Lago Grande di Porcile
    

PORCILE

I tre Laghi di Porcile sono situati tra il Passo di Tartano (m. 2108) ed il Passo di Porcile (m. 2290), alla testata della Val Lunga che è la diramazione verso SE della Valle di Tartano.
Sono disposti ad anello, su livelli diversi, a circa duecento metri di distanza l'uno dall'altro, sulle pendici meridionali del Monte Valegino (m. 2415) e occidentali della Cima Cadelle (m. 2483).

Come arrivare:
Lasciamo la statale 38 al km. 18.4, dopo aver superato Talamona ed il viadotto sul fiume Tartano, per imboccare sulla destra (sud) la provinciale 16.
La percorriamo solo per 900 metri poi giriamo a destra e prendiamo la provinciale 11.
Dopo 10 chilometri e 11 tornanti arriviamo a Campo (m. 1070).
La strada spiana e dopo altri quattro chilometri raggiungiamo Tartano dove la provinciale termina (m. 1210).
La vallata si divide in due. Alcuni segnavia indicano a sinistra: Val Lunga, Laghi di Porcile, Alpe Gavet; a destra: Val di Lemma, Passo di Lemma, Val Budria, Passo di Pedena.

La strada volge a sud-est per la Valle Lunga. A sinistra ci sono alcuni alpeggi mentre a destra scorre il Torrente Tartano.
Superata una galleria e le case di Pila, l'asfalto termina (m. 1330). Ora la strada alterna tratti sterrati ad altri in cemento.
Continuiamo fin dove ce lo consentono le condizioni della nostra vettura o della neve nel periodo invernale.
Con un tratto un po' accidentato arriviamo ai piedi dell'Alpe Arale dove, prima di un ponte, troviamo un cartello che indica a sinistra il Rifugio Il Pirata.
Superato il ponte, proseguiamo diritto per altri duecento metri e parcheggiamo la macchina a lato della strada accanto ad un sentiero che sale a sinistra verso i Rifugi Beniamino e Il Pirata situati l'uno accanto all'altro tra le baite dell'Alpeggio (m. 1470).

Ci incamminiamo con poca pendenza seguendo la sterrata. Alla destra scorre il Torrente Tartano.
Un ruscello attraversa la strada su di un letto di pietre.
Percorriamo una ventina di metri con il fondo in cemento. Alla sinistra c'è un basso muretto (m. 1480).
Continuiamo su sterrato fino ad una curva a sinistra oltre la quale torniamo a camminare su cemento. Proseguiamo in salita.
Alla sinistra c'è un prato oltre il quale vediamo 3 baite/stalle ed una cappelletta.
Continuiamo con poca pendenza su sterrato. Alla destra c'è un ponticello con le sponde di legno (m. 1495).
In salita superiamo un altro tratto su cemento.

Con il fondo di pietre percorriamo un tornante sinistrorso all'esterno del quale c'è un muretto e ignoriamo un sentiero che prosegue diritto (m. 1505).

Subito dopo, prendiamo un sentiero non segnalato che si stacca alla destra accanto ad una fontana. Un cartello (con la pubblicità del Rifugio Il Pirata) indica invece a sinistra un altro sentiero che riporta ad Arale.
Una ventina di metri più avanti troviamo un bollo rosso-bianco-rosso su di una pietra in mezzo al sentiero che conferma la corretta direzione.
Entriamo in un bosco di pini e, dopo un tratto quasi in piano proseguiamo con poca pendenza. Troviamo altri bolli.
Continuiamo quasi in piano.
Per un tratto tra il sentiero e il bosco c'è uno spazio senza alberi (m. 1525).
Torniamo a salire.

Alla destra troviamo una zona con tavoli a panche. Su di una bacheca di legno ci sono due cartelloni, uno per lato, che parlano del Parco delle Orobie Valtellinesi. Vediamo un segnavia a bandierina rosso-giallo-rosso (m. 1540).
Dopo pochi passi quasi in piano, riprendiamo a salire. Troviamo altri bolli.
Ancora un breve tratto quasi in piano poi il sentiero riprende a salire, si divide in due tracce parallele e poco dopo si ricompone (m. 1550).
Saliamo alcuni gradini (m. 1560).
Quasi in piano percorriamo due curve sinistra-destra.
In leggera salita usciamo dal bosco.

