Laghetto Lagunc
    

LAGUNC

Il minuscolo Laghetto del Lagünc è situato in una conca presso l'omonimo borgo (che una cattiva traslitterazione ha trasformato in Agoncio) sulle alture che sovrastano da nord Chiavenna.

Da Lagunc (anche se non propriamente dal laghetto) si gode di una bella veduta sulla sottostante città di Chiavenna e sul Borgo di Pianazzola, sulla parete nord del Pizzo di Prata, su parte della Val Bregaglia con le cime del gruppo Badile Cengalo, sul Monte Legnone e la Bassa Val Chiavenna, sulla Val San Giacomo con i borghi di San Bernardo e Olmo sovrastati dalla Valle del Drogo.

Lungo il tracciato da Chiavenna a Lagünc ogni anno si corre una skyrun, con mille metri di dislivello in salita, inserita nel calendario internazionale della WMRA (World Mountain Running Association) e denominata "Trofeo amici Madonna della Neve".
Durante l'edizione del 2013, il kilometro verticale è stato percorso da Bernard De Mattesi con un tempo record di 30'27".
Per quanto riguarda invece la nostra camminata, al netto delle soste per visitare i borghi attraversati, abbiamo impiegato due ore e mezza.

Come arrivare:
Con la statale 36 arriviamo a Chiavenna.
Alla prima rotonda proseguiamo diritto e alla seconda prendiamo a destra la statale 37 del Maloja (Via Maloggia).
Dopo 800 metri giriamo a sinistra in Via Chiesa di Loreto.
Davanti alla chiesa, riconoscibile per i due campanili gemelli situati ai lati della facciata, c'è posto solo per cinque vetture (m. 365). Proseguendo verso destra, dopo un centinaio di metri, c'è un altro parcheggio con 13 posti (m. 375).
Partendo dalla chiesa, prendiamo sulla sinistra Via per Loreto, una stradina acciottolata che percorriamo in leggera discesa, tra case e recinzioni, per ottanta metri fino a trovare sulla destra l'inizio della mulattiera (m. 352).

I segnavia indicano a destra: strada Morti di Pianazzola, Pianazzola, Daloo, Lagunc; diritto: Chiavenna, centro storico, stazione; dietro: Crana, Savogno, Villa di Chiavenna, Soglio (CH), Crotti dei Fregée, Cappella della Borgna. Il vecchio segnavia B32 indica verso destra: Pianazzola a ore 0.40, Dalo a ore 1.40, Agoncio a ore 2.10. Alla destra c'è una bacheca con un cartello che mostra una cartina del percorso e ne elenca i passaggi salienti:

  1. Loreto (m. 352)
  2. Stalla ai Ronchi (m. 450)
  3. Cappella (m. 575)
  4. Pianazzola (m. 634)
  5. Posa Piana (m. 726)
  6. Senc (m. 852)
  7. Fontanella Alpini (m. 1007)
  8. Prati Dalò (m. 1125)
  9. Scala Santa (m. 1268)
  10. Prati di Lagünc (m. 1284)
  11. Lagünc (m. 1352)

Lungo il percorso ogni 100 metri di dislivello troveremo un cartello con l'indicazione della quota raggiunta e del dislivello mancante.

Ci avviamo in salita camminando tra due muri di pietre a secco. Nel tratto iniziale sul lato destro ci sono quattro lampioni.
Troviamo alla sinistra dapprima un cancelletto di ferro (m. 370) e poi una porta di legno (m. 395).
La pendenza aumenta.
Alla destra, oltre una rete verde ed un cancelletto, vediamo la costruzione dell'acquedotto (m. 400).
Lasciamo a destra un altro cancelletto e proseguiamo tra due muri di pietre a secco. Di tanto in tanto troviamo un bollo bianco-rosso.

Percorriamo due curve sinistra-destra (m. 415). Il muro diventa un muretto.
Dopo altre due curve sinistra-destra alla sinistra troviamo un muro ed una stalla mentre alla destra ci sono degli alberi. Con una curva a sinistra aggiriamo la stalla (m. 435).
Un vecchio cartello su di un cancelletto avverte di prestare attenzione al cane. Percorriamo una curva a destra. Alla sinistra c'è una casa.

