Laghetto del Dosegu
    

DOSEGU'

Questo laghetto (come pure un altro situato più avanti) si è originato recentemente a seguito del ritiro del ghiacciaio del Dosegù.
Il laghetto non ha un nome; ho pertanto deciso di identificarlo con lo stesso nome del passo e del ghiacciaio dal quale proviene l'acqua che lo alimenta.
Ha una caratteristica forma a Z e, data la quota, lo troveremo facilmente innevato anche durante estate.

Come arrivare:
Da Bormio con la provinciale 29 (ex s.s. 300), oppure da Ponte di Legno, saliamo al Passo del Gavia. Due chilometri prima del passo dal versante valtellinese, troviamo sulla destra il Rifugio Berni (m. 2541) davanti al quale parcheggiamo la macchina.

Di fronte al rifugio scende una stradina sterrata all'inizio della quale alcuni segnavia indicano con il sentiero 525: Ponte di Pietra a ore 0.30, Dosso Tresero a ore 1.40, Rifugio Forni a ore 3.50; con il sentiero 556: Ponte delle Vacche a ore 1.40, Plaghera a ore 2.20, S. Caterina a ore 2.40; con il sentiero 551: Bivacco Btg. Monte Ortles a ore 2.20, Vetta della Sforzellina a ore 1; senza numero: Percorso Naturalistico Ghiacciaio della Sforzellina, Ponte dell'Amicizia a ore 0.30, Pizzo Tresero.

Ci incamminiamo sulla sterrata e scendiamo verso un ponte in legno. Alcuni pannelli a lato della strada parlano de "I Ghiacciai risorse d'acqua e indicatori del clima"; "Vegetazione delle zone umide" e del "Percorso Naturalistico Didattico dal Passo Gavia al Ghiacciaio della Sforzellina".
Con il ponte attraversiamo il torrente Gavia (m. 2520) e in leggera salita arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano a destra con il sentiero 551: Bivacco Btg. Monte Ortles a ore 2.20, Vetta della Sforzellina a ore 1; e il Percorso Naturalistico Ghiacciaio della Sforzellina; mentra a sinistra con il sentiero 525: Ponte di Pietra a ore 0.30, Dosso Tresero a ore 1.40, Rifugio Forni a ore 3.50; con il sentiero 556: Ponte delle Vacche a ore 1.40, Plaghera a ore 2.20, S. Caterina a ore 2.40; senza numero: Ponte dell'Amicizia a ore 0.30, Pizzo Tresero.

Lasciamo a sinistra il sentiero per il Ponte dell'Amicizia (che rappresenta comunque una variante alla parte inziale) e andiamo a destra.
Con alcuni tornanti raggiungiamo l'ex Rifugio Gavia e un rudere e, in piano, li aggiriamo sulla destra (m. 2550).
Dalla destra arriva un altro sentiero che si unisce al nostro. Su di un masso vediamo un segnavia con il numero 42.
In leggera salita arriviamo ad una curva verso destra dove un pannello parla delle "Praterie alpine".
Proseguiamo con un'altra curva a destra e in piano arriviamo ad un bivio (m. 2570). I segnavia indicano a sinistra con il sentiero 551 il Bivacco Ortles a ore 2.10; diritto con il sentiero 552 la Vetta della Sforzellina a ore 0.50 e il Percorso Naturalistico del Ghiacciaio della Sforzellina.

Andiamo a sinistra in leggera discesa, guadiamo un torrente (m. 2565) e subito giriamo a sinistra quasi in piano.
Ora alterniamo alcuni tratti di salita e piano guadando due rivoli. Davanti cominciamo a vedere il ghiacciaio del Dosegù sopra il quale ci sono da sinistra la Punta Pedranzini (m. 3599), la Cima Dosegù (m. 3560) e la Punta San Matteo (m. 3678).
Ignoriamo un sentiero che si stacca verso sinistra.
Raggiungiamo una pozza. Qui il sentiero gira a sinistra e passa tra delle roccette.
Poi, quasi in piano, raggiungiamo uno slargo tra due rocce. Davanti si apre la vallata percorsa del Rio Dosegù originato dal soprastante ghiacciaio (m. 2640).

