Lago Caprara
    

CAPRARA

Il Lago Caprara è situato nell'alta Valle del Drogo, poco sotto il Passo o Bocchetta di Lendine (m. 2322) un piccolo valico, che conduce nella Valle della Forcola (CH), aperto tra il Pizzaccio (m. 2591) e il Pizzo Campanile (m. 2554).
Il punto di appoggio più vicino è il Bivacco Val Capra (m. 2164), sempre aperto e ben attrezzato.

Come arrivare:
Con la statale 36 arriviamo fino a San Giacomo Filippo (km. 122.7) dove deviamo a sinistra per imboccare la strada per Olmo e San Bernardo.
Superata una Via Crucis e la frazione di Motta continuiamo in salita con 18 tornanti.
La strada è asfaltata ma è anche abbastanza stretta tranne che nei tornanti. Ci sono comunque parecchie piazzole per lo scambio.
Dopo 7 km. raggiungiamo la frazione Olmo.

Possiamo parcheggiare accanto alla chiesa oppure un centinaio di metri più avanti alla destra della strada, di fronte ad una fontana (m. 1050).
In questo secondo caso torniamo indietro a piedi e, accanto ad una cappellina con la statua di una madonna, iniziamo a salire una scalinata con delle protezioni che fanno anche da corrimano alla sinistra e con un muretto alla destra.
Arriviamo al piccolo cancello del cimitero e giriamo a destra costeggiando la chiesa (m. 1060).
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra e troviamo un bollo bianco rosso ed una freccia.

Camminando tra case e recinzioni arriviamo ad un bivio (m. 1075) dove, accanto ad un idrante, troviamo una palina con dei segnavia che indicano a destra con il sentiero C26: A. Lendine a ore 2, Lago Caprara a ore 3.20, Alta Via Bodengo; diritto con il sentiero C27: Laguzzola a ore 1.45, A. Lendine a ore 2.45. Andiamo a destra, quasi in piano tra le case.
Proseguiamo in salita; alla sinistra c'è un prato e alla destra una recinzione formata da paletti di legno che reggono una rete.
Continuiamo tra prati e alberi (m. 1090).
Passiamo sotto a tre cavi.

Alla destra troviamo il primo di una serie di otto cartelli dedicati a S. Luigi Guanella. Su questo leggiamo: "Il Signore ti osserva con sospiri d'amore meglio di un padre che conta i battiti del bambino che dorme". Volgendo lo sguardo vediamo i tetti di Olmo.
Proseguiamo dapprima quasi in piano e poi con leggera pendenza. Alla destra, sul lato opposto della valle, vediamo i prati e le case di Dalò con il ripido pendio che precipita verso Chiavenna.

Ad un bivio (m. 1115) i segnavia indicano a sinistra: Laguzzola; a destra: Lendine. Dopo pochi metri a sinistra c'è il cartello n. 2/8 sul quale leggiamo: "Dio Padre ti guarda con amorevolezza, come se non avesse che pensare a te solo". Non ne troveremo altri in quanto a questo bivio proseguiamo verso l'Alpe Lendine.
Lasciamo a destra un masso sul quale vediamo un segnavia a bandierina rosso bianco rosso e continuiamo in salita.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra salendo dei bassi gradini di pietra.
Dopo una curva a destra proseguiamo quasi in piano (m. 1130) e dopo la successiva a sinistra torniamo a salire. Transitiamo sotto quattro cavi dell'alta tensione.
Saliamo altri piccoli gradini.
Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 1145).
Subito, con una curva a sinistra, aggiriamo un masso sul quale vediamo i bolli.

Nei prati alla destra ci sono le vecchie baite di Zecca; solo qualcuna è stata ristrutturata.
Dopo una curva a destra le raggiungiamo (m. 1165).
Seguiamo vari bolli rossi e due cartelli che indicano Lendine. Il sentiero segnalato, anziché addentrarsi tra le baite, le aggira a monte.
Alla sinistra troviamo una fontana con vasca di pietra.
Ignoriamo un sentiero che si stacca alla sinistra.
Poco dopo passiamo tra due pietre, entrambe con i bolli.
Continuiamo con poca pendenza. Vediamo una freccia verde.

