Laghetto delle Forbici
    

FORBICI

Il Laghetto delle Forbici è situato poco sotto l'omonimo passo, a una diecina di minuti di cammino dal Rifugio Carate (tel. 0342 452560).
Tra rude rocce tipiche dell'ambiente di alta montagna, è circondato anche da nevai che sovente resistono, almeno in parte, nella stagione estiva.
Nelle sue acque si specchiamo le cime del gruppo del Bernina.

Come arrivare:
A Sondrio prendiamo la provinciale 15 con la quale risaliamo la Val Malenco. Al km. 13.5 deviamo a destra. Superate Lanzada e Franscia, proseguiamo con quattro chilometri di ripidi tornanti fino a Campo Moro (m. 1990).

Parcheggiamo la macchina nel piazzale sotto al Rifugio Zoia (0342 451405) e ci incamminiamo in leggera discesa verso la diga del primo lago, quello di Campo Moro.
Lasciamo a destra una casa tra gli alberi e, superata una stanga che chiude l'accesso ai veicoli, camminiamo sul muraglione della diga fino alla casa del custode (m. 1975).
Seguendo una freccia che indica la direzione per i rifugi, prendiamo poi una sterrata che con tre tornanti scende verso sinistra.
Giunti ai piedi della diga, vi troviamo uno slargo. Una palina segnavia reca le seguenti indicazioni: m. 1934;
- a sinistra con la sterrata: Foppa a ore 0.20, Alpe Musella a ore 1, Franscia a ore 1;
- diritto con un sentiero: Rifugio Carate a ore 1.50, Rifugio Marinelli a ore 2.50, Rifugio Marco e Rosa EEA a ore 6.30.
Potremmo prendere entrambe le direzioni; con il sentiero il percorso è un po' più breve, con la sterrata passeremmo anche dall'Alpe Musella dove ci sono i due Rifugi Mitta e Musella. In seguito i due percorsi si uniscono.
Proseguiamo con il sentiero.

Percorriamo un tratto con poca pendenza tra radi alberi, superiamo un rivolo, e iniziamo a salire in modo abbastanza ripido. A sinistra dei paletti verdi con due funi di acciaio fanno da protezione a valle.
Poi, in piano, passiamo accanto ad una grande roccia (m. 1975).
Torniamo a salire ripidamente e troviamo ancora le protezioni a valle. Alcuni gradini e una fune passamano fissata alla roccia agevolano la salita.
Superato questo tratto, troviamo un ruscelletto che scende dalla montagna e attraversa il cammino.
Passiamo sotto una grande roccia obliqua (m. 2010).
Alle nostre spalle possiamo vedere la diga e il Lago di Campo Moro mentre a sinistra si erge la imponente piramide del Pizzo Scalino.
Procediamo con alcuni zig-zag passando tra larici e pini.
Percorriamo un altro tratto protetto con dei paletti che reggono due funi, salendo dei gradini di roccia (m. 2045).
Il sentiero diventa ripido. Saliamo a zig-zag con alcuni corti tornanti. Poi la pendenza diminuisce un poco.
Una piccola scorciatoia sulla sinistra consente di risparmiare pochi metri (m. 2080).
Saliamo a zig-zag ripidamente. Alla destra c'è una grande roccia. Il sentiero si divide e subito torna ad unirsi (m. 2130).
Poi la salita diventa più dolce. Passiamo fra vari cespugli di rododendro la cui fioritura, a inizio estate, dona un bellissimo tocco di colore.

Percorriamo ora un lungo tratto, alternando piano e leggera salita, allontanandoci dalla parete rocciosa alla nostra destra (m. 2160).
Un rivolo attraversa il sentiero (m. 2170).
Proseguiamo con lievi saliscendi. Il sentiero ancora si sdoppia ma solo per un breve tratto.
Più avanti, sotto di noi a sinistra vediamo l'Alpe Musella mentre di fronte lassù, alla Bocchetta delle Forbici, è già possibile vedere l'ancora lontanissimo Rifugio Carate (m. 2195).
Scendiamo e risaliamo per guadare un torrente. Alcune pietre che affiorano dall'acqua consentono di non bagnarci gli scarponi (m. 2190).
Dopo un tratto in piano proseguiamo in leggera salita e poi, con un breve giù e su superiamo il letto di un torrente in secca.
Il sentiero torna a dividersi e a riunirsi (m. 2215). In alto vediamo una roccia forata che forma un arco.
Passiamo accanto ad un cartello illeggibile appeso ad un larice.