In alto a sinistra vediamo una baita/stalla (m. 1575).
Torniamo a salire. Alla destra, oltre il torrente, vediamo due baitelli. Continuiamo tra i prati.
Alla sinistra troviamo una lunga vasca abbeveratoio in cemento (m. 1610).
Raggiungiamo un muretto a secco. Un varco tra le pietre consente il passaggio.
Continuiamo dapprima quasi in piano tra abeti e poi con poca pendenza tra vari tipi di alberi.
Dopo una curva a destra attraversata da un ruscelletto, ne percorriamo subito un'altra a sinistra.

All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo una vasca in cemento dentro la quale c'è una vecchia vasca da bagno riciclata come abbeveratoio. Poco più avanti vediamo due baite/stalle (Baita Bianca - m. 1625).
Riprendiamo a salire e subito percorriamo un tornante destrorso.
La pendenza diventa abbastanza ripida. Il sentiero si divide in due tracce e poi si ricompone (m. 1645).
Proseguiamo tra radi larici. In basso a destra torniamo a vedere le due baite/stalle (m. 1655).
Dopo un tratto quasi in piano continuiamo in leggera salita (m. 1665).

Costeggiamo un muretto a secco oltre il quale, in alto a sinistra, vediamo due baite.
Un rivolo attraversa il sentiero. Continuiamo quasi in piano.
Alla destra c'è una gola nella quale scorre un torrente affluente del Tartano. Davanti, in alto vediamo un ponticello ed una cascata.

Raggiungiamo il ponticello, in cemento e senza le sponde, con il quale attraversiamo il torrente verso destra (m. 1685).
Riprendiamo a salire passando tra il torrente alla sinistra e la cascata alla destra.
Il sentiero si divide, aggira un ometto sul quale vediamo i bolli, e si ricompone (m. 1695).
Percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con due tornanti molto ampi sinistra-destra (m. 1710).
Dopo pochi passi incassati nel terreno circostante, continuiamo tra i larici.
Superiamo due tornanti sinistra-destra (m. 1730).
Un rivoletto attraversa il sentiero.
Percorriamo un tornante sinistrorso, tagliabile con una breve scorciatoia, subito seguito da uno destrorso (m. 1745).
Continuiamo tra erba e qualche albero. Alla destra vediamo il Torrente Tartano (m. 1760).
Superiamo un tratto bagnato da un rivolo d'acqua che, alla sinistra, esce da un canalino di ferro.

Pieghiamo a destra e, agevolati da pietre affioranti, guadiamo il Tartano (m. 1785).
Davanti abbiamo le tre baite della Casera di Porcile (m. 1800).
Quasi in piano attraversiamo un prato.
Costeggiamo il muretto di recinzione dell'alpeggio tenendoci alla sua destra e riprendiamo a salire.
Poi, sempre seguendo il muretto, giriamo a sinistra (m. 1810).

Arrivati a monte delle tre baite, giriamo a destra. Vediamo dei bolli rosso-giallo-rossi.
Percorriamo un breve ripido tratto che possiamo anche aggirare con minore pendenza verso sinistra (m. 1820).
Dopo un tornante destrorso continuiamo in salita. Attraversiamo un prato.
Tra erba e cespugli di rododendro raggiungiamo un ometto dove giriamo a sinistra (m. 1840).
Alcune radici formano dei gradini.
Subito dopo troviamo altri rudimentali gradini di pietra (m. 1850).

Continuiamo quasi in piano fino ad una curva a sinistra.
Percorriamo subito una curva a destra tornando a salire. Il sentiero si divide e si ricompone.
Dopo uno zig-zag sinistra-destra, troviamo un paletto con i bolli alla sinistra del sentiero (m. 1860).

Proseguiamo in un rado bosco di larici.
Percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Con un tratto quasi in piano arriviamo ad un tornante sinistrorso (m. 1870).
In leggera salita attraversiamo un prato.
Superiamo un muretto passando in un varco (m. 1880).
Torniamo a salire e percorriamo una curva a destra.

Lago Piccolo

Il Lago Piccolo visto dall'alto

Arriviamo alla Baita del Zapel del Lares (m. 1900). Qui lasciamo a destra un sentiero segnato da picchetti con i bolli e giriamo a sinistra.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido su fondo roccioso (m. 1915).
Continuiamo con minore pendenza tra erba, rododendri e basse roccette affioranti dal terreno (m. 1930).
Saliamo alcuni gradini di pietra (m. 1940).
Dopo un tratto quasi in piano, torniamo a salire camminando tra alberelli.
La pendenza diventa ripida mentre proseguiamo tra pietre, erba e qualche cespuglio (m. 1950).

