Lago Darengo
    

DARENGO

Il Lago Darengo è situato in fondo alla solitaria omonima valle, ai piedi di massicci granitici e creste dentellate che gli fanno da corona: la Cresta della Gratella (m. 2228), il Pizzo Campanile (m. 2458), il Sasso Bodengo (m. 2410) e il Pizzo San Pio (m. 2304). Su uno sperone roccioso a sud del lago sorge la Capanna Como, rifugio autogestito.

Come arrivare:
Con la statale 340 Regina arriviamo fino a Gravedona dove prendiamo la provinciale 4 per Peglio, Livo e Dosso del Liro allontanandoci dal lago.
Dopo alcuni chilometri troviamo un bivio e continuiamo sulla destra per Livo.
All'inizio del paese prendiamo una strada sulla sinistra (cartello Crotto Dangri) con la quale arriviamo al cimitero.
La strada prosegue per altri tre chilometri, alternando tratti sterrati ad altri con il fondo in cemento, fino a Dangri dove, sulla destra, troviamo l'antico ponte in pietra e le piscine naturali formate dal torrente Darengo.

Parcheggiamo la macchina nella piazzola che precede il crotto o in qualche slargo ai margini dell'ultimo tratto di strada. I segnavia indicano: Dangri m. 650; Rifugio Pianezza a ore 2.30, Rifugi Como e Darengo a ore 4.00, Bivacco Ledù a ore 5.00.
Passiamo accanto ad una fontana, superiamo un ponticello pedonale e arriviamo al crotto.
Giriamo a destra e transitiamo sul bellissimo antico ponte. Sull'altra sponda troviamo una cappellina con degli affreschi.
Lasciamo a destra la Via dei Monti Lariani e, seguendo una freccia che indica il Rifugio Como, prendiamo una mulattiera in salita.
Dopo la prima curva possiamo gettare lo sguardo, dalla parte dalla quale siamo arrivati, per ammirare il Legnone che si erge in fondo alla valle.
Continuiamo la salita nel castagneto. Poi la pendenza aumenta (m. 705) e ripidamente arriviamo all'ultimo tornante dove alla destra c'è un muretto.
Superati due pilastri, dove forse un tempo c'era un cancello, raggiungiamo il Santuario della Madonna di Livo (m. 742). La scritta in latino sopra la porta recita: "Mater tuos oculos ad nos converte". Accanto alla chiesa ci sono tavoli e panche in pietra all'ombra di alcuni alberi.

La mulattiera prosegue sulla destra. Da questo punto, lungo il cammino, troviamo le icone raffiguranti una Via Crucis. Il lento susseguirsi delle quattordici stazioni (mediamente una ogni due tornanti) ci accompagna nel faticoso cammino tra vecchi e grandi alberi di castagni.
Giunti in cima (m. 930) troviamo una cappellina con la scritta: "Madonna della valle, guida i nostri passi". Di fronte vediamo l'alpeggio di Baggio, ormai disabitato. Attraversato un prato, lo raggiungiamo (m. 950).
Ci rinfreschiamo alla fresca fontana. Una targa riporta le parole francescane: "Laudato sii mio Signore per sora nostra acqua". Un segnavia indica il Rifugio Pianezza a ore 1.50, il Rifugio Capanna Como a ore 3.20 e il Bivacco Ledù a ore 4.20.

Proseguiamo con un sentiero a sinistra in piano tra l'erba. Aggiriamo l'abitato e ci infiliamo nella valle tra due catene di monti.
Sulla destra vediamo un albero attorno al quale c'è una rete metallica.
Il sentiero prosegue a mezza costa avendo alla nostra sinistra un notevole precipizio in fondo al quale scorre il Torrente Darengo che per il momento si sente ma non si vede ancora.
Camminiamo praticamente in piano seppur con lievi saliscendi, tra alberi e cespugli. Scavalchiamo un rivolo. Dopo una curva a sinistra guadiamo un torrente.
Lungo tutta l'escursione non abbiamo mai trovato torrenti carichi di acqua e pertanto siamo sempre riusciti a superarli senza problemi camminando sulle pietre affioranti.
Scavalchiamo un altro rivolo.
Troviamo poi sulla destra una fune di acciaio utile in caso di neve o ghiaccio. Nella bella stagione non ci sono problemi, il sentiero infatti è largo. Sull'altro lato della valle vediamo due cascate.
Superiamo un rivolo che scorre sotto due grosse pietre.