Quasi in piano arriviamo ad un bivio (m. 2240) Qui si innesta il sentiero che sale dall'Alpe Musella e si unisce al nostro. I segnavia indicano diritto: Rifugio Carate a ore 1, Rifugio Marinelli a ore 2, Rifugio Marco e Rosa; a sinistra: Alpe Musella a ore 0.20, Campo Moro a ore 1.30, Campo Franscia a ore 2.
Da questo punto incontreremo i segnavia (triangoli gialli) dell' Alta Via n. 5.
Il sentiero da qui al Rifugio Carate è detto dei "sette sospiri"; supereremo infatti in successione alcuni dossi morenici formati nel corso dell'ultima glaciazione, alternati con tratti in piano durante i quali vedremo apparire e scomparire il Rifugio Carate, ogni volta più vicino.

Superata una curva ecco che, per breve tempo, vediamo il rifugio.
Risaliamo un piccolo dosso e continuiamo quasi in piano.
Il sentiero si divide, riprendiamo a salire, e poi torna ad unirsi.
Più avanti si divide un'altra volta, (m. 2270). Andiamo a sinistra, superiamo una vallecola in leggera salita e arriviamo ad un guado dove ritroviamo l'altro ramo (m. 2290).
Superato un altro ruscello (m. 2310), saliamo abbastanza ripidamente a zig-zag tra cespugli di rododendro. Una scritta gialla su una roccia indica l'Alta Via n. 5 (m. 2325).

Il sentiero ancora si divide ma solo per un breve tratto.
Dopo una curva a destra torniamo a vedere il Rifugio Carate (m. 2355).
Continuiamo in leggera salita tra delle grosse pietre. Alla destra c'è una pozza (m. 2360). Poco dopo il rifugio scompare alla vista.
Riprendiamo a salire con un lungo traverso inizialmente con poca pendenza e poi in salita e, anche questa volta, dopo una curva a destra, torniamo a vederlo (m. 2400).
Passiamo accanto ad una struttura in legno, quanto rimane di una vecchia teleferica, e continuiamo, quasi in piano, attorniati da grandi pietre.
Un rivolo attraversa il cammino. Riprendiamo a salire con alcuni tornanti mentre il rifugio scompare alla vista.

Eccolo nuovamente ma solo per un attimo (m. 2430).
Successivamente il Rifugio Carate torna a farsi vedere (m. 2445). Terminato un ripido tratto, continuiamo con poca pendenza.
Il rifugio scompare nuovamente (m. 2465).
Troviamo ancora i triangoli gialli dell'Alta Via n. 5 oltre alle bandierine di colore rosso bianco rosso.
Poi la pendenza aumenta. Il sentiero si divide in varie tracce che successivamente tornano ad unirsi.
Al termine di questa salita torniamo a vedere il Rifugio Carate (m. 2565).
Dopo un tratto in leggera salita, la pendenza aumenta. Vediamo ancora i segnavia dell'Alta Via n. 5. Poi il rifugio scompare.
Superiamo dei tornanti tagliati da una scorciatoia.
Più avanti torniamo a vedere il Rifugio Carate (m. 2620).

Presso un tornante sinistrorso su un masso vediamo l'indicazione verso destra per il Rifugio Bignami (m. 2620).
Il Rifugio Carate è ora di fronte a noi e con pochi passi lo raggiungiamo (m. 2636).

Una palina con vari segnavia indica davanti a noi: Monumento degli Alpini a ore 0.30, Rifugio Marinelli a ore 1.15, Cimitero degli Alpini a ore 1; a destra: Bocchetta di Fellaria a ore 1, Rifugio Bignami a ore 2; a sinistra: Monte delle Forbici a ore 1.
Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino. Pochi metri di salita ci conducono alla Bocchetta delle Forbici (m. 2650).
Il panorama cambia completamente: improvvisamente siamo nel mondo dell'alta montagna, ove dominano incontrastate alte vette con i loro ghiacciai e laghetti glaciali.
Da qui possiamo ammirare: Pizzo Glüschaint (m. 3594), La Sella (m. 3584), I Gemelli (m. 3500-3497), Pizzo Sella (m. 3511), Pizzo Roseg (m. 3920), Pizzo Scerscen (m. 3971).
A destra segue il Pizzo Bernina (m. 4049), che però da questo punto non è ancora visibile.

Alla bocchetta, sulla sinistra, troviamo una cappellina. Continuiamo, dapprima in piano poi in leggera discesa.
A sinistra c'è il vallone dello Scerscen sul cui fondo scorre l'omonimo torrente. Il Laghetto delle Forbici è sotto di noi alla sinistra e in breve lo raggiungiamo.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Malenco
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Lanzada
  • Altezza: m. 2621
  • Latitudine: 46°19'54"N
  • Longitudine: 9°53'52"E
  • Carta Kompass: 93 B4
  • Lunghezza: m. 70
  • Larghezza: m. 50
  • Tipo: naturale
  • Tempo: 2.15 ore
  • Dislivello: m. +716-85
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di agosto 2011
orso = escursione lunga
Escursione
abbastanza lunga
    

    
    

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