Passiamo tra due rocce (m. 1960).
Continuiamo in modo abbastanza ripido tra l'erba.
Quasi in piano ci dirigiamo verso una baita che vediamo in lontananza (m. 1975).

Proseguiamo con poca pendenza fiancheggiando un torrente e poi lo guadiamo verso sinistra (m. 1985).
Poco dopo guadiamo anche un ramo dello stesso torrente.
Passiamo accanto ad un masso, spaccato nel mezzo, sul quale vediamo i bolli.

Lasciamo a sinistra, su di un piccolo dosso, la baita che avevamo precedentemente notato e seguendo l'ultimo torrente guadato, quasi in piano arriviamo al primo laghetto: il Lago Piccolo (m. 2000).

Lago Grande

Il Lago Grande visto dall'alto

Ora, tra l'erba, con percorso libero, saliamo il dosso e raggiungiamo la baita (m. 2010).
Continuiamo quasi in piano seguendo delle tracce tra l'erba. In basso alla destra vediamo ancora il primo laghetto.
Percorriamo una curva a sinistra.
In leggera salita, ci immettiamo su di un sentiero più evidente. Vediamo un segnavia rosso-bianco-rosso.
Proseguiamo in salita passando tra un masso con i bolli alla sinistra ed un dosso roccioso alla destra.
Alla destra torniamo a vedere il primo laghetto.

Quasi in piano seguiamo un ruscelletto verso una palina con dei segnavia e arriviamo al Lago Grande (m. 2030).
I segnavia indicano
- a destra con il sentiero G.V.O. (Gran Via delle Orobie): Passo di Tartano a ore 0.30, Passo di Pedena a ore 3.10, Passo San Marco a ore 5;
- davanti verso destra con il sentiero 112: Passo di Porcile a ore 0.40;
- a sinistra con il sentiero G.V.O: Bocchetta dei Lupi a ore 1.30, Valmadre a ore 2.20, Passo di Valbona a ore 4.20;
- dietro con il sentiero 112: Casera di Porcile a ore 0.30, Arale a ore 1.10, Tartano.

Lago di Sopra

Il Lago di Sopra

Andiamo a destra in salita in direzione del Passo di Tartano.
Su di una roccia vediamo una targa del Sentiero Andrea Paniga (m. 2040).
Dopo una curva a destra proseguiamo con poca pendenza.

Ora saliamo in modo abbastanza ripido con un dosso roccioso alla sinistra (m. 2050).
Poi la pendenza diminuisce un poco. Non vediamo bolli e seguiamo tracce di sentiero.
Raggiungiamo un ometto e riprendiamo il sentiero (m. 2065).
Una scritta su di un masso indica dietro il Rifugio Dordona.
Proseguiamo quasi in piano su fondo roccioso. In basso a destra torniamo a vedere il primo laghetto (m. 2075).
Riprendiamo a salire.
Dopo un tratto su fondo roccioso, quasi in piano, ritroviamo il sentiero.

Con pochi passi in discesa raggiungiamo il torrente emissario dell'ultimo lago oltre il quale delle scritte in rosso sulle pietre indicano da un lato il Passo dei Lupi e Dordona e dall'altro il Passo di Porcile. Noi però non dobbiamo attraversare il torrente ma girare a sinistra e seguirlo in salita fino ad arrivare al Lago di Sopra (m. 2100).

    
    

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Questi sono alcuni dei laghetti
che ho incontrato girovagando
sulle nostre montagne.
    
    

    
    

Caratteristiche

    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Tartano
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Tartano
  • Carta Kompass: 104 A3
  • Tipo: naturale
  • Tempo: 2.15 ore
  • Dislivello: m. 630
  • Difficoltà: escursionistica
  • Escursione: novembre 2015
--- Lago Piccolo ---
  • Altezza: m. 2000
  • Latitudine: 46°03'49"N
  • Longitudine: 9°43'41"E
  • Lunghezza: m. 70
  • Larghezza: m. 40
--- Lago Grande ---
  • Altezza: m. 2030
  • Latitudine: 46°03'49"N
  • Longitudine: 9°43'57"E
  • Lunghezza: m. 230
  • Larghezza: m. 140
--- Lago di Sopra ---
  • Altezza: m. 2100
  • Latitudine: 46°03'40"N
  • Longitudine: 9°43'54"E
  • Lunghezza: m. 230
  • Larghezza: m. 95
orso = escursione lunga

Escursione abbastanza lunga.