Percorriamo un tratto con delle protezioni in ferro, di colore bianco, verso valle. Poi, alla destra, dove scende una cascatella, c'è anche una fune. Anche se le protezioni sono un po' rotte, il sentiero è largo e quindi, in assenza di neve o ghiaccio possiamo procedere tranquillamente (m. 985).
Percorriamo un tratto in discesa (m. 970), continuiamo quasi in piano tra i noccioli, e poi attraversiamo una faggeta.
Sotto un masso che forma una piccola grotta, vediamo un quadretto con una immagine raffigurante una madonna.
Alla fine del bosco superiamo una colata di pietre. Davanti tra i cespugli cominciamo a vedere il Ponte di Borgo e la bella piramide del Croce di Ledù.
Arriviamo al ponte. I segnavia indicano: Ponte di Borgo m. 968; davanti: Rifugio Pianezza a ore 1.15, Rifugio Capanna Como a ore 2.45, Bivacco Ledù a ore 3.45; dietro: Dangri a ore 0.45.

Oltrepassato il ponte, riprendiamo a salire sull'altro versante. Il sentiero è protetto a valle fino alla prima svolta (m. 995).
Proseguiamo poi con minore pendenza tra erba e cespugli.
Apriamo e chiudiamo un cancelletto, come richiesto da un cartello (m. 1015).
Torniamo a salire, poi in piano superiamo un rivolo e, con pochi passi in discesa raggiungiamo le prime due baite di Borgo, la seconda delle quali ha il tetto rotto.
Dopo un breve tratto quasi in piano, continuiamo in salita dapprima tra i cespugli e poi tra gli alberi. Sull'altro lato della valle il torrente forma una cascata.
Lasciato un rudere alla sinistra, raggiungiamo il nucleo principale del borgo. Tra le vecchie baite, tutte disabitate e alcune in rovina, troviamo una fresca fontana (m. 1055).

Riprendiamo il sentiero che scorre sulla sinistra a monte dell'abitato. Alterniamo due tratti in salita e uno in piano, tra erba e massi, poi ci addentriamo in una faggeta (m. 1070).
Raggiungiamo un ponte (m. 1110): un segnavia indica di procedere diritto e segnala il Rifugio Pianezza a ore 0.40, i Rifugi Como e Darengo a ore 2.10 e il Bivacco Ledù a ore 3.10; mentre attraversando il torrente si possono raggiungere due case e poi salire, per lo spigolo sud, al Monte Croce.

Continuiamo in leggera salita e rientriamo nel bosco. Seguiamo sempre il torrente Darengo che ci accompagna alla destra tra pozze e saltelli.
Superiamo uno slargo dove ci teniamo alla destra verso il torrente (m. 1160).
Percorriamo due tratti in salita intervallati da uno quasi in piano e guadiamo un torrente.
Continuiamo in leggera salita. In alto a sinistra c'è la Baita Resiga (m. 1192).
Superiamo un altro guado. Attraversiamo un prato e rientriamo nel bosco.
Sotto un masso vediamo una madonnina (m. 1220). In questo punto ci troviamo al livello del Torrente Darengo.
Scavalcato un grosso masso, per tracce di sentiero, quasi in piano, arriviamo ad una radura.
Sulla destra c'è il Ponte di Pianezza (m. 1238). Vari segnavia indicano diritto: Rifugi Capanna Como e Darengo a ore 1.30, Passo dell'Orso a ore 2.30; a destra superando il ponte in pietra: Rifugio Pianezza a ore 0.05, Alpe Ingherina a ore 0.45, Bivacco Ledù a ore 2.30; dietro: Dangri a ore 1.30.

