Lago Moledana
    

MOLEDANA

Il Lago Moledana è situato sopra Verceia, all'inizio della Valle dei Ratti, all'estremità orientale del Tracciolino.

Il Sentiero del Tracciolino, lungo circa 10 chilometri, scorre ad un altezza costante di 912 metri fra la Val dei Ratti e la Val Codera.
Fu costruito negli anni trenta per collegare due dighe tramite un trenino a scartamento ridotto. Il tratto orientale dalla diga Moledana fino a San Giorgio è il più spettacolare con varie gallerie, ponticelli e tratti scavati nella roccia.

Come arrivare:
Questa volta decidiamo di lasciare la macchina a casa e con le F.S. arriviamo a Verceia.
All'uscita della stazione ferroviaria (m. 210), attraversiamo la SS 36 tramite un sottopassaggio (Via San Francesco) poi, giunti allo stop, pieghiamo a destra e, con pochi passi in discesa raggiungiamo il marciapiede alla sinistra della provinciale sul quale camminiamo per circa duecento metri fino a trovare l'indicazione del km. 103.
Qui giriamo a sinistra per imboccare Via Serto. Percorriamo questa strada interamente, dapprima con poca pendenza e poi in salita, ignorando un paio di possibili deviazioni e passando accanto ad un piccolo centro sportivo, ad un supermercato, a varie case e giardini.
Giunti in fondo, superato un crocevia, la strada diventa Via Vico. Qui troviamo la prima indicazione per la Valle dei Ratti (m. 255).
Pochi passi più avanti presso una curva a sinistra, troviamo due cartelli. Il primo cartello riporta telefoni e date di apertura del Rifugio Frasnedo e una cartina della zona. Il secondo recita: "Attenzione! Dalla Loc. Vico divieto di transito ai veicoli non autorizzati. Munirsi di permesso presso: Uffici comunali, Bar Val di Ratt, Bar Pinki, Bar Miky, Bar Circolo Al Sert". Pagando questo pedaggio, il cui costo è di 3 euro, è possibile arrivare in auto fino a quota m. 800, vale a dire fino al punto in cui finora (giugno 2013) è arrivata la strada in costruzione.

Poco più avanti, sulla destra, prende avvio la mulattiera. Un segnavia indica la Valle dei Ratti; un cartello stradale il divieto di transito a moto e motocicli (m. 260).
Lasciamo pertanto la strada e iniziamo a salire con la mulattiera. Alla sinistra, quasi subito, troviamo un tratto protetto con paletti che reggono cinque cavi. In lontananza vediamo il Lago di Novate.
Entriamo in un castagneto.
Saliamo a zig-zag, con alcuni gradini di cemento, ignorando un sentiero che prosegue diritto (m. 275).
Alla destra ci accompagna un muretto di pietre a secco (m. 285).
Subito prima di un tornante destrorso, un sentiero scende a sinistra (m. 300).
Al successivo tornante, sinistrorso, vediamo un sentiero che prosegue diritto (m. 305).
Percorriamo poi un tornante destrorso passando accanto ad una pietra con un bollo bianco ed uno rosso. Più avanti troviamo altri segnavia.
Superiamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 325). Tra gli alberi, in basso ancora riusciamo a vedere i tetti del sottostante abitato e in lontananza il lago.

Con maggiore pendenza raggiungiamo tre tralicci dell'alta tensione. Il sentiero passa tra i due più piccoli alla sinistra e quello più grande alla destra (m. 335).
La pendenza diminuisce un poco e percorriamo un tornante sinistrorso aggirando i due tralicci più piccoli. Due pietre fanno da alti gradini.
Superiamo due tornanti destra-sinistra. Ora il bosco è più fitto. Continuiamo con altri tornanti.

Percorriamo un tornante sinistrorso passando poco sotto un baitello in pietra e ignorando un sentiero che sale dalla destra (m. 365).
Per un po' la mulattiera diventa più larga e con alcuni alti gradini di pietra. Alla destra c'è un muro a secco (m. 380).
Superamo altri quattro tornanti destra-sinistra, i primi due dei quali accompagnati da un muro sul lato a monte.
Proseguiamo con un tratto quasi rettilineo e con dei gradini di pietra ogni sei o sette passi.
Percorriamo poi un tornante destrorso tagliabile con un sentiero (m. 415), seguito da altri quattro tornanti sinistra-destra.

All'interno di un tornante sinistrorso troviamo una vecchia stalla di pietra (m. 445).
Dopo il successivo tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco.
Per un tratto ci accompagna un muretto a secco alla sinistra (m. 465) poi proseguiamo in salita con alcuni gradini di pietra.
In alto a sinistra vediamo alcuni cassottelli.

