Lago Santo Stefano
    

SANTO STEFANO

I tre Laghi di Santo Stefano sono situati in Val d'Arigna nelle Orobie Valtellinesi.
Qui di seguito ho descritto il percorso per raggiungere quello inferiore ai cui piedi c'è la chiesetta dedicata al Santo che rimpiazza quella più antica rimasta sommersa sotto le acque a seguito della costruzione della diga. Anche il Lago di Mezzo (m. 1933) è digato mentre il Lago di Sopra (m. 2139) è naturale.

Come arrivare:
Con la statale 38 della Valtellina, 5 chilometri dopo il passaggio a livello che costituisce la fine della tangenziale di Sondrio e precisamente al km. 45.6 della statale, in località Casacce di Ponte in Valtellina, giriamo a destra seguendo le indicazioni per Carolo, Sazzo, Arigna e Briotti.
Successivamente giriamo ancora a destra seguendo le stesse indicazioni e scendiamo verso un ponte con il quale attraversiamo l'Adda.
Alla fine del ponte, ignorata una stradina sulla sinistra, continuiamo verso destra seguendo la strada principale.
Lasciamo a destra la deviazione per Carolo e continuiamo in salita.
Arrivati a Sazzo, con una curva a destra aggiriamo l'abitato.
Superiamo i cartelli che indicano Albareda e Tripolo e arriviamo a Fontaniva dove troviamo due bivi. Al primo bivio andiamo a destra evitando di entrare in paese.
Al secondo bivio andiamo ancora a destra con un tornante seguendo l'indicazione Briotti-Paiosa (mentre diritto un altro cartello indica: Rifugio Corti, Rifugio Resnati, Alpe Druet, Prataccio, Forni).
Lasciamo poi a destra le deviazioni per Berniga e Famlonga (quest'ultima presso un tornante sinistrorso). Superiamo Prestinè.
Arriviamo al cartello Briotti dove la strada si divide: diritto verso Briotti e a destra verso Paiosa e Pigolze. Continuiamo diritto.

All'inizio del borgo di Briotti troviamo due slarghi contigui alla destra (m. 1030). Nel primo, sterrato, ci sono il parcheggio e i cassonetti della raccolta differenziata; nel secondo, a prato, ci sono l'edicola del Parco delle Orobie Valtellinesi, un'altalena, un tavolo in legno con relative panche e due panchine.
I segnavia indicano con il sentiero 268: Laghi Santo Stefano a ore 2.40, Rifugio Donati a ore 4, Pizzo Rodes a ore 5; con il sentiero 267: Alpe Tripolo a ore 1.45, Alpe Grioni a ore 2.15.

Ci incamminiamo in leggera salita e attraversiamo il paese seguendo la strada asfaltata.
All'esterno di un tornante sinistrorso troviamo una statua di legno, sotto ad un tettuccio, raffigurante una madonna (m. 1045).
Pochi passi più avanti, altri segnavia indicano
- diritto: Località Piane e con il sentiero 265: Lago di Santo Stefano a ore 2.40, Lago di Sopra a ore 3, Bivacco Corti a ore 6.30;
- a destra con il sentiero 264: Alpe Armisola a ore 1.30, Pizzo Rodes a ore 4.30; e con il sentiero 267: Alpe Tripolo a ore 1.45, Alpe Grioni a ore 2.15;
- un cartello giallo su di una casa indica: Briotti (m. 1060); a sinistra: Capanna Donati (m. 2500) ore 5 (di fronte a questo cartello c'è un lavatoio coperto).
Andiamo a sinistra quasi in piano e, dopo alcuni passi, ci infiliamo in un viottolo tra le case.

Giriamo a destra in salita e raggiungiamo un bivio dove due cartelli di legno segnalano a sinistra: Spanu, S. Stefano; a destra: Bratta, Campei. Andiamo a sinistra in leggera salita con un sentiero tra case e prati.
Percorriamo un tornante destrorso e proseguiamo attorniati dai prati.
Alla sinistra troviamo una fontana recintata e una madonnina. Subito dopo c'è una panchina di pietra ricoperta da piastrelle e la scritta "Posa di Spusch".
In salita percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio e proseguiamo con un traverso (m. 1075).
La pendenza aumenta.
Percorriamo uno zig-zag destra-sinistra.
Poco dopo ci immettiamo su di una sterrata e andiamo a sinistra (m. 1105).

Veduta su Briotti

Veduta su Briotti

Troviamo subito un bivio. I segnavia indicano a sinistra: Località Pianei; a destra con il sentiero 268: Laghi Santo Stefano a ore 2.30, Rifugio Donati a ore 3.50, Pizzo Rodes a ore 4.50. Continuiamo verso destra in salita con il fondo in cemento e pietre.
La strada ridiventa sterrata (m. 1120). Dopo pochi passi quasi in piano proseguiamo con poca pendenza.
Alla sinistra ci accompagnano dei paletti di legno. In basso alla sinistra vediamo alcune case su una delle quali sventola la bandiera elvetica.

