiero 347): Prabello - Rifugio Cristina a ore 0.20, Alpe Acquanera a ore 0.50; dietro a destra (sentiero 346/1): Alpe Campascio a ore 0.10, Franscia a ore 1.40; dietro di noi (sentiero 346/1): Alpe Campagneda a ore 0.10, Rifugio Cà Runcasch a ore 0.10, Campo Moro a ore 0.40.

Il percorso si mantiene al margine destro del pianoro, prima in piano e poi in salita tra radi larici. Nel valloncello a sinistra scorre un rivolo.
Poi il sentiero si divide in due tracce parallele.
Giriamo a destra e saliamo in modo abbastanza ripido. In cima voltiamo a sinistra e ci immettiamo su di una sterrata (m. 2210). I segnavia indicano a sinistra: A. Campagneda a ore 0.25, Laghi di Campagnera a ore 0.40, Passo di Campagneda a ore 1.40, Rifugio Cà Runcasch; a destra: A. Prabello - Rif. Cristina a ore 0.15, A. Acquanera a ore 1, Passo degli Ometti a ore 2.

Andiamo a destra in piano. Poco più avanti superiamo un rivolo con un ponte.
Continuiamo in leggera salita e raggiungiamo una insellatura (m. 2225). Alla sinistra ritroviamo il sentiero. Da questo punto cominciamo a vedere, in lontananza, la chiesetta della Madonna della Pace all'estremità dell'Alpe Prabello.
Possiamo continuare con la sterrata, che si abbassa in un avallamento per poi risalire, oppure, seguendo i bolli, con il sentiero che, dopo un tratto in piano, sale, prosegue in leggera discesa e poi ancora in piano, ed infine torna ad immettersi sulla stradina.
Continuiamo in piano, superiamo un ruscello con un ponticello di legno e pietre, e arriviamo all'alpeggio (m. 2225).
Il rifugio è di fronte a noi. Passiamo tra le baite dell'alpe, superiamo alcuni ruscelletti e poi andiamo a destra verso la chiesetta.
Aggirate alcune grosse pietre, raggiungiamo il piccolo laghetto.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Malenco
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Lanzada
  • Altezza: m. 2225
  • Latitudine: 46°17'01" N
  • Longitudine: 9°56'40" E
  • Carta Kompass: 93 C5
  • Lunghezza: m. 30
  • Larghezza: m. 10
  • Tipo: naturale
  • Tempo: ore 1.10
  • Dislivello: m. 277 -40
  • Difficoltà: nessuna
Escursione effettuata nel mese di agosto 2009
tartaruga = escursione breve
Escursione
adatta a tutti
    

    
    

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che ho incontrato girovagando
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