In salita, superato un tornante sinistrorso, raggiungiamo un prato dove ci sono tre baitelli di pietra, alcuni cassottelli ed un recinto con delle pecore (m. 480). Su una targhetta leggiamo: "Bortolo Pedroncelli 1993".
Proseguiamo verso destra con alcuni regolati tornanti, dapprima con poca pendenza e poi in salita.

Per la prima volta raggiungiamo la strada asfaltata (m. 495). Ogni volta che la incroceremo troveremo due cartelli con un quadrato giallo e le indicazioni dietro per la stazione di Verceia e davanti per Frasnedo e la Valle dei Ratti.
Percorriamo pochi metri verso destra, attraversiamo la strada e ritroviamo la mulattiera che riparte con alcuni gradini in cemento per poi continuare in salita nel bosco con il fondo di pietre.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido. In questo punto molti alberi sono stati tagliati e pertanto è possibile vedere il Lago di Novate (m. 520).
Davanti a noi ora scorrono sia i cavi dell'elettricità che quelli di una teleferica (m. 540).
Pieghiamo a destra e saliamo con due possibili sentieri, il primo dei quali è più agevole.

In cima ritroviamo la strada (m. 545). Percorriamo pochi metri verso sinistra seguendo l'asfalto, accompagnati da un vecchio guard-rail, poi presso un tornante destrorso, riprendiamo la mulattiera che sale in modo abbastanza ripido alla destra dei cavi.
Raggiungiamo un paio di ruderi davanti ai quali c'è un bivio. Una palina reca alcuni segnavia che indicano a sinistra in discesa: strada carrozzabile per Verceia; a destra: sentiero A2, Frasnedo a ore 1.30, Rifugio Volta a ore 4.30; dietro: sentiero A2, Verceia a ore 0.20.

Andiamo a destra e, dopo pochi passi in salita, per la terza volta ritroviamo la strada che arriva dalla destra (m. 560). Un cartello stradale segnala il divieto di transito a moto e motocicli. Alla sinistra, poco lontano, vediamo una copertura sopra la strada che impedisce una eventuale caduta di materiale dalla teleferica che, in questo punto, le passa sopra.
Attraversiamo la strada e riprendiamo a salire con la mulattiera.
Troviamo, di traverso al percorso, la prima di una serie di canaline metalliche per lo scolo dell'acqua, subito seguita da un muro a secco sulla sinistra (m. 585).
In leggera salita superiamo un rudere (m. 600).
Con un ampio tornante sinistrorso aggiriamo un dosso. Superiamo un cartello che indica di prestare attenzione alla teleferica e ignoriamo un sentiero che si stacca a destra.

In salita raggiungiamo Piazzo, piccolo agglomerato di vecchie baite e stalle raccolte attorno ad una fontana con vasca (m. 625).
Dopo aver passato un po' di tempo a visitarle, proseguiamo verso destra in leggera salita. Troviamo un bollo banco rosso a bandierina.
Guadiamo un ruscello che scende dalla sinistra dopo essere passato in un tubo sotto alla strada.
Sulla destra troviamo una piccola croce infissa in una pietra, a memoria di un ragazzo deceduto nel 1888.
Troviamo ancora il cartello che avverte di prestare attenzione alla teleferica.

Poi saliamo un gradino di pietra seguito da altri 24 di legno e, per la quarta volta, torniamo ad immetterci sulla strada asfaltata che arriva dalla sinistra (m. 640).
Riprendiamo la mulattiera che inizia con dei gradini in granito e sale nel bosco tra castagni e betulle. Alla destra in basso possiamo vedere la parte finale del Lago di Como e il Lago di Novate.
Troviamo un rivolo che scende dalla sinistra e attraversa la mulattiera passandole sotto (m. 655).
Poi, in modo abbastanza ripido, risaliamo altri gradini.

Per la quinta volta ritroviamo la strada che ora è sterrata. Prima e dopo l'attraversamento, alla destra ci sono due tratti con protezioni in legno (m. 670).
In alto a sinistra vediamo una cappellina. La mulattiera la aggira con un tornante sulla destra senza avvicinarsi. Possiamo però prendere una scorciatoia che taglia il tornante e salire direttamente in modo da passarle accanto.
Più avanti il percorso si divide ma solo per aggirare un castagno (m. 695).