Lasciamo a destra una panchina di metallo.
Dopo un tratto in leggera discesa (m. 1130) proseguiamo con poca pendenza (m. 1125). Alla destra ci sono altre case; una la vediamo in alto, in cima al prato.

Raggiungiamo un gruppo di case. Vediamo una madonnina bianca in una nicchia nel muro di una recinzione e un bollo bianco-rosso sullo spigolo di una baita (m. 1145).
Lasciamo la stradina che continua diritto e proseguiamo con un tornante destrorso in salita passando accanto ad una fontana con vasca in cemento sulla quale c'è un bollo bianco-rosso.
Subito arriviamo ad un bivio. Superiamo una canalina di metallo cementata e, seguendo un bollo bianco-rosso, andiamo a sinistra entrando in un bosco di betulle (m. 1160).
Cominciamo a trovare delle canaline di legno per lo scolo dell'acqua di traverso alla stradina.
Proseguiamo con minore pendenza e poi quasi in piano. Alla destra c'è un muretto di pietre sul quale vediamo un bollo bianco-rosso. Oltre il muretto ci sono dei prati e due baite. Alla sinistra c'è il bosco (m. 1190).
Terminato il muretto continuiamo con poca pendenza.
In salita percorriamo delle semicurve appena accennate. Sentiamo il rumore del torrente che scorre poco più in basso alla sinistra e poco dopo lo scorgiamo tra gli alberi (m. 1220).
La stradina è bagnata dall'acqua di un rivolo che esce da un tubicino metallico. Alla destra vediamo una piccola croce sotto ad un tettuccio formato da tre lastre di pietra coperte di muschio.
Con due passi in discesa raggiungiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto. Vediamo un bollo bianco-rosso su di una pietra (m. 1230).
Proseguiamo in leggera salita. Vediamo un altro bollo.

Incrociamo un sentiero che sale dalla sinistra. Un cartello di legno indica a destra: Santo Stefano, Rifugio Donati. Lasciamo la stradina che continua verso delle vecchie case e prendiamo il sentiero che sale a destra in un bosco di larici (m. 1235).
Troviamo un bollo bianco-rosso su di una pietra nel mezzo del sentiero.
Il sentiero si divide solo per aggirare quattro alberi da entrambi i lati (m. 1245).
Alcune radici affiorano dal terreno.
Dopo un tratto con maggiore pendenza proseguiamo in leggera salita.
Il sentiero si divide e si ricompone dopo aver aggirato due alberi (m. 1270).
Pochi passi più avanti, superiamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire (m. 1280).
Troviamo una pietra con un bollo bianco-rosso nel mezzo del sentiero. Proseguiamo in modo abbastanza ripido (m. 1290).
Sul tronco di un albero vediamo un segnavia a strisce orizzontali di colore rosso-bianco-rosso (m. 1295).

Di tanto in tanto vediamo un segnavia bianco-rosso.
Superiamo una curva verso destra camminando sopra delle radici affioranti dal terreno (m. 1320).
La pendenza diminuisce un poco.
Presso un tornante sinistrorso troviamo una pietra, con un bollo bianco-rosso, che dalla destra si inclina verso il sentiero (m. 1325).
Continuiamo in leggera salita.

Un cartello affisso ad un paletto di legno segnala verso destra il sentiero per Bratta. Continuiamo diritto in salita (m. 1335).
Il sentiero si divide in due tracce parallele e dopo alcuni metri si ricompone.
Proseguiamo con delle serpentine appena accennate camminando sopra delle radici affioranti dal terreno (m. 1355).
Lasciamo a destra un formicaio (m. 1365).
Continuiamo con poca pendenza. Per tre volte il sentiero si divide e subito si ricompone (m. 1375).
Alla sinistra c'è un altro formicaio (m. 1380).
Poco dopo riprendiamo a salire.
Una pietra coperta dal muschio affiora nel mezzo del sentiero (m. 1390).
Subito percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.
Alterniamo due tratti con poca pendenza ad uno quasi in piano (m. 1405).
Aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero e proseguiamo in salita camminando sopra delle radici. Alla destra ci sono due grandi formicai (m. 1410).

Poco dopo, ad una biforcazione, i bolli ci invitano a tenere la destra (m. 1425).
Dopo un tratto abbastanza ripido continuiamo, dapprima con poca pendenza e poi in salita, camminando su delle radici che affiorano dal terreno (m. 1435).
Alla destra vediamo altri due formicai, il secondo dei quali è molto grande (m. 1445).
Lasciamo alla destra un altro formicaio (m. 1460).
Alcune pietre formano dei rudimentali gradini (m. 1470).
Aggiriamo una pietra, con un bollo bianco-rosso, situata nel mezzo del sentiero (m. 1475).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con delle serpentine appena accennate.
Percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro (m. 1485).