Ignoriamo un sentiero sulla destra e iniziamo a scendere con alcune serpentine verso il torrente.
Troviamo una freccia giallo-rossa che conferma la direzione di marcia.
Più in basso la pendenza diminuisce (m. 2590). Continuiamo poi quasi in piano tra pietre, ciuffi d'erba e alcuni cespugli di cardo.
Attraversiamo un paio di rivoli e raggiungiamo un masso (m. 2555). Dalla sinistra, costeggiando il torrente, arriva il sentiero che proviene dal Ponte dell'Amicizia. Sul lato destro del masso una freccia indica il Rifugio Berni alle nostre spalle; sul lato sinistro invece il percorso effettuato dalla variante ovvero lo stesso Rifugio Berni passando per il Ponte dell'Amicizia.

Dopo che i due sentieri si sono uniti procediamo lungo la sponda destra del torrente con alcuni lievi saliscendi.
In leggera salita guadiamo, uno dopo l'altro, tre rivoli o ruscelli che vanno a gettarsi nel Rio Dosegù il quale, davanti a noi, forma una cascata.
Riprendiamo a salire attorniati da pietre e subito troviamo un bivio dove seguendo un segno giallo andiamo a sinistra (m. 2575).
Un altro corso d'acqua, emissario di un piccolo ghiacciaio sulla Punta della Sforzellina, scivolando dalle rocce alla destra forma un torrente che si immette nel Rio Dosegù. Dobbiamo guadarlo, tra vari rivoli, seguendo una freccia che indica verso sinistra.
Continuiamo in leggera salita, mantenendoci alla destra del Rio Dosegù, come indicato da una freccia gialla (m. 2630).

Riprendiamo poi a salire verso destra seguendo la direzione indicata da un'altra freccia (m. 2660).
Ben presto la pendenza aumenta e saliamo a zig-zag seguendo vari segnavia (strisce gialle, bolli e ometti).
Il sentiero diventa ripido e si divide in diverse tracce, alcune bagnate da rivoli d'acqua. Cerchiamo di individuare il percorso migliore.
Raggiungiamo poi un masso con il segnavia 42. Qui il sentiero torna a ricomporsi (m. 2710).
Aggiriamo il masso verso sinistra prestando un po' di attenzione in quanto, in questo punto, il sentiero è un po' esposto.
Proseguiamo con minore pendenza tra pietre e sfasciumi poi ci spostiamo un po' a destra e riprendiamo a salire. Alla sinistra scorre un piccolo torrente.
Percorriamo un altro tratto con poca pendenza e poi, nuovamente in salita, arriviamo ad un bivio (m. 2760). Nel torrente c'è una grossa pietra sulla quale una scritta indica Vallumbrina verso destra.
Pochi passi più avanti troviamo i segnavia del Parco che indicano a sinistra il M. San Matteo a ore 4 e a destra il Bivacco Ortles a ore 1.30. Una freccia e una scritta su una grande pietra confermano quest'ultima direzione.

Saliamo a zig-zag verso destra e raggiungiamo un paletto di legno con la parte alta dipinta di rosso-bianco-rosso (m. 2785).
Proseguiamo in leggerissima salita poi, dopo due passi in lieve discesa, quasi in piano attraversiamo una zona pietrosa volgendo le spalle al ghiacciaio del Dosegù.
Superiamo un piccolo nevaio e riprendiamo a salire ripidamente. In basso a destra vediamo una grande pozza semiasciutta.
Dopo pochi passi in piano (m. 2810) continuiamo in salita circondati solo da pietre, sempre seguendo frecce, trattini gialli e ometti.
Passiamo tra una roccetta e un ometto (m. 2840).
Alla destra scorre un piccolo torrente. Seguendo i segnavia saliamo a sinistra verso un paletto di legno che poi raggiungiamo (m. 2870).
La pendenza diminuisce. Troviamo alcune matasse di filo spinato rimaste qui dai tempi della prima guerra mondiale.
Arriviamo ad un bivio dove ci sono segni bianchi a sinistra e gialli a destra.
Possiamo utilizzare entrambi i sentieri e, in ogni caso, poco raggiungiamo il laghetto.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Dosegù
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Valfurva
  • Altezza: m. 2882
  • Latitudine: 46°21'34"N
  • Longitudine: 10°32'11"E
  • Carta Kompass: 72 C4
  • Lunghezza: m. 100
  • Larghezza: m. 60
  • Tipo: naturale
  • Tempo: 2 ore
  • Dislivello: m. +341-121
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di agosto 2010
cane = escursione media
Escursione
di media lunghezza
    

    
    

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Questi sono alcuni dei laghetti
che ho incontrato girovagando
sulle nostre montagne.