Saliamo dei gradini di pietra (m. 705) e accompagnati da una protezione in legno sulla destra, per la sesta volta ci immettiamo sulla strada e in leggera salita la seguiamo verso destra (m. 710).
Troviamo una canalina di ferro per lo scolo dell'acqua e poi, accompagnati da un guard-rail alla destra, arriviamo ad un tornante sinistrorso dove, scavalcato il letto di un ruscello ben sistemato artificialmente tra le pietre, riprendiamo la mulattiera (m. 720). Alla destra ci sono delle protezioni in legno.
Saliamo con alcuni zig-zag verso sinistra. Ad un bivio ignoriamo il sentiero che continua diritto e giriamo a destra (m. 735).

Saliamo alcuni gradini di pietra e al termine dei corti tornanti per la settima volta ritroviamo la strada (m. 755).
La seguiamo in leggera salita verso destra per circa duecento metri percorrendo un tornante sinistrorso, con vista sui Laghi di Como e di Novate (m. 760).
Poi, accanto ad un muro con grosse pietre, riprendiamo la mulattiera che sale a destra e con alcuni zig-zag rientra nel bosco.
All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo un vecchio castagno, praticamente vuoto all'interno; sembra che sia rimasta solo la corteccia (m. 780). Altri ne troveremo in seguito.

Poi, con maggiore pendenza, agevolati da alcuni gradini dapprima di legno e poi di pietra, raggiungiamo per l'ottava volta la sterrata (m. 790) che va a terminare poco più avanti verso destra. La attraversiamo in diagonale verso sinistra e riprendiamo la mulattiera.
Dopo un tratto in salita tra i castagni, giriamo a destra e raggiungiamo uno spiazzo con vari tavoli in cemento e panche in legno che i locali chiamano "San Sciucc".
Superati due tornantini in leggera salita raggiungiamo una cappellina con un affresco raffigurante una madonna con un curioso scarpone e un portico sotto il quale ci sono un camino e un tavolo. Sulla parete alla destra è stata dipinta una "Preghiera dell'Alpino". Ancora più a destra ci sono una fontana con vasca e un cartellone che parla del SIC Valle dei Ratti (m. 820).

Lasciamo questa area pic-nic e proseguiamo verso destra passando accanto ad una presa d'acqua utile in caso di un eventuale incendio. Alla sinistra su di un masso vediamo quattro piccole croci.
Riprendiamo a salire. In questo punto la mulattiera è larga e presenta alcuni alti gradini.
Attraversiamo una zona con molte betulle. Saliamo altri gradini di pietra e ritroviamo i castagni, uno dei quali nel mezzo del cammino (m. 850).
Percorriamo un tratto quasi pianeggiante. In alto a sinistra tra gli alberi riusciamo a intravedere una casa.

Continuiamo in salita e poi, con minore pendenza, raggiungiamo il Tracciolino (m. 912).
Vari segnavia indicano diritto la prosecuzione della mulattiera della Valle dei Ratti che sale verso Frasnedo, il Rifugio Volta e il Bivacco Primàlpia. Seguendo invece il Tracciolino, interamente pianeggiante, possiamo andare a destra, dove termina presso la Diga Moledana, oppure a sinistra verso San Giorgio e la Val Codera.

Andiamo a destra lungo i binari verso la Diga di Moledana.
Troviamo un traliccio con il numero 13 e successivamente camminiamo sopra un ponte in ferro. Alla destra oltre la vallata vediamo una cascata. In alcuni punti ci sono delle protezioni a valle.
Troviamo poi uno scambio e un tratto con due binari.
Alla destra ci sono delle protezioni realizzate con paletti di ferro che reggono dapprima due funi e poi quattro.

Dopo una curva a sinistra, raggiungiamo un tunnel. Un cartello dice: "Edison - Diga di Moledana".
Entriamo nel tunnel al buio e poco dopo troviamo una deviazione sulla destra.
Andiamo a destra e usciamo su un terrazzino di fronte alla diga. Alla destra c'è una madonnina.
Percorriamo il camminamento sopra la diga. All'inizio e alla fine c'è una sbarra da alzare e abbassare dopo il transito. Alla sinistra, oltre il bacino, vediamo la casa del custode. Guardando in basso a destra invece possiamo constatare come sia alta la diga!


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val dei Ratti
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Verceia
  • Altezza: m. 912
  • Latitudine: 46°11'59" N
  • Longitudine: 9°29'23" E
  • Carta Kompass: 92 BC7
  • Lunghezza: m. 125
  • Larghezza: m. 50
  • Tipo: artificiale
  • Tempo: ore 2
  • Dislivello: m. 702
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di giugno 2013
orso = escursione lunga
Escursione
abbastanza lunga
    

    
    

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