Lago Pirola
    

PIROLA

Il Lago Pirola, dalle profonde acque blu, è situato sopra la Val Ventina, in alta Val Malenco, in un ambiente appartato dove dominano pietraie e piccole falesie di serpentino rosso.
Circondato dal Torrione Porro (m. 2357) a sudovest e dal Monte Senevedo (m. 2561) a nordest, ha una forma allungata con andamento ovest-est e pare adagiato tra le pareti di un fiordo.
Il suo bacino è stato incrementato con la costruzione di una diga. In realtà quando l'ho fotografato il livello dell'acqua non arrivava neppure ai piedi del muraglione, come se fosse tornato ad essere un lago naturale.

Come arrivare:
Salendo da Sondrio con la statale della Valmalenco, superiamo Chiesa e arriviamo fino a Chiareggio (m. 1612), ultimo paese della vallata, dove lasciamo l'auto accanto alla chiesa.

Prendiamo un sentiero che scende verso il Torrente Mallero.
Lo attraversiamo con un ponte accanto al quale i segnavia indicano a destra con il sentiero 323: A. Ventina - Rifugi Gerli e Ventina a ore 0.50, Ghiacciaio del Ventina a ore 2.30; a sinistra con il sentiero 318: A. Zocche a ore 0.25, A. Pirolina a ore 1.20, A. Lagazzuolo a ore 3; a sinistra con il sentiero 322: A. Senevedo a ore 0.50, Carot a ore 1.10.
Andiamo a destra con una stradina sterrata nel bosco.
La pendenza inizialmente è assai scarsa. Troviamo parecchi cespugli di lamponi.
Un rivolo attraversa la stradina passandole sotto.
Poi gli alberi diventano più radi. Cominciamo a trovare delle canaline di ferro collocate di traverso per lo scolo dell'acqua (m. 1620).

Entriamo in un lariceto.
Un cartello indica il pericolo di piene improvvise. Attraversiamo il letto di un torrente in secca in una zona priva di alberi (m. 1635).
Poi rientriamo nel bosco di larici e troviamo un altro cartello, identico al precedente, rivolto a coloro che provengono dall'opposta direzione.

Superiamo una stanga dipinta di giallo e nero, che troviamo alzata. Un cartello avverte che il transito è consentito solo ai mezzi autorizzati (m. 1640).
Alla sinistra troviamo dapprima un grande masso e poi un muro di pietre (m. 1650).
Proseguiamo in salita. Un ruscelletto attraversa la sterrata passandole sotto (m. 1670).
Ora alla sinistra ci accompagna un basso muretto di pietre coperte dal muschio.

Percorriamo un lungo tratto rettilineo.
Troviamo poi un rivolo che attraversa la sterrata scorrendo sopra alcune pietre (m. 1750).
Poco dopo un ruscello la passa sotto incanalato dentro un tubo.
Più avanti alla sinistra vediamo un caratteristico larice contorto che sembra un punto interrogativo capovolto. Tra gli alberi alla destra cominciamo a vedere il Ghiacciaio del Ventina (m. 1770).
Troviamo poi alla sinistra un gruppo di larici con le radici scoperte come se qualcuno vi avesse scavato sotto.
Alla destra vediamo scorrere il cavo di una teleferica (m. 1810).

Incontriamo un sentiero che sale dalla destra (m. 1845). I segnavia indicano diritto con il percorso 305-323: A. Ventina, Rifugi Gerli e Ventina a ore 0.20; a destra con il sentiero 301-305: Forbesina a ore 0.25; dietro con il percorso 323: Chiareggio a ore 0.30. C'è anche una freccia gialla che punta a destra.
Subito dopo percorriamo un tornante sinistrorso seguito da un altro destrorso, quest'ultimo tagliabile con un piccolo sentiero (m. 1855).
Superiamo il letto di pietre di un ruscelletto che troviamo in secca.
Ignoriamo poi una freccia su un masso e la scritta "Pirola" che indicano un vecchio sentiero in disuso per salire al lago (m. 1865).

Da questo punto la sterrata prosegue circondata da pietraie.
Dopo la prima la pendenza aumenta. Superiamo un gruppo di alberi e troviamo la seconda.
Ancora una piccola pausa in una zona con pochi alberi e attraversiamo la terza pietraia (m. 1880). Alla destra, non essendoci alberi, vediamo il cavo della teleferica. Davanti vediamo il ghiacciaio.
Poco più avanti, a frapporsi tra le successive due pietraie ci sono solo due alberi (m. 1910).

Una freccia bianca su di un masso e la sigla "LP" indicano verso sinistra il sentiero che sale al Lago Pirola (m. 1925).
Prendiamo questo sentiero che inizia in salita ma dopo pochi passi prosegue quasi in piano.
Tra gli alberi percorriamo una curva e poi attraversiamo una pietraia retrocedendo rispetto alla sottostante stradina che vediamo in basso a sinistra e alternando alcuni tratti in lieve discesa ad altri quasi in piano.
Al termine della pietraia in leggera discesa entriamo nel bosco.
Su di un masso vediamo una freccia che indica a destra l'Alpe Ventina. Continuiamo diritto quasi in piano, alternando pietraie a tratti in un bosco dove ci sono parecchi cespugli di lamponi e mirtilli.
Su di una pietra vediamo un bollo bianco e rosso (m. 1915).
Percorriamo due curve destra-sinistra. Proseguiamo in leggera discesa e poi quasi in piano ma con lievi saliscendi.