Alla sinistra troviamo una fontana con vasca. Un sentiero proviene dalla destra dopo aver attraversato il piccolo borgo. Un cartello ed una freccia verde invitano a proseguire diritto verso Lendine. Alla sinistra c'è una colata di pietre e massi franati (m. 1185).
In salita entriamo in un lariceto. Un altro cartello indica Lendine.

Proseguiamo con poca pendenza e vediamo un tubicino arancione che affiora dal terreno.
Alla sinistra troviamo una vaschetta con dell'acqua e sentiamo il rumore del torrente che scorre passando sotto al sentiero, coperto delle pietre (m. 1195).
Attraversiamo una zona con dei massi franati, ai lati del sentiero.
Dopo un tratto quasi in piano torniamo a salire. Di tanto in tanto vediamo una freccia verde.
Percorriamo un tratto allo scoperto e rientriamo nel lariceto. Aggiriamo alla sinistra una bassa pietra piatta. Continuiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi.
Dopo una semicurva verso destra proseguiamo in leggera salita e dopo la successiva curva a sinistra torniamo a camminare quasi in piano (m. 1215).

Saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Superiamo due tornanti sinistra-destra (m. 1230).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire con dei gradini di pietra.
Ai lati del sentiero ci sono vari massi e pietre franate.
Saliamo altri gradini di pietra.

Troviamo alcuni cespugli di rododendro alla sinistra del sentiero.
Percorriamo due tratti con poca pendenza intervallati da uno quasi in piano. Proseguiamo in salita.
Alla sinistra c'è un muretto di contenimento sul quale vediamo un bollo bianco rosso (m. 1250).

Subito percorriamo uno zig-zag sinistra-destra lasciando a destra un enorme masso.
Saliamo dei gradini di pietra. Attorno vediamo diversi massi e pietre.
Continuiamo con un tratto quasi in piano e riprendiamo a salire.
Alla sinistra ci sono rododendri e pietre franate.
Con uno zig-zag sinistra-destra saliamo dei rudimentali gradini di pietra (m. 1265).

Percorriamo un'ampia curva a sinistra all'esterno della quale ci sono dei massi e proseguiamo in leggera salita.
Troviamo la prima di una serie di fontane con vasca in legno, tutte uguali. Accanto c'è un idrante (m. 1280).
Continuiamo con un lungo tratto quasi in piano seppur con lievi saliscendi, camminando tra larici, rododendri e pietre. In basso alla destra vediamo una baita tra i larici.
Percorriamo due tratti con poca pendenza intervallati da uno quasi in piano.

Un sentiero si stacca alla destra e, in leggera discesa, scende verso una baita.
Alla sinistra troviamo una seconda fontana con vasca di legno. In basso a destra, nel bosco, vediamo dapprima due ruderi e poco dopo due baite (m. 1290).
Continuiamo con poca pendenza. Troviamo un altro sentiero che scende alle baite e passiamo accanto a due tombini in cemento e ad un idrante.
Dopo un tratto in salita continuiamo con poca pendenza.

Torniamo a salire. In basso a destra vediamo una baita tra i larici (m. 1310).
Un tubo blu con una righina azzurra affiora dal sentiero.
Subito dopo, aggiriamo una pietra con una freccia verde ed un albero situati nel mezzo dei sentiero. Attorno ci sono dei massi (m. 1325).
Continuiamo quasi in piano.

All'interno di una curva a sinistra ci sono dei rododendri.
Percorriamo un'altra curva a sinistra e poco dopo un tornante destrorso.
Continuiamo con poca pendenza.

All'inizio di un'ampia curva a sinistra, il sentiero è chiuso da un paio di cavi fissati ad un palo con una manopola, da aprire e richiudere dopo il passaggio, in modo da impedire il passaggio agli animali di qualche alpeggio (m. 1335).
Subito alla sinistra troviamo la terza fontana con vasca di legno e un idrante.
Vediamo ancora una parte del tubo blu con una riga azzurra che affiora dal terreno.
Percorriamo un tratto in salita, uno quasi in piano ed uno con poca pendenza.

In basso alla destra, sul fondovalle, vediamo le case di Sant'Antonio, lungo il percorso C 25 che sale al Lago del Truzzo e al Rifugio Carlo Emilio (m. 1360).
Vediamo una parte del tubo blu che affiora dal terreno.

