Lago dell'Inferno
    

INFERNO

Il Lago dell'Inferno è situato tra il Pizzo Varrone (m. 2325), Il Pizzo dei Tre Signori (m. 2554) e il Pizzo di Trona (m. 2510). Ci troviamo quindi nei pressi del confine tra le provincie di Sondrio, Lecco e Bergamo.

Come arrivare:
Il lago e il vicino Rifugio FALC (tel.333 8496661) sono raggiungibili con vari sentieri, tutti quanti abbastanza lunghi. Quello qui descritto è il più lungo di tutti e richiede ben cinque ore di cammino per la sola andata.

Con la provinciale 62 saliamo da Lecco a Ballabio.
Giunti alla rotonda, all'uscita della galleria, continuiamo sulla destra, con la strada che percorre il fondovalle, fino a Taceno.
Qui prendiamo a destra la provinciale 67 verso Premana.
Superata Casargo, imbocchiamo sulla destra la strada che con vari tornanti sale all'Alpe Paglio (m. 1386).
Lasciata l'auto nel vasto parcheggio al termine della strada, prendiamo una stradina asfaltata sulla destra (sud), all'inizio della quale vengono indicati su di un grande cartellone il Pizzo dei Tre Signori, il Pian delle Betulle e il Lares Brusàa.

In leggera salita superiamo alcuni edifici tra i quali la biglietteria di uno ski lift e l'Osservatorio dell'Alpe Paglio.
Dopo una cabina dell'Enel la strada diventa sterrata ed il traffico vietato agli autoveicoli. Un cartello indica il Pian delle Betulle a ore 0.15, il rifugio Santa Rita a ore 3.30 e il Pizzo dei Tre Signori a ore 5.30.
Ci addentriamo nel bosco e ignoriamo un sentiero transennato a sinistra.
Continuiamo poi in piano. Dopo pochi passi in salita durante i quali un sentiero si immette da destra, proseguiamo ancora in piano.
Troviamo poi una stanga alzata e un altro cartello di divieto di accesso. Continuiamo in salita con il fondo di pietre ben sistemate.
La pendenza poi diminuisce. Una stradina si immette da sinistra.
Raggiungiamo una radura con qualche larice e successivamente un parco giochi tra gli alberi (Jungle Raider Park).
Un segnavia indica, sulla sinistra, il sentiero che conduce al rifugio Santa Rita in ore 3.15.
Prendiamo questo sentiero, passiamo sotto una seggiovia, che parte poco distante alla nostra destra, e iniziamo ad attraversare i prati del Pian delle Betulle (m. 1484).

Sulla destra c'è una chiesetta, alcune case e una pozza d'acqua. Di betulle neanche l'ombra.
Superiamo uno skilift e arriviamo alla fine del prato dove, accanto a una fontana, troviamo una sterrata e un cartello che indica il rifugio Santa Rita e il Pizzo dei Tre Signori.
Con questa stradina pianeggiante entriamo in un bosco. Poco dopo vediamo sulla destra un viottolo chiuso da un picchetto.
Superiamo un tratto dapprima in leggera salita e poi in leggera discesa uscendo dal bosco.
Finalmente troviamo alcune betulle, subito seguite da un bosco di larici e faggi.
Alla fine del bosco ci troviamo all'Alpe Ortighera (m. 1500). Tra le case vediamo anche una fontana con lavatoio. La vista ora può spaziare verso i monti e si vede anche uno spicchio del lago di Lecco.
Superiamo una stanga di ferro alzata. Alla fine dell'alpeggio, dopo una rudimentale panca fatta con un tronco, raggiungiamo una croce e una santella con una statuetta della madonna.
Superiamo due tornanti e continuiamo in leggera salita passando tra una stalla e un abbeveratoio.

Raggiungiamo un bivio (m. 1530). Qui i segnavia indicano a sinistra il rifugio Santa Rita a ore 3 a a destra l'Alpe dell'Oro a ore 0.05.
La pendenza aumenta. Presso un tornante un sentiero si immette da sinistra. Altri segnavia indicano ancora il rifugio Santa Rita e il Pizzo dei Tre Signori.
Continuiamo in salita e superiamo un abbeveratoio dove vediamo per la prima volta il segnavia a bandierina con il numero 3
In leggera salita passiamo sotto i fili dell'alta tensione; poi la stradina diventa quasi pianeggiante. Alla nostra destra abbiamo la Grigna e in basso la provinciale sul fondovalle.
Più avanti vediamo un abbeveratoio posto nei prati sulla destra un po' discosto dalla strada.
In leggera salita arriviamo in località Larice Bruciato (Lares Brusàa m. 1708). Sulla sinistra ci sono due tavoloni in legno e relative panche mentre dell'altra parte, un po' lontano dalla strada, c'è una cappellina.
I segnavia indicano sulla sinistra il sentiero che sale al Cimone (m. 1805) mentre continuando diritto vengono indicati il rifugio Santa Rita a ore 2.30 e il Pizzo a ore 4.30. Alle nostre spalle l'Alpe Paglio è segnalata a un' ora. C'è anche un cartello che indica una azienda agricola dove è possibile acquistare del formaggio di capra.

