Questo piccolo laghetto senza nome è situato sul versante est e quasi sulla sommità della Cima del Laghetto (m. 1733), lungo la dorsale di salita
dall'Alpe Paglio (m. 1370) al Cimone di Margno (m. 1805) in Valsassina.
Come arrivare:
Lasciamo la statale 36 al km. 50 (ponte sull'Adda a Lecco) per prendere la nuova SS 36 dir che sale in Valsassina.
Giunti alla rotonda di Ballabio, all'uscita dell'ultima galleria, continuiamo diritto con la provinciale 62 che percorre il fondovalle fino a Taceno.
Qui prendiamo a destra la provinciale 67 verso Premana.
Superata Casargo, imbocchiamo sulla destra la strada che con tredici tornanti e alcune curve sale all'Alpe Paglio dove lasciamo l'auto nel grande
parcheggio a pagamento (m. 1370).
Le tariffe del parcheggio sono le seguenti: dalle ore 8 alle ore 20;
tutti i giorni (feriali e festivi) dal 15/06 al 15/09 e dal 20/12 al 06/01, nei prefestivi e festivi dal 07/01 al 14/06 e dal 16/09 al 19/12;
Euro 1 fino a 1 ora di sosta, Euro 3 tariffa giornaliera. Occorre digitare la targa al parcometro.
Dobbiamo risalire il pendio prativo della Costa Bastone alla nostra destra (sudest). Abbiamo fatto due volte questo percorso; la prima volta lo
abbiamo trovato recintato nella parte iniziale, la seconda era senza recinzione. In entrambi i casi abbiamo preferito evitare di entrare subito nel
prato dove, in assenza di sentiero, avremmo dovuto calpestare l'erba.
Per cui nell'angolo in fondo a
destra del parcheggio prendiamo la stradina asfaltata per il Ristorante Bar Trienal e ci incamminiamo con poca pendenza camminando tra il Rifugio Disolin e i
prati.
Superiamo due semicurve destra-sinistra e passiamo accanto ad una cassetta per lo scambio dei libri.
Alla sinistra troviamo due case bianche. Alla destra un'apertura nella recinzione consente di entrare nei prati. Seguiamo il sentiero, poco visibile, che risale il
costone (m. 1380).
Poco dopo lasciamo a destra la bianca chiesetta degli alpini dedicata ai caduti e dispersi dell'ultima guerra, accanto alla quale ci sono alcune
panchine (m. 1390).
Passiamo tra un baitello alla sinistra e una baita in legno (noleggio sci) alla destra.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido lasciando a destra il Ristoro Chiaro di Luna e un tapis-roulant per sciatori.
Passiamo accanto ad un traliccio dello skilift (m. 1405).
Ora il sentiero è ben visibile.
In un tratto con minore pendenza, arriviamo ad una biforcazione dove ignoriamo il sentiero alla destra e proseguiamo diritto (m. 1425).
Tra erba e giovani alberelli, saliamo in modo ripido verso un traliccio dell'alta tensione che vediamo più in alto (m. 1485).
Percorriamo due brevi tratti, il primo quasi in piano ed il secondo con poca pendenza, attorniati dall'erba.
Riprendiamo a salire (m. 1495).
Dopo alcune serpentine appena accennate, la pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1520).
Un rivoletto attraversa il sentiero (m. 1525).
Continuiamo ripidamente.
Per un tratto la pendenza diminuisce un poco e alla sinistra vediamo un'altana (m. 1560).
Riprendiamo a salire in moro ripido.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1575).
La pendenza diminuisce e, transitando sotto ai cavi dell'alta tensione, raggiungiamo il cartello: "inizio area sciabile attrezzata" (m. 1595).
Continuiamo tra l'erba e piccoli cespugli di rododendro. Alla destra vediamo una pista da sci. Proseguiamo diritto, ripidamente, seguendo i cavi
dell'alta tensione che scorrono sopra di noi.
Il sentiero piega leggermente a destra (m. 1610). Ora la pendenza diminuisce un poco e camminiamo alla destra dell'elettrodotto.
Il sentiero si divide e poco dopo si ricompone.
In leggera salita, lasciamo a sinistra un traliccio e davanti vediamo il successivo (m. 1635).
Proseguiamo in salita. Alla destra c'è una pista da sci.
Cominciamo a trovare, di tanto in tanto dei bolli rossi (m. 1645).
Il sentiero e la pista si uniscono.
Continuiamo in salita, sempre camminando alla destra dell'elettrodotto.
La pendenza diventa abbastanza ripida (m. 1670). Di tanto in tanto troviamo altri bolli.
Proseguiamo ripidamente (m. 1685).
Ci siamo portati alla destra del canale prativo con i tralicci. Ora la pendenza diminuisce un poco.
Lasciamo a sinistra un traliccio e, poco dopo, alla destra un baitello di legno (m. 1725).
Pochi passi più avanti alla destra c'è la base in cemento
di un pilone.
Quasi in piano raggiungiamo la Cima del Laghetto (m. 1733). Alla sinistra c'è una casetta di legno mentre alla destra termina una seggiovia.
Passiamo accanto al Bar Settimo Cielo.
Poco sotto, alla sinistra, vediamo il laghetto. Scendiamo con un sentiero tra l'erba e lo raggiungiamo (m. 1718).