Presso una curva a sinistra troviamo un sentiero, indicato da una freccia azzurra, che continua diritto. Nel mezzo della diramazione sale una ripida scalinata. Seguiamo la mulattiera come indicato da un bollo bianco-rosso (m. 450).
Ora il muro a secco è alla destra (sempre sul lato a monte). Vediamo delle frecce azzurre che indicano la direzione opposta al nostro procedere.

Poco dopo troviamo il cartello che indica l'altezza: m. 452 e il dislivello mancante: m. 900.
La pendenza diminuisce un poco. In questo tratto, l'assenza di alberi alla sinistra, consente una veduta sulla sottostante Chiavenna.
Il pendio a lato della mulattiera precipita ripidamente.

Alla destra troviamo una vecchia costruzione. Su di un vecchio cartello di legno leggiamo: "Stalla ai Ronchi 450 m" (m. 470).
Subito percorriamo una curva a destra.
Alla destra, oltre il muro, vediamo una grotta che si apre sotto ad un masso (m. 480).
Poco dopo ignoriamo un sentiero che si stacca alla destra.
Continuiamo tra i castagni.
Alcuni gradini nel muro consentono di salire e raggiungere dei ruderi (m. 490).

Una freccia azzurra ed un bollo azzurro su di un paletto di legno segnalano un sentiero che si stacca verso sinistra. Continuiamo con la mulattiera.
Percorriamo un breve tratto con poca pendenza mentre un sentiero sale dalla sinistra (m. 500).

Riprendiamo a salire e arriviamo ad un bivio (m. 510). I segnavia indicano con un sentiero a sinistra: Ronchi di Pianazzola; diritto: Pianazzola. Continuiamo con la mulattiera.
Dopo un tornante destrorso (m. 520), un muretto di pietre ci accompagna alla sinistra fino al successivo tornante sinistrorso (m. 535).
La pendenza aumenta.

Alla destra ci sono dei massi sovrapposti e, almeno apparentemente, in bilico (m. 540).
Subito alla destra ricomincia il muro di pietre a secco.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
In una cavità nel muro è stato collocato un quadretto raffigurante Gesù.

Presso una curva a destra troviamo il cartello che indica l'altezza: m. 552 e il dislivello mancante: m. 800.
Passiamo tra alcune vecchie baite e stalle. Alla sinistra vediamo il civico 137A (m. 565).
Troviamo una fontana con apertura a pulsante. L'acqua cade in una vaschetta scavata nella pietra.
La pendenza diminuisce un poco. Su di una pietra vediamo una crocetta bianca e verde.

Raggiungiamo una cappella contenente una statua della Madonna. In alto leggiamo la scritta: "Salus infirmorum ora pro nobis". La mulattiera si divide e i segnavia indicano diritto in discesa: Val di Vaach, Chiavenna; a destra con un tornante: Pianazzola. Su di un vecchio cartello in legno leggiamo: "Cappella 575 slm" (m. 585).
Seguiamo la mulattiera per Pianazzola. Alla sinistra c'è un muretto di pietre.

Presso un tornante sinistrorso troviamo un lampione (m. 600).
Proseguiamo con poca pendenza lasciando un rudere alla sinistra. In alto cominciamo a vedere le case di Pianazzola.
Superiamo una curva a destra (m. 615).
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso lasciando a destra una casa bianca (m. 625).
Riprendiamo a salire e raggiungiamo altre case. Alla destra c'è una panca di pietra (m. 635).

Camminiamo tra le case di Pianazzola. Ad una biforcazione, seguendo i bolli, teniamo la destra.
Arriviamo ad un incrocio (m. 645) I segnavia indicano diritto: Daloo, Lagunc; a sinistra: Panoramica, Crotti di Bette; a destra: San Carlo, Campedello; dietro: Strada di Mort, Chiavenna. Alla destra ci sono la chiesa e il piccolo cimitero. Continuiamo diritto.
Percorriamo due curve sinistra-destra.

Presso uno zig-zag sinistra-destra troviamo il cartello che indica l'altezza: m. 652 e il dislivello mancante: m. 700.
Dopo una curva a destra proseguiamo quasi in piano.