In una zona priva di alberi, passiamo accanto ad un mucchietto di pietre. Su di una pietra aguzza è stato dipinto un bollo bianco rosso.
Torniamo a salire. Poi continuiamo quasi in piano tra alcuni grandi larici e passiamo sopra ad una grossa radice.
Percorriamo alcuni lievi saliscendi.
Dopo un tratto in discesa, proseguiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita (m. 1920). Alcune radici fanno da gradino.

Percorriamo una coppia di tornanti destra-sinistra (m. 1930). Più avanti ne superiamo un'altra (m. 1955).
Continuiamo quasi in piano tra radi larici (m. 1970).
Poi riprendiamo a salire e passiamo accanto ad un masso con i bolli (m. 1980).
La pendenza aumenta. Saliamo con alcuni zig-zag.
Dopo un tratto lineare percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1990).
Percorriamo alcuni passi quasi in piano e torniamo a salire.
Superiamo altre tre coppie di tornanti sinistra-destra (m. 2020).

Continuiamo quasi in piano. Ora il sentiero è un po' esposto alla sinistra dove precipita un alberato pendio.
Dopo un tratto in discesa e una curva a destra, riprendiamo a salire (m. 2015).
Percorriamo un altro tratto quasi in piano (m. 2040) e torniamo a salire, ben presto in modo abbastanza ripido.
Dopo una curva a destra la pendenza diminuisce un poco (m. 2060).
Continuiamo quasi in piano. Gli alberi sono più radi e davanti vediamo una cima (m. 2075).
Proseguiamo con poca pendenza tra radi larici.

In salita raggiungiamo un prato. Vediamo un cartello che segnala il pericolo di piene improvvise. Alla destra c'è un rudere (m. 2095).
Attraversiamo il letto di un torrente che troviamo in secca.
Poi in salita lasciamo a sinistra altri ruderi e una vecchia baita. Su di una palina leggiamo: Alpe Pirola m. 2102; diritto con il sentiero 321: Lago Pirola a ore 0.30, Bocchel del Cane a ore 2.10, Alpe Lagazzuolo a ore 3.40; a sinistra con il sentiero 318/1: Alpe Zocche a ore 0.30, Chiareggio a ore 1; dietro: Alpe Ventina - rifugi a ore 0.40, Chiareggio a ore 1.10. Una scritta su di un masso indica il lago.
Continuiamo diritto tra erba e cespugli. Attraversiamo un rivolo e vediamo un altro cartello che segnala il pericolo di piene improvvise.

Poi rientriamo nel bosco e riprendiamo a salire.
Lasciamo a destra una vecchia baita (m. 2115).
Proseguiamo con delle serpentine. Percorriamo un tornante destrorso (m. 2130).
Superate altre serpentine, troviamo delle pietre che formano dei rudimentali gradini.
Dopo una curva a destra la pendenza aumenta.
Percorriamo poi un tratto con poca pendenza e riprendiamo a salire.

Aggiriamo un masso caduto sul sentiero (m. 2155).
Saliamo in modo abbastanza ripido.
Poi risaliamo aggirandola una roccia agevolati da alcuni gradini di pietra. Un cartello avverte del pericolo di piene improvvise. Davanti cominciamo a vedere la diga che chiude il Lago Pirola (m. 2185).
In alto alla roccia giriamo a sinistra e proseguiamo con minore pendenza.
Torniamo poi a salire camminando su fondo roccioso (m. 2200).
Dopo alcuni passi con poca pendenza, riprendiamo a salire tra rododendri e radi larici, alternando tratti su sterrato ad altri su roccia.
Con una curva a destra ci riportiamo in direzione della diga (m. 2215).
Lasciamo a sinistra una roccia (m. 2225) e più avanti un rudere (m. 2240).

Raggiungiamo la casa del custode sotto la quale c'è una cavità chiusa da una porta di ferro di colore verde (m. 2245).
Dopo un tornante sinistrorso continuiamo con poca pendenza.
Lasciamo a destra un baitello (m. 2255).
Poi giriamo a destra e, su fondo roccioso, seguiamo i bolli che salendo ci portano dietro alla casa.
Risaliamo una placca rocciosa verso destra e troviamo un altro segnale di pericolo piene improvvise. Qui percorriamo un tornante sinistrorso.
Poi, sempre seguendo i bolli, giriamo a destra e saliamo ripidamente.
Proseguiamo su tracce di sentiero, pieghiamo a destra e in leggera salita ci dirigiamo verso diga (m. 2280).
Arrivati ai piedi della diga vediamo una freccia bianca che indica di proseguire verso sinistra.
Camminando tra delle roccette e il muraglione saliamo fino ad arrivare in cima. Alla destra c'è il camminamento sopra alla diga mentre il bacino in cui si adagia il lago si estende verso sinistra.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Malenco
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Chiesa
  • Altezza: m. 2283
  • Latitudine: 46°18'08"N
  • Longitudine: 9°47'17"E
  • Carta Kompass: 93 A5
  • Lunghezza: m. 650
  • Larghezza: m. 100
  • Tipo: artificiale
  • Tempo: 2 ore
  • Dislivello: m. 785 -30
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di agosto 2013
orso = escursione lunga
Escursione
abbastanza lunga
    

    
    

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