Alla sinistra troviamo una croce accanto alla quarta fontana con vasca di legno e ad un idrante. In un incavo sotto una roccia vediamo un quadretto raffigurante una madonna. C'è anche un vecchio ombrello sicuramente abbandonato da parecchio tempo (m. 1370).
Continuiamo dapprima quasi in piano e poi con pochissima pendenza. Troviamo un tombino di ferro cementato nel terreno.
Dopo un altro tratto quasi in piano riprendiamo a salire e torniamo a vedere una parte del tubo blu affiorare dal sentiero.
Continuiamo con poca pendenza e poi quasi in piano.
Presso una curva a destra percorriamo pochi passi in salita e subito torniamo a camminare quasi in piano attorniati da massi e rododendri (m. 1390).
Proseguiamo con un tratto in salita, uno quasi in piano ed uno con poca pendenza.

In basso alla destra vediamo delle case.
Continuiamo quasi in piano passando accanto alla quinta fontana con vasca di legno e ad un idrante. Poco più in basso alla destra vediamo alcune vecchie baite (m. 1405).
Lasciamo a destra una pietra, con un bollo bianco rosso, infilata in verticale in un mucchietto di altre pietre.
Torniamo a salire tra larici, erba e cespugli di rododendro.
In basso alla destra, tra gli alberi, il torrente rumoreggia.
Dopo un tratto in leggera salita continuiamo quasi in piano e attraversiamo un ruscelletto (m. 1435).
Pochi passi più avanti vediamo ancora una parte del tubo blu che affiora dal sentiero.

Riprendiamo a salire. Dalla sinistra un rivolo si riversa sul sentiero e per alcuni metri lo bagna.
Continuiamo con poca pendenza. In basso alla destra vediamo una vecchia baita a due piani.
Troviamo la sesta fontana con vasca in legno e l'idrante. Sotto ad una grotta vediamo un quadretto raffigurante una madonnina. Vediamo anche il tubo blu che affiora per alcuni metri dal sentiero (m. 1445).
Poco dopo lo rivediamo riaffiorare in altri due punti. Riprendiamo a salire.
Percorriamo un tratto con poca pendenza e torniamo a salire.

Un ruscelletto si immette sul sentiero e per una diecina di metri lo bagna abbondantemente (m. 1465).
Continuiamo con poca pendenza. Lasciamo a sinistra una roccia obliqua. Vediamo un pezzo del solito tubo affiorante dal terreno.
Superiamo un altro tratto bagnato da un ruscelletto (m. 1475).
Alla sinistra troviamo un idrante e subito sentiamo scorrere l'acqua di un ruscello che, coperto delle pietre, attraversa il sentiero.

Quasi in piano raggiungiamo la settima fontana con vasca di legno collocata accanto ad un grosso cubo in cemento. Alla destra c'è un ponticello di legno protetto ai lati da paletti che reggono una rete verde (m. 1485).
Attraversato il torrente, giriamo a sinistra e riprendiamo a salire.
Ci immettiamo su di un sentiero più largo che proviene dalla destra. Vediamo un bollo rosso su di un albero (m. 1495).
Passiamo accanto a due tombini.

Arriviamo ad un bivio (m. 1500). I segnavia su di una pietra indicano davanti: Lendine; dietro verso sinistra: Olmo; dietro verso destra: Drogo.
Il sentiero si divide, aggira un paletto di legno intagliato nella parte alta, e si ricompone (m. 1535). In questo punto il torrente scorre alla sinistra ad una ventina di metri di distanza dal sentiero.

Poi ci avviciniamo e lo attraversiamo su di un ponticello di tronchi, con le sponde ai lati, interamente in legno (m. 1570).
Dopo il ponte, prendiamo una scorciatoia, indicata da una freccia bianca, che sale a destra, lasciando il percorso principale che è diventato una stradina sterrata e che prosegue diritto.
Subito percorriamo due tornanti destra-sinistra salendo dei gradini.
Poco dopo, ad un altro bivio, seguendo un bollo bianco rosso superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Saliamo dei gradini di pietra (m. 1585).
Con il sentiero diviso in due tracce percorriamo un altro zig-zag destra-sinistra; poi si ricompone. In basso vediamo la stradina sterrata.

Torniamo ad immetterci sulla sterrata che nel frattempo ha effettuato un tornante destrorso (m. 1605). Cominciamo a trovare delle canaline in metallo per lo scolo dell'acqua.
Poco dopo percorriamo un ampio tornante sinistrorso all'esterno del quale, in basso, scorre il torrente.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1620).
Continuiamo con un tornante sinistrorso molto ampio, tagliabile con una scorciatoia (m. 1630).
Arrivati davanti ad un grande masso, percorriamo un tornante destrorso. Continuiamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 1645). Quasi tutti questi tornanti sono tagliabili con una scorciatoia.