Giriamo a sinistra. Con dei gradini e delle protezioni ai lati, che fungono anche da corrimano, raggiungiamo il parcheggio dove termina la strada asfaltata che sale da Chiavenna (m. 660). Questa strada si chiama Via Vanoni e inizia staccandosi dalla statale 37 del Maloja prima di Via Chiesa di Loreto (all'imbocco un cartello indica Pianazzola a km. 5).

Attraversiamo il parcheggio e riprendiamo la mulattiera. I segnavia indicano: Pianazzola m. 635; diritto: Daloo a ore 1, Lagunc a ore 1.30, Crespal a ore 3.40; dietro: Chiavenna stazione a ore 0.40, Loreto S. Carlo a ore 0.30, Campedello a ore 0.35. Alla destra ci sono dapprima il vialetto d'ingresso e poi la recinzione di una casa.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra (m. 675).
Alla sinistra, ad alcuni metri di distanza, vediamo un baitello dietro al quale c'è una staccionata di legno.
Con una curva a destra aggiriamo la recinzione della casa (m. 690).

Subito dopo con una curva a sinistra entriamo nel bosco.
Alla sinistra ci sono dei muretti che delimitano dei terrazzamenti, un tempo coltivati.
Percorriamo una curva a sinistra (m. 705).
Un sentiero si stacca alla destra e conduce ad una baita.
Cominciamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 720).
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra.

Percorriamo pochi metri in piano attorniati da muretti sui quali è possibile sedersi per sostare un attimo. Su di un cartello di legno leggiamo: "Posa piana 726 slm" (m. 735).
Giriamo subito a destra e riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido.
Alla sinistra, ad un centinaio di metri di distanza, vediamo due case diroccate (m. 745).

Poco dopo su di un albero vediamo il cartello che indica l'altezza: m. 752 e il dislivello mancante: m. 600.
Alla sinistra ci sono dei ruderi.
Presso un tornante sinistrorso troviamo un paletto di legno (m. 770).
Continuiamo con tre coppie di tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Dopo il successivo tornante destrorso ne percorriamo uno ampio verso sinistra (m. 805).
Proseguiamo con poca pendenza per un breve tratto e dopo un tornante destrorso riprendiamo a salire (m. 810).
Superiamo un tornante sinistrorso (m. 820).
All'esterno di un ampio tornante destrorso troviamo un masso con un bollo bianco rosso.
Continuiamo con altri tre tornanti sx-dx-sx.

Passando tra due massi (su quello alla sinistra è stata tracciata una freccia rossa), percorriamo un tornante destrorso aggirando un albero sul quale vediamo il cartello che indica l'altezza: m. 852 e il dislivello mancante: m. 500.
Superiamo un ampio tornante destrorso.
Presso il successivo tornante sinistrorso il percorso si sdoppia solo per aggirare una betulla (m. 865).
Dopo alcuni passi con poca pendenza riprendiamo a salire.

Alla destra, tra un muretto di pietre a secco ed il soprastante masso, alcune radici di un albero si sono aperte un varco. In un anfratto tra le pietre è stato collocato un quadretto raffigurante il volto di Gesù (m. 880).
Subito dopo alla destra c'è un muro di pietre.
Percorriamo pochi passi quasi in piano.
In modo abbastanza ripido superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Continuiamo con poca pendenza (m. 895).
Dopo un tornante destrorso riprendiamo a salire.
Percorriamo un tratto abbastanza ripido.
Proseguiamo quasi in piano con un muro di pietre alla sinistra (m. 910).

Presso un tornante sinistrorso molto ampio, troviamo una panca di pietra alla sinistra ed un palo di legno alla destra con un vecchio cartello sul quale leggiamo: "Senc kv 852 slm" (m. 915).
Dopo un tratto con poca pendenza su sterrato riprendiamo a salire con la mulattiera e subito troviamo un bivio. I bolli indicano sia a sinistra che diritto. Proseguiamo diritto e percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio salendo ripidamente.
Continuiamo con una curva a destra (m. 935).
Un altro sentiero si immette dalla sinistra. La pendenza diminuisce un poco.
All'interno di un tornante destrorso troviamo un paletto di legno (m. 950).