Continuiamo in piano. Ora il panorama è aperto sulla sinistra e in basso si vede Premana.
Iniziamo un giro a mezza costa verso sinistra, in leggera discesa, durante il quale superiamo uno dopo l'altro, tre rivoli che scendono da destra.
La discesa poi diventa più accentuata e termina alla Bocchetta di Olino (m. 1640) dove possiamo ammirare il panorama su entrambi i lati.
Su un muretto vediamo una freccia che indica il rifugio Santa Rita e il Pizzo.

Continuiamo quasi in piano o in lieve salita. In basso a sinistra si vede un alpeggio.
Raggiungiamo un bivio (m. 1650). I segnavia indicano a sinistra l'Alpe Dolcigo a ore 0.10 e l'Alpe Ombrega a ore 0.30. A destra non viene indicato nulla ma è quest' ultima la direzione che dobbiamo prendere.
Poco dopo, un'apertura sulla destra accanto ad un parapetto bianco, ci consente uno sguardo sulla Valsassina.
Ignorato un sentiero sulla destra che sale verso la cima di un dosso continuiamo con la stradina in salita fin quando troviamo un cartello rotondo che segnala sulla destra un sentiero per Biandino e Santa Rita.
Con questo sentiero saliamo tra cespugli e alberelli camminando sul bordo di quello che sembra un ruscelletto in secca.
Continuiamo poi, tra i prati e qualche cespuglio, con maggiore pendenza.
Dopo un breve tratto quasi in piano riprendiamo a salire e raggiungiamo i prati della Bocchetta di Agoredo (m. 1825). Una palina segnavia indica il rifugio Santa Rita a ore 1.40 e il Pizzo a ore 3.40. Alle nostre spalle l'Alpe Paglio viene segnalata a ore 1.40.

Continuiamo tra i prati fino a un bivio dove altri segnavia indicano di proseguire diritto mentre a destra si va all'Alpe Agoredo a ore 0.15, all'Alpe Abi a ore 0.10, al rifugio Bocca di Biandino a ore 0.40 e a Introbio a ore 2.
Poco dopo ignoriamo il sentiero che sulla sinistra conduce all'Alpe Ombrega a ore 0.10 e iniziamo a risalire l'erboso pendio del Pizzo Cornagiera.
Il sentiero si divide in due rami per tornare poco dopo a unificarsi. In basso a destra vediamo una stalla e un rudere.
Dopo una curva a sinistra (m. 1900), proseguiamo in piano. Di fronte a noi ora c'è il Pizzo dei Tre Signori.
Continuiamo a mezza costa tra i prati sul fianco del Pizzo Cornagiera, con percorso quasi pianeggiante. Superiamo alcuni cespugli di rododendro.
Dopo una curva a sinistra, il panorama si apre sulla Val Biandino. Nel fondovalle distinguiamo nettamente il gruppo di case nel quale spicca la bianca chiesetta della Madonna della Neve.

Superiamo altri cespugli di rododendro e un cartello che indica il Santa Rita a 40 minuti e raggiungiamo la località Laghetti (Laghit m. 1930).
Qui troviamo una pozza d'acqua e, lontano a sinistra, una cappellina. Ci sono anche due tavoli di legno con relative panche.
I segnavia indicano diritto il rifugio Santa Rita a ore 1 e il Pizzo a ore 2.50. A sinistra invece si va all'Alpe Barconcelli a ore 1 e all'Alpe Forni a ore 1.20.

Iniziamo ora a scendere tra prati e cespugli con vista sulla Val Varrone a sinistra e sulla Val Biandino a destra. Quest'ultima si vede per intero da Introbio al Pizzo dei Tre Signori.
Camminando lungo il crinale, passiamo sotto un traliccio dell'alta tensione e, dopo un tratto quasi in piano, riprendiamo a scendere passando sotto i cavi di un altro traliccio.
Troviamo un sentiero che scende a destra verso il rifugio Bocca di Biandino segnalato a ore 0.30. Un altro sentiero scende ripidamente sull'altro versante.
Continuiamo diritto seguendo i fili della corrente e, sempre in cresta, raggiungiamo un quadrivio in località Buco del Rat (Böcc dol Rat m. 1815).
Una palina con vari segnavia indica diritto: rifugio Santa Rita a ore 0.40, rifugio FALC a ore 1.40, Pizzo Tre Signori a ore 2.30; a destra: rifugio Madonna della Neve a ore 0.20; a sinistra: Alpe Artino a ore 0.30, Alpe Forni a ore 1.

Riprendiamo a salire e passiamo accanto a una targa che ricorda due persone decedute.
Dopo un tratto quasi pianeggiante torniamo a salire abbastanza ripidamente percorrendo qualche metro un po' esposto.
Torniamo in cresta e percorriamo un altro tratto abbastanza esposto, poi aggiriamo un dosso salendo a destra.
Continuiamo in piano, ancora lungo il crinale, e raggiungiamo un bivio (m. 1930). A sinistra c'è il sentiero basso (facile) e a destra quello in cresta (difficile). Entrambi conducono al rifugio Santa Rita in 25 minuti.