Un altro sentiero, che sale dalla destra, si immette sulla sterrata (m. 1655). Alla destra vediamo il torrente.
Alla sinistra ci sono prati e cespugli di rododendro.
Percorriamo un'ampia curva a sinistra.
Davanti, più in alto, vediamo l'Alpe Lendine.

Lasciamo a destra un ponticello di legno, con solo la sponda di destra, con il quale è possibile attraversare il torrente. Su di un masso oltre il torrente vediamo una scritta ed una grande freccia arancione che indicano verso destra: Truzzo. Qui, invece, giriamo a sinistra.
In leggera salita, superato un tornante destrorso, raggiungiamo Lendine (m. 1700). Le baite dell'alpeggio, ben ristrutturate, sono diventate delle seconde case e sono abitate per lo meno nel periodo estivo.
Accanto ad una fontana con vasca in legno, troviamo una palina con vari segnavia che indicano:
- a sinistra con il sentiero C27: Laguzzola a ore 1.45, Olmo a ore 3;
- a destra con il sentiero C28: A. Prosto a ore 0.50, Lago del Truzzo, Rifugio Carlo Emilio a ore 2;
- davanti con il sentiero C9, Lago Caprara a ore 1.20, Alta Via Lendine-Bodengo;
- dietro con il sentiero C26: Olmo a ore 1.15.
In alto, davanti verso destra, poco sotto alla cima, alla destra di una cascata, vediamo sventolare le bandiere sul pennone accanto al bivacco.
[Fin qui abbiamo impiegato ore 2 ore per superare un dislivello di m. 650]

Continuiamo diritto tra le baite rimanendo nella parte destra dell'alpeggio.
A monte dell'alpeggio proseguiamo con un sentiero tra i prati. In basso alla destra scorre il torrente.
Vediamo un bollo su di una pietra.

Proseguiamo quasi in piano e ci portiamo sulla riva al torrente (m. 1725). Qui abbiamo due possibilità. Il sentiero marcato con bolli di colore bianco-rosso e qualche ometto passa alla destra del torrente mentre un altro sentiero segnalato solo da alcuni ometti prosegue diritto. Abbiamo percorso il primo all'andata (come di seguito descritto) e l'altro al ritorno. Entrambi sono per buona parte ripidi e  presentano qualche passaggio esposto.

Andiamo a destra e, camminando su di un muretto che forma una piccola diga, attraversiamo la prima parte del torrente che in questo punto passa sotto in un tubo.
Continuiamo con un guado, agevolati da pietre affioranti dall'acqua.
Giriamo poi a sinistra, in salita, e usciamo dal letto del torrente (m. 1735).

Proseguiamo tra i prati seguendo un bollo ed un ometto.
Su di un masso vediamo un altro bollo ed un ometto. Camminiamo tra radi alberi e cespugli di rododendro.
Troviamo un altro ometto.
Pieghiamo leggermente a destra.
Vediamo i bolli su alcuni tronchi degli alberi e continuiamo con poca pendenza (m. 1745).
Presso una curva a sinistra troviamo molti cespugli di rododendro (m. 1755).
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.
Su di un masso vediamo i bolli ed un ometto (m. 1765).
Seguiamo delle pallide tracce tra l'erba, attorniati da radi larici e cespugli di rododendro.
Vediamo i bolli su dei massi che affiorano dal terreno.
Torniamo a salire (m. 1775). Vediamo altri bolli.

Quasi in piano, superiamo uno zig-zag sinistra-destra e attraversiamo il letto in secca di un torrente (m. 1785).
Giriamo a destra e lo costeggiamo in salita.
Senza sentiero, seguiamo i bolli tra erba, pietre, massi e mucche al pascolo.
Ritroviamo delle tracce di sentiero tra l'erba e vediamo un bollo circolare bianco-rosso su di una pietra. Ci troviamo sempre alla sinistra del torrente (m. 1810).