Subito percorriamo un tornante destrorso presso il quale su di un albero vediamo il cartello che indica l'altezza: m. 952 e il dislivello mancante: m. 400.
Poco dopo torniamo a salire in modo abbastanza ripido.
Sotto ad un masso, alla destra della mulattiera, vediamo un quadretto raffigurante il volto di Gesù (m. 960).
Percorriamo un breve tratto quasi in piano seguito da uno in salita e da un altro quasi in piano.

Dopo un ripido tratto continuiamo quasi in piano (m. 980). Alla sinistra della mulattiera cominciano delle protezioni, formate da paletti di ferro dipinti di bianco che reggono due cavi. Ci accompagneranno, proteggendoci dal precipizio (che in alcuni punti è impressionate per chi soffre di vertigini) fino ai prati sopra Dalò.

Percorriamo una curva verso sinistra molto ampia. Alla destra c'è un muro di pietre, terminato il quale, sempre alla destra troviamo una panca in pietra ed una fontana con un pannello scolpito raffigurante un cappello da alpino tra dei fiori e la scritta: "Alpini Gualt - Lagunc 1995" sotto al quale ci sono due vaschette di pietra, una sopra all'altra. Su di un vecchio cartello di legno leggiamo: "Fontanella Alpini Kv 1007 slm" (m. 985).
Proseguiamo in salita e percorriamo una curva a destra (m. 1000).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Percorriamo una curva a destra molto ampia aggirando una parete di roccia (m. 1015).
Continuiamo con pochi passi quasi in piano e subito torniamo a salire. Per un tratto alla sinistra le protezioni sono in legno poi ricomincia le sequenza di paletti di ferro con due cavi metallici. Alla destra c'è una parete di roccia.
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire (m. 1045).

Su di un albero un po' sporgente verso il sentiero vediamo il cartello che indica l'altezza: m. 1052 e il dislivello mancante: m. 300.
Più avanti inizia un lungo tratto con pendenza maggiore nel quale saliamo dapprima in modo abbastanza ripido (m. 1065), poi ripido (m. 1075) e poi ancora abbastanza ripido.
In leggera salita raggiungiamo un masso sporgente dalla destra sopra la mulattiera. Sotto al masso è stata collocata una madonnina (m. 1095).
Torniamo a salire ripidamente (m. 1105).

Con minore pendenza raggiungiamo un vecchio cartello di legno sul quale leggiamo: "Prati Dalo 1125 slm" (m. 1120). Qui la mulattiera gira a destra allontanandosi dal precipizio mentre un sentiero prosegue diritto quasi in piano verso una palina con vari segnavia che indicano: Daloo 1150 m; dietro verso destra con la mulattiera: Lagunc a ore 0.20, Gualt a ore 1, Crespal a ore 2.30; dietro: Pianazzola a ore 0.40, Chiavenna a ore 1.10; a destra: Olcera a ore 2, Val Zerta, Avero a ore 3.30; davanti verso destra: Daloo, Uggia a ore 0.40, San Giacomo Filippo a ore 0.50.

Visto che non siamo in gara decidiamo di sostare per ammirare il panorama e visitare il borgo. Innanzitutto, seguendo l'indicazione: "Belvedere" su di un cartello di legno, andiamo a sinistra in leggera discesa e raggiungiamo una croce metallica accanto alla quale c'è una fontana con vaschetta in pietra (m. 1115). Bellissimo il panorama sulla sottostante Chiavenna, sul Pizzo di Prata e varie altre cime.
Torniamo poi indietro e ci dirigiamo verso Daloo. Alla destra c'è una prima fila di baite. Poi, scendendo nei prati raggiungiamo il nucleo principale di Dalò all'estrema sinistra del quale ci sono la chiesa dedicata a S. Michele risalente al 1657 e il piccolo cimitero.

Risaliti alla mulattiera riprendiamo il cammino. Alla destra c'è un grande muro in pietra a protezione di terrazzamenti un tempo coltivati.
Saliamo ripidamente poi la pendenza diminuisce un poco (m. 1145). Il basso alla sinistra vediamo il Borgo di Dalò.