Proseguiamo in leggera salita, tra prati e qualche masso. Alla destra, oltre il torrente Darengo, vediamo il Rifugio Pianezza.
Alla destra del sentiero troviamo dell'acqua sorgiva. In alto a destra vediamo una cascata.
Al termine del prato guadiamo un torrente e, in piano, superiamo un gruppo di alberi.
Superiamo un altro guado e poi alterniamo tratti nel bosco ad altri allo scoperto tra pietre e cespugli mentre la pendenza è minima.
Ancora due guadi (m. 1285), poi rientriamo nel bosco e riprendiamo a salire. Qualche pietra fa da gradino.
Nuovamente dentro e fuori dal bosco. Poi, quasi in piano arriviamo ad un altro guado.
Il sentiero si divide ma subito torna a riunirsi (m. 1365).
Attraversata in piano una piccola radura, tra alberi e cespugli raggiungiamo una palina con dei segnavia che indicano davanti i Rifugi Capanna Como e Darengo a ore 0.50 e il Passo dell'Orso a ore 1.45.

Con un altro guado verso destra, entriamo nella grande radura dell'Alpe Darengo (m. 1379).
Superiamo altri tre guadi. Alla destra c'è un baitello. Alla sinistra un rudere.
Attraversiamo la radura, in salita, seguendo alcuni ometti, tra erba, pietre e cespugli. Siamo attorniati da tutti i lati dai monti.
Oltre l'alpeggio raggiungiamo il letto del Torrente Darengo (m. 1450). Finora avevamo superato alcuni suoi affluenti. Qui però, durante il periodo del disgelo, potremmo trovare delle difficoltà.
Comunque ora lo attraversiamo senza problemi e iniziamo a salire ripidamente tra cespugli e alberelli.
Poi la pendenza aumenta. Attraversiamo l'ultima faggeta (m. 1485).
Percorriamo un tratto al sole, quasi in piano, poi riprendiamo a salire tra cespugli a qualche albero.
Due rivoli attraversano il cammino (m. 1500).
La pendenza aumenta. Superiamo un tratto con il fondo roccioso poi continuiamo con minore pendenza tra erba e cespugli.
Dopo due passi in discesa, scavalchiamo un rivolo e riprendiamo a salire (m. 1530).

Siamo arrivati al punto più faticoso che d'estate sarebbe bene non percorrere nelle ore più calde. Non ci sono più alberi. Circondati come siamo dai monti, si muove poca aria. Indispensabile avere un cappello. Saliamo lentamente e ripidamente in modo diretto.
Finalmente troviamo un rivolo dove possiamo dissetarci (m. 1675). La pendenza diminuisce e davanti vediamo la bandiera del rifugio.
Scavalchiamo un altro rivolo. Dopo un tratto ripido continuiamo in leggera salita.
Superiamo agevolmente una roccetta (m. 1750). Davanti cominciamo a vedere la Capanna Como.
Ancora in salita e poi con minore pendenza arriviamo al Rifugio Avert Darengo davanti al quale c'è una fontana con vasca (m. 1774).
Continuiamo tra l'erba e poi quasi in piano arriviamo al lago. Vari segnavia indicano: Lago Darengo (m. 1781); Alta Via del Lario, a sinistra: Passo dell'Orso a ore 1, Rifugio il Giovo a ore 9; a destra: Bivacco del Ledù a ore 3.30, San Bartolomeo a ore 8.30; dietro: Rifugio Pianezza a ore 1.15, Dangri a ore 2.45, Livo a ore 3.45.

Per raggiungere la Capanna Como dobbiamo andare a sinistra e attraversare tra le pietre l'emissario del lago. Ora possiamo risalire le rocce alla sinistra oppure, più comodamente, aggirare il dosso verso destra.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Darengo
  • Provincia: Como
  • Comune: Livo
  • Altezza: m. 1781
  • Latitudine: 46°13.33"N
  • Longitudine: 9°15.26"E
  • Carta Kompass: 92 A6
  • Lunghezza: m. 310
  • Larghezza: m. 210
  • Tipo: naturale
  • Tempo: ore 4
  • Dislivello: m. 1131
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di luglio 2010
aquila = escursione molto lunga
Escursione
lunga e faticosa
    

    
    

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