Ora saliamo in modo abbastanza ripido. Alla sinistra troviamo un ometto e alla destra una pietra con i bolli (m. 1820).
Poco dopo raggiungiamo dei giovani larici. Con uno zig-zag sinistra-destra il sentiero si porta in mezzo a loro.
Saliamo ripidamente (m. 1835).
Passiamo accanto ad un tronco dipinto con i bolli e trasformato in paletto segnavia (m. 1845).
Il sentiero si divide e si riunisce.
Subito si divide nuovamente per ricomporsi dopo alcuni metri.
La faticosa salita continua tra larici e rododendri. Stiamo risalendo un costolone tra due vallette.
Vediamo un bollo circolare bianco-rosso (m. 1855).
Superiamo una pietra nel sentiero e continuiamo con alcuni zig-zag: sx-dx-sx.

Il sentiero si biforca; seguendo i bolli andiamo a destra ma, poco dopo, superata una curva a sinistra, ritroviamo l'altro ramo (m. 1865).
Presso uno zig-zag destra-sinistra, nel sentiero troviamo una pietra piatta con i bolli (m. 1875).
Dopo altri zig-zag: sx-dx-sx, continuiamo con delle serpentine tra larici e rododendri.
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 1895).
Continuiamo con serpentine appena accennate tenendoci sul margine destro del costolone.

Presso una curva a sinistra saliamo tre pietre aiutandoci con le mani (m. 1910).
Con minore pendenza, aggiriamo alla destra un albero caduto.
Percorriamo un tornante destrorso ed una curva a sinistra (m. 1920).
Continuiamo con un tornante sinistrorso e una curva a destra (m. 1930).
Saliamo in modo abbastanza ripido, sempre tra radi larici e rododendri.
Dopo un tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco. Siamo tornati sul margine destro del costolone e in basso vediamo il torrente (m. 1940).
Presso una curva a sinistra troviamo dei mirtilli.
Dopo una curva a destra ci portiamo al centro del costolone.
Saliamo in modo abbastanza ripido. Il sentiero torna sul margine destro (m. 1950).
Percorriamo una curva a sinistra. Siamo attorniati da un mare di rododendri (m. 1960).
Proseguiamo con tre curve: dx-sx-dx: seguite da un ampio tornante sinistrorso (m. 1970).

La pendenza diminuisce. Il sentiero si porta sul margine sinistro del costolone.
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad altrettanti in salita. Vediamo un bollo circolare bianco-rosso.

Attraversiamo verso sinistra un canalino pietroso nel quale scorre un rivolo. Poco dopo, con una curva a sinistra, gli voltiamo le spalle (m. 2000).
Saliamo in modo abbastanza ripido agevolati da rudimentali gradini di pietra.
Dopo un tornante destrorso proseguiamo ripidamente.
Subito percorriamo un ampio tornante sinistrorso incassato tra una roccia alla sinistra e dei cespugli di rododendro alla destra (m. 2010).

Sbuchiamo su di una cresta accanto ad un paletto di legno con i bolli e giriamo a destra con un tornante (m. 2020).
Tra erba e rododendri attacchiamo una ripida rampa.
Il sentiero piega a destra, poi a sinistra e poi ancora a destra (m. 2035).
Superiamo un ampio tornante sinistrorso.
Continuiamo con due tornanti destra-sinistra seguiti da una curva a destra (m. 2050).
Ci teniamo sul margine sinistro e in leggera salita raggiungiamo un paletto di legno con i bolli (m. 2060).
Dopo pochi passi, i segnavia ci fanno piegare a destra. Seguiamo pallide tracce tra l'erba.
Con una semicurva a sinistra raggiungiamo un altro paletto di legno con i bolli (m. 2080).

Davanti vediamo una serie di bolli dipinti sulle pietre tra l'erba e li seguiamo.
Ne superiamo tre poi pieghiamo un poco a sinistra verso un masso con i bolli e poco dopo lo raggiungiamo (m. 2095).
Alla sinistra, oltre una valletta, vediamo l'Avert Val Capra con il Bivacco Val Capra, le altre baite e le bandiere che sventolano sul pennone.
Proseguiamo in salita, tra erba e pietre, seguendo i bolli.

Percorriamo un tratto abbastanza ripido (m. 2110).
Poi la pendenza diminuisce un poco, pieghiamo a sinistra e raggiungiamo un altro paletto in legno con i bolli (m. 2125).
Lasciamo a destra un ometto.
Continuiamo con poca pendenza. Davanti verso sinistra torniamo a vedere il bivacco (m. 2135).
In salita pieghiamo a destra.
Raggiungiamo un altro paletto di legno con i bolli (m. 2165). Ci troviamo alla stessa altezza del bivacco dal quale ci separa sempre la valletta.