Su di una grande betulla vediamo il cartello che indica l'altezza: m. 1152 e il dislivello mancante: m. 200.
Percorriamo un tratto incassato tra pietre alla sinistra e massi alla destra (m. 1160).
Continuiamo con alcuni zig-zag: dx-sx-dx-sx (m. 1175). La mulattiera ormai si è ridotta a sentiero.
Proseguiamo con poca pendenza tra gli alberi (m. 1200).
Percorriamo un tratto in salita, uno con poca pendenza ed uno quasi in piano.

Continuiamo in leggera salita. Il sentiero si divide in due tracce ma dopo una diecina di metri si ricompone.
Percorriamo due tratti quasi in piano separati da una breve salita (m. 1225).
Riprendiamo a salire con dei gradini e davanti cominciamo a vedere, ad alcune diecine di metri di distanza, il successivo cartello che indica l'altezza.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1240).
Con poca pendenza superiamo un breve tratto su sterrato.

Torniamo a salire in modo abbastanza ripido con dei gradini e raggiungiamo l'albero con il cartello che indica l'altezza: m. 1252 e il dislivello mancante: m. 100.
Alla destra sotto ad una roccia è stata collocata la statua di una madonnina.
Subito dopo passiamo accanto ad un palo di legno con un vecchio cartello sul quale leggiamo: "Scala santa Kv 1268 slm".
Alterniamo due tratti in leggera salita ad altrettanti quasi in piano.
Transitiamo sotto ad un fascio di cavi; alla destra c'è uno dei pali dipinti di verde che lo sostengono. In alto a destra vediamo una baita.
In salita superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Dopo una curva a destra proseguiamo tra due muretti (m. 1275).

Alla sinistra troviamo una fontana con vasca di pietra. Alla destra invece ci sono alcuni ruderi e la baita che avevamo già notato.
Passiamo accanto ad una colonnina antincendio rossa e arriviamo ad un bivio. Un vecchio cartello in legno indica verso destra: "Prati Lagunc 1284 slm".
In leggera salita superiamo uno zig-zag destra-sinistra.
Torniamo a salire e percorriamo un ampio tornante destrorso (m. 1300).
Vediamo un baitello di pietra costruito sopra ad un masso alla sinistra del sentiero.
Alla destra gli alberi sono stati segati e pertanto possiamo vedere dall'alto la baita.

Rientriamo nel bosco e riprendiamo a salire.
Una dopo l'altra troviamo due panche di legno. Accanto alla seconda giriamo a sinistra (m. 1315). In alto vediamo una casa bianca che preannuncia l'arrivo a Lagunc.
Con poca pendenza camminiamo su delle radici affioranti dal terreno (m. 1325).
Dopo un tornante destrorso proseguiamo in salita verso la casa bianca.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1340).

Arriviamo a Lagunc e tra le prime baite, quasi tutte perfettamente ristrutturate, troviamo un bivio. Vari segnavia indicano: Lagunc 1350; diritto: Gualt a ore 0.30, Crespal a ore 2, Olcera a ore 2.40; dietro: Daloo a ore 0.20, Pianazzola a ore 1, Chiavenna a ore 1.30, Uggia a ore 0.50, San Giacomo Filippo a ore 1. Una mulattiera prosegue verso la parte alta del borgo passando accanto al cartello che indica la fine del kilometro verticale e salendo fino alla chiesetta dedicata alla Madonna della Neve. Giriamo invece a sinistra e con pochi passi in discesa raggiungiamo una fontana con vasca.
Proseguendo quasi in piano tra due bassi muretti, poco dopo arriviamo al laghetto.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Chiavenna
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: S. Giacomo Filippo
  • Altezza: m. 1350
  • Latitudine: 46°20'07" N
  • Longitudine: 9°23'27" E
  • Carta Kompass: 92 B4
  • Lunghezza: m. 30
  • Larghezza: m. 20
  • Tipo: naturale
  • Tempo: 2.30 ore
  • Dislivello: m. 1000
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di marzo 2016
aquila = escursione molto lunga
Escursione
lunga e faticosa
    

    
    

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