Lago Emet
    

EMET

Il Lago Emet è situato in una conca a sudest dell'omonimo passo che mette in comunicazione il territorio italiano con quello elvetico.
Di forma quasi circolare, ha diversi e piccoli immissari ed un emissario, il Torrente Scalcoggia, che scende verso Madesimo.
Verso ovest, sulle sponde del lago in posizione sopraelevata c'è il Rifugio Bertacchi (m. 2175 - tel. 335 6817062).

Come arrivare:
Con la statale 36 arriviamo fino al km. 137.3 dove, presso un tornante sinistrorso, prendiamo sulla destra il tunnel che conduce a Madesimo.
Poco dopo l'uscita dal tunnel lasciamo a sinistra il bacino idroelettrico sul Torrente Scalcoggia e proseguiamo diritto con Via De Giacomi verso il centro dell'abitato.
Veniamo poi deviati a sinistra in Via degli Argini, in quanto l'attraversamento del centro di Madesimo è in parte pedonale e in parte a traffico limitato.
Aggirato il centro torniamo ad immetterci sulla Via de Giacomi che in questo punto costeggia alla sinistra il Torrente Scalcoggia.
Arrivati all'altezza dell'Hotel Andossi giriamo a destra e attraversiamo il torrente su di un ponte.
Sull'altra sponda continuiamo diritto con Via Mater.
Giriamo poi a sinistra in Via Emet (cartello: Rifugio Bertacchi).
Percorrendo Via Emet arriviamo alla Frazione Macolini, superiamo la Località Dogana Vecchia e proseguiamo fino al termine dell'asfalto dove troviamo uno slargo sterrato nel quale lasciamo la macchina (m. 1665).
I segnavia indicano davanti con il sentiero C6: Rifugio Bertacchi, Lago Emet. Ignoriamo una sterrata alla destra, chiusa da una stanga, oltre la quale vediamo una croce.

Ci incamminiamo in leggera discesa su di una sterrata che prosegue diritto. Alla sinistra c'è un prato recintato con una fila di grosse pietre. Un segnale stradale indica il divieto di transito ai veicoli.
Continuiamo con due file di alberi al lati della sterrata; oltre la fila di sinistra ci sono dei prati.

Poco dopo raggiungiamo uno slargo pianeggiante, attorniato da prati e attraversato da un affluente del Torrente Scalcoggia. Lo superiamo su di un ponticello di legno che ha solo una sponda, quella di sinistra.
Oltre il ponticello troviamo un tavolo con relative panche e un cartellone che parla del Rifugio Bertacchi (m. 1660).

La sterrata si biforca. Su di una pietra vediamo un bollo bianco-rosso, una freccia e una scritta che indicano a destra i sentieri C6 - C38.
Pochi passi più avanti, accanto ad un masso, troviamo anche una palina con dei segnavia che indicano con il sentiero C6: Lago Emet e Rifugio Bertacchi a ore 1.30, Passo Niemet a ore 1.50, Sentiero interregionale Italia-Svizzera.
Con pochissima pendenza seguiamo una traccia tra l'erba battuta. Alle nostre spalle, in lontananza, è ben visibile la grande statua dorata di Motta, raffigurante una madonna, realizzata dallo scultore Egidio Casagrande.

Poco dopo, accanto ad un masso, troviamo altri due cartelli che segnalano con il ripido sentiero che sale a destra: Pizzo Emet a ore 4.30, Passo Sterla (C38) a ore 3.30. Continuiamo diritto tra pietre, erba e qualche cespuglio (m. 1670).

La traccia inerbita diventa un sentiero che procede in leggera salita. Alla sinistra si affianca una sterrata. Su di un masso alla destra vediamo un bollo bianco-rosso (m. 1685).
Con pochi metri quasi in piano il sentiero si immette nella sterrata (m. 1700).
Dopo alcuni passi in discesa, proseguiamo in leggera salita e guadiamo un affluente del Torrente Scalcoggia.
Continuiamo in salita.

Un sentiero esce alla destra. I bolli bianco-rossi segnalano sia questo sentiero che l'altro che prosegue diritto (m. 1710). Continuiamo diritto (l'altro sentiero lo abbiamo percorso al ritorno).
Poco dopo, accanto ad un masso, troviamo una palina con dei segnavia che indicano diritto con il Sentiero Corone: Rifugio Bertacchi a ore 1.40; a destra con il sentiero C6: Lago Emet, Rifugio Bertacchi a ore 1.20. Altri segnavia su due cartelli di legno indicano a destra: Pizzo Spadolazzo a ore 3, Pizzo Emet a ore 4.30. Andiamo a destra in salita camminando su di un sentiero attorno al quale ci sono: erba, arbusti, cespugli, qualche masso e delle pietre (m. 1720).
Dalla destra rientra l'altro sentiero che avevamo ignorato al precedente bivio (m. 1735).

Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1740).
Con due semicurve destra-sinistra superiamo un tratto incassato tra terreno e pietre (m. 1750).
La pendenza diminuisce un poco. Alla sinistra vediamo un bollo bianco-rosso su di un masso squadrato.
Superiamo un'altra semicurva verso sinistra. Alcune pietre formano dei rudimentali gradini (m. 1760).

Due rivoli attraversano il sentiero; il secondo dei quali scorrendo sotto a due pietre piatte.
Per un tratto il sentiero è bagnato.
Troviamo anche due ruscelletti che, uno dopo l'altro, attraversano il sentiero passando sotto a delle pietre piatte (m. 1770).
Dopo pochi passi quasi in piano riprendiamo a salire.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1775).