Andiamo a sinistra. Il sentiero è parzialmente coperto da erba ed è circondato da cespugli.
Superiamo un tratto un po' esposto e continuiamo in discesa. Giunti in basso (m. 1890), riprendiamo a salire e raggiungiamo una bocchetta oltre la quale giriamo a destra e cominciamo a vedere la bandiera del rifugio Santa Rita.
La salita si accentua un poco. Ignoriamo un sentiero che sale da sinistra e passiamo accanto alla bandiera.
Altri segnavia indicano l'ampio sentiero che scende a sinistra verso le Miniere di Ferro a ore 0.30 e il rifugio Casera Vecchia di Varrone a ore 0.40.
Siamo alla Bocchetta della Cazza e di fronte a noi c'è il rifugio Santa Rita (m. 2000 - tel. 341 982034).

Lasciato a destra il rifugio, superiamo una palina segnavia che indica a destra il rifugio Madonna della Neve a ore 0.30 e Introbio a ore 3. Una scritta su una pietra indica il rifugio FALC davanti a noi.
Dapprima in piano e poi in salita arriviamo ad un bivio dove troviamo altri segnavia. A sinistra si va al rifugio FALC in ore 1, alla Bocchetta di Trona in ore 1, alla Miniera Varrone in ore 1, al Pizzo dei Tre Signori in ore 1.50; a destra invece: al rifugio Madonna della Neve in ore 0.40, al Lago di Sasso in ore 0.30, al rifugio Tavecchia in ore 0.50, al rifugio Grassi in ore 2.

Il sentiero si divide ma torna subito a riunirsi. In basso a sinistra si vede la stradina che scende dalla Bocchetta di Trona in Val Varrone.
Alterniamo alcuni tratti quasi in piano ad altri con maggiore pendenza passando tra cespugli e dirigendoci verso il Pizzo dei Tre Signori.
Raggiungiamo un bivio (m. 2050). I segnavia indicano a sinistra la Via del Bitto e la Bocchetta di Trona raggiungibile in ore 0.30; a destra invece si va alla Bocchetta di Piazzocco in ore 1, al Pizzo dei Tre Signori in ore 1.45 e al Pizzo Varrone. Una scritta su di una roccia ci informa che il sentiero a sinistra è facile e quello a destra è difficile.

Andiamo a sinistra in discesa tra alberelli e cespugli. Poi, dopo pochi passi in piano scendiamo abbastanza ripidamente.
Giunti in basso (m. 1990), troviamo una palina segnavia che indica a sinistra la Miniera e i Forni Fusori a ore 0.20, il rifugio Casera Vecchia di Varrone a ore 0.40 e Premana a ore 2.30. Alle nostre spalle vengono invece segnalati: il rifugio Santa Rita a ore 0.20, il Lago Sasso a ore 1 e il rifugio Grassi a ore 2.
Superiamo un piccolo dosso roccioso e vediamo una scritta che indica il rifugio Santa Rita alle nostre spalle.

Continuiamo alternando tratti in lieve salita o discesa tra grosse pietre.
Pieghiamo a destra seguendo delle freccette rosse e superiamo un rivolo d'acqua.
Sempre alternando brevi tratti con varia pendenza contorniamo la testata della valle.
Due scritte su dei massi indicano sulla destra la salita in una valletta verso il Dente.
Continuiamo lungo il nostro sentiero e in discesa raggiungiamo un tratto un po' esposto che superiamo aiutandoci con una catena passamano.
Proseguiamo tra grosse pietre. Superiamo agevolmente un passaggio su roccette afferrando una vecchia ruota in ferro infissa nella roccia.
Subito dopo troviamo un bivio e una scritta che indica il rifugio FALC a destra.

Lasciamo pertanto il sentiero fin qui percorso che continua diritto verso la Bocchetta di Trona e iniziamo a salire abbastanza ripidamente nella valletta alla nostra destra, a fianco di un torrente.
Su di un masso sono segnate le tre direzioni: FALC, Santa Rita e Gerola. Più avanti una freccia indica il rifugio Santa Rita alle nostre spalle.
Saliamo tra roccette e sfasciumi alla sinistra del Pizzo Varrone. Poco dopo cominciamo a vedere il rifugio FALC.
Continuiamo tra erba e pietre e, in leggera salita, lo raggiungiamo.
Ora bastano pochi passi per raggiungere la bochetta di Varrone (m. 2126) dalla quale si gode una splendida vista sul sottostante lago d'Inferno.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Valle dell'Inferno
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Gerola Alta
  • Altezza: m. 2086
  • Latitudine: 46°01'23"N
  • Longitudine: 9°31.37"E
  • Carta Kompass: 105 C4
  • Lunghezza: m. 660
  • Larghezza: m. 240
  • Tipo: artificiale
  • Tempo: ore 5
  • Dislivello: m. 1023-283
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di giugno 2005
aquila = escursione molto lunga
Escursione
lunga e faticosa
    

    
    

Cerca

    
Motore di ricerca interno
    

    
    

    
    
Questi sono alcuni dei laghetti
che ho incontrato girovagando
sulle nostre montagne.