Poco dopo, quasi in piano, attraversiamo un canale di pietre e sfasciumi.
In leggera salita passiamo accanto ad un masso sormontato da un ometto.
Iniziamo ad aggirare a mezza costa la testata della valletta, dapprima quasi in piano e poi in leggera salita.
Continuiamo quasi in piano su sfasciumi.
Giunti in fondo, giriamo a sinistra tra pietre e sfasciumi (m. 2180).
Camminiamo poi su pietrisco e sabbietta.

Torniamo a salire. In questo punto il sentiero, in parte eroso, è esposto e scivoloso.
Proseguiamo quasi in piano tra erba e sfasciumi.
Raggiungiamo una palina in metallo con i bolli e giriamo a destra.
Continuiamo tra l'erba, verso il bivacco, dapprima in discesa e poi con minore pendenza.
Passiamo accanto ad un masso con i bolli da entrambi i lati. Alla destra scorre un ruscello (m. 2165). Lo guadiamo verso destra e troviamo un altro masso con i bolli.
Al termine della discesa (m. 2155), torniamo a salire tra massi, pietre ed erba.
Passiamo accanto alla piazzola per l'atterraggio dell'elicottero.
Continuiamo quasi in piano tra le vecchie baite dell'alpeggio e raggiungiamo il Bivacco Val Capra (m. 2164).
[Fin qui abbiamo impiegato ore 3.10 per superare un dislivello di m. 1144 -30]

Dietro alla destra del bivacco prendiamo un sentiero, contrassegnato da bolli di colore bianco-blu-bianco a strisce orizzontali, che sale tra erba e rododendri.
Proseguiamo seguendo i bolli, su di una traccia inerbita che procede diritto.
Passiamo accanto ad un ometto.
Troviamo molte pietre e massi e le aggiriamo alla sinistra (m. 2185).

Nel punto in cui il sentiero continua in leggera discesa, seguendo una freccia, giriamo a destra verso delle pietre e saliamo alla loro destra (m. 2195).
Pieghiamo a sinistra e continuiamo ripidamente (m. 2205).
Passiamo accanto a tre massi, uno dopo l'altro, tutti quanti con i bolli. Al terzo masso giriamo a sinistra e proseguiamo con poca pendenza (m. 2225).
Lasciamo a destra una roccia e torniamo a salire.

Seguiamo sempre i bolli camminando tra erba e qualche cespuglio di rododendro. Davanti, in alto, vediamo una baita di pietra.
Dopo un tratto quasi in piano saliamo in modo abbastanza ripido tra erba, rododendri e pietre (m. 2235).
Percorriamo un breve tratto in leggera salita (m. 2255).

Arrivati ad un ometto (m. 2275), lasciamo la traccia che prosegue diritto verso il Passo di Lendine e giriamo a sinistra. Ci troviamo infatti all'altezza della conca che ospita il lago, la cui presenta è facilmente intuibile guardando davanti verso sinistra.
Percorriamo un tratto a mezza costa, esposto alla sinistra.
Poi saliamo verso destra e, dopo un ripido tratto, continuiamo in lievissima salita (m. 2285).
Costeggiamo una parete di roccia che troviamo alla nostra destra.
Continuiamo quasi in piano. Davanti vediamo il lago.
Attraversiamo una zona con varie pietre.
Dopo pochi passi in leggera discesa, saliamo una roccetta con degli intagli gradinati.
Poi in leggera discesa, spostandoci verso sinistra, raggiungiamo la riva del lago.

    
    

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Questi sono alcuni dei laghetti
che ho incontrato girovagando
sulle nostre montagne.
    
    

    
    

Caratteristiche

    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Passo Lendine
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: S. Giacomo Filippo
  • Altezza: m. 2288
  • Latitudine: 46°19'55" N
  • Longitudine: 9°17'45" E
  • Carta Kompass: 92 A4
  • Lunghezza: m. 170
  • Larghezza: m. 120
  • Tipo: naturale
  • Tempo: 3.35 ore
  • Dislivello: m. 1268 -30
  • Difficoltà: escurs.ti esperti
  • Escursione: agosto 2016
aquila = escursione molto lunga

Escursione lunga e faticosa.