Saliamo dei rudimentali gradini di pietra (m. 1785).
Percorriamo un tornante destrorso, presso il quale troviamo dei gradini di pietra, subito seguito da un tornante sinistrorso (m. 1790).
Il successivo tornante, anch'esso sinistrorso, è tagliabile con un sentierino (m. 1795).
Presso un tornante destrorso saliamo dei gradini di pietra (m. 1810).
Camminando con poca pendenza, tra alberelli e cespugli, arriviamo ad un tornante sinistrorso (m. 1825).
Proseguiamo in salita. Poco dopo troviamo delle pietre disposte in modo da formare dei gradini
Il sentiero torna ad essere sterrato.

Piz di Pian (m. 3149) e Pizzo Ferrè (m. 3103)

Piz di Pian (m. 3149) e Pizzo Ferrè (m. 3103)

Di tanto in tanto troviamo delle pietre sistemate di taglio, obliquamente, per dirottare l'acqua alla sinistra del sentiero.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1855).
Dopo un tratto abbastanza ripido la pendenza diminuisce un poco e superiamo un tornante sinistrorso (m. 1870).
Subito percorriamo due tornanti molto ampi destra-sinistra (m. 1880).
Continuiamo con un tornante destrorso.

Dietro cominciamo a vedere le cime del Piz di Pian (m. 3149), del Pizzo Ferrè (m. 3103) e del Pizzo Tambò (m. 3279).
Arrivati davanti ad un torrente che scende impetuoso, percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1895).
In modo abbastanza ripido saliamo dei rudimentali gradini.
La pendenza diminuisce un poco (m. 1900).
Poco dopo il sentiero si divide solo per aggirare un masso basso e liscio.
Subito percorriamo un tornante destrorso (m. 1910).
Continuiamo con un tornante sinistrorso (m. 1915).
Saliamo alcuni gradini di pietra.
Percorriamo un tornante destrorso seguito, con minore pendenza, da uno sinistrorso (m. 1925).
Dopo due passi in discesa e un breve tratto quasi in piano, riprendiamo a salire (m. 1930).
Superiamo una semicurva destra-sinistra.
Continuiamo camminando su fondo roccioso.

Presso un tornante destrorso sentiamo il fragore di una cascata che da questo punto non riusciamo a scorgere (m. 1945).
Saliamo alcuni rudimentali gradini.
Percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 1960).
Dopo un ampio tornante destrorso continuiamo in salita (m. 1965).
Superiamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 1970).
Saliamo dei gradini incisi nella roccia.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con poca pendenza e percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1980).

Alla destra ci sono dapprima una parete di roccia e poi dei cespugli di rododendro.
Riprendiamo a salire.
Presso un tornante destrorso molto ampio, saliamo delle pietre disposte in modo da formare dei gradini (m. 1990).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 2000).
Dopo un tratto con poca pendenza torniamo a salire (m. 2010).
Saliamo sei gradini di pietra.

Passerella sul torrente emissario del lago

Passerella sul torrente emissario del lago

Subito dopo vediamo il torrente emissario del Lago Emet che, scendendo alla sinistra, forma una cascata.
Il sentiero si biforca. Teniamo la sinistra e passiamo tra due roccette.
Quasi in piano attraversiamo il torrente su di una passerella di legno (m. 2020).
Riprendiamo a salire con una serpentina destra-sinistra.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Superiamo un'altra serpentina destra-sinistra (m. 2030). I prati attorno al sentiero sono coperti da cespugli di rododendri, ginepri e mirtilli.
Con il sentiero diviso in due parti, percorriamo un tornante destrorso (m. 2040) e uno sinistrorso (m. 2045).
Continuiamo per un breve tratto su due tracce parallele.
Superiamo due tornanti destra-sinistra (m. 2050-2060).

Proseguiamo tra erba e arbusti mentre il sentiero si scompone in diverse tracce. Teniamo la sinistra.
Con poca pendenza superiamo tre tornanti: dx-sx-dx (m. 2075).
Il sentiero si divide e dopo alcuni metri si ricompone.
Superiamo un tornante sinistrorso con il sentiero diviso in due (m. 2085).
Prima di un tornante destrorso, alla sinistra troviamo dei mucchietti di pietre e un bollo bianco-rosso (m. 2095).
Subito dopo, per un tratto il sentiero si scompone in tre tracce e si ricompone.

Rifugio Bertacchi

Rifugio Bertacchi

Ora camminiamo attorniati da prati e da qualche cespuglio.

Cominciamo a vedere il Rifugio Bertacchi (m. 2120).
Percorriamo due curve sinistra-destra e ci portiamo in direzione del rifugio (m. 2135).
In questo tratto troviamo diverse pietre infilate di taglio nel sentiero per favorire il deflusso dell'acqua verso destra.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 2140).
Superiamo una curva verso sinistra e per un attimo il rifugio scompare alla vista (m. 2155).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2160).
Proseguiamo con poca pendenza. Con una semicurva verso sinistra aggiriamo un masso.
Saliamo quatto gradini di pietra e raggiungiamo il rifugio (m. 2175). Il Lago Emet è più in basso, in una conca alla destra (m. 2144).


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val San Giacomo
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Madesimo
  • Altezza: m. 2144
  • Latitudine: 46°28'10"N
  • Longitudine: 9°22'54"E
  • Carta Kompass: 92 B1
  • Lunghezza: m. 320
  • Larghezza: m. 300
  • Tipo: naturale
  • Tempo: ore 1.30
  • Dislivello: m. 520-41
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di agosto 2018
cane = escursione media
Escursione
di media lunghezza
    

    
    

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