Dopo un breve ripido tratto nel quale saliamo dei rudimentali gradini, la pendenza diminuisce un poco.
Percorriamo un tornante sinistrorso, seguito da uno destrorso tra le rocce (m. 1495).
In leggera salita, presso un tornante sinistrorso aggiriamo una betulla.
Continuiamo in salita. Il sentiero si divide solo per aggirare tre roccette (m. 1510).
Superiamo due curve destra-sinistra m. 1520).

Allo scoperto, attraversiamo un piccolo slargo. Alla destra c'è un formicaio (m. 1530).
In salita rientriamo nel bosco.
Attraversiamo una piccola radura e torniamo nel bosco, ora più rado (m. 1540).
Superiamo una serpentina destra-sinistra (m. 1555).

La Baita Spanone

La Baita Spanone

Continuiamo in leggera salita con gli alberi alla sinistra e un prato alla destra e raggiungiamo una vecchia baita, aperta e vuota. Su di un cartello giallo leggiamo: "Baita Spanone (m. 1559)". Lo stesso cartello indica davanti la Capanna Donati a ore 3.30 e dietro Briotti a ore 0.45.
Lasciata a destra la vecchia baita, rientriamo nel lariceto.
Alterniamo due tratti in salita ad uno con poca pendenza.
Superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 1590).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1605).

Una freccia, incisa nella corteccia di un albero, segnala un sentiero che si stacca alla destra. Tre piccoli cartelli inchiodati agli alberi indicano diritto: Santo Stefano; a destra: Tripolo; dietro: Briotti. Continuiamo diritto in leggera salita (m. 1620).
Poco dopo vediamo un bollo bianco-rosso su di una bassa roccetta piatta.
Alla destra c'è un formicaio (m. 1635).

Dapprima in salita e poi quasi in piano, percorriamo un tratto allo scoperto, rinforzato da un muro che scende alla sinistra del sentiero.
Alternando due brevi tratti in leggera discesa ad altrettanti in leggera salita, rientriamo nel bosco.
Quasi in piano percorriamo una semicurva verso sinistra (m. 1650).
Alla sinistra troviamo due roccette; sulla prima che è appuntita nella parte alta, ci sono i bolli.

Riprendiamo a salire e percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro (m. 1660).
Per un breve tratto il sentiero è incassato nel terreno circostante.
Continuiamo quasi in piano (m. 1680).
Saliamo in modo abbastanza ripido con delle pietre alla sinistra, terminate le quali proseguiamo quasi in piano (m. 1690).
Superiamo due zig-zag destra-sinistra; il primo in salita e il secondo con poca pendenza e incassato tra le pietre circostanti (m. 1700).
Continuiamo con delle serpentine appena accennate. Alcune pietre formano dei rudimentali gradini.

Attraversiamo una radura nella quale ci sono alcuni massi tra l'erba (m. 1715).
Verso la fine della radura percorriamo una curva verso destra e riprendiamo a salire.
Tra radi alberelli superiamo delle serpentine: dx-sx-dx e una curva verso sinistra (m. 1730).
Percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1735).
Continuiamo con poca pendenza. Un rivolo attraversa il sentiero (m. 1740).
Ora gli alberelli sono più fitti.
Per una quindicina di metri, un rivolo bagna il sentiero (m. 1750).

Riprendiamo a salire, tra radi larici, con delle serpentine appena accennate (m. 1760).
Percorriamo un tratto abbastanza ripido.
Il sentiero si divide solo per aggirare alcune pietre (m. 1770).
La pendenza diminuisce un poco. Dopo un breve tratto tra l'erba proseguiamo su fondo roccioso con delle serpentine: dx-sx-dx.
Continuiamo su sentiero sterrato con altre due serpentine sinistra-destra.

Superiamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro (m. 1785).
Dopo pochi passi quasi in piano proseguiamo in leggera salita. Il sentiero si divide e subito si ricompone.
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Attraversiamo un tratto tra erba e cespugli e percorriamo un tornante destrorso (m. 1800).
Superiamo altri due tornanti sinistra-destra (m. 1810).

Arrivati davanti ad una parete di roccia, effettuiamo un tornante sinistrorso passando accanto alla statua di una madonnina collocata in una nicchia scavata in un tronco, sul quale è stata incisa la lettera "D" (m. 1815).
Per alcuni metri il sentiero prosegue su due tracce parallele.
Continuiamo su fondo roccioso. Il sentiero si sdoppia (m. 1820). Scegliamo di proseguire con quello alla sinistra e dopo un tornante destrorso ritroviamo l'altro.

La chiesa di Santo Stefano

La chiesa di Santo Stefano

Usciamo dal bosco (m. 1835). Davanti, poco più in alto, vediamo la diga del Lago di S. Stefano, la croce e la chiesetta.
I segnavia indicano diritto: Lago di Mezzo a ore 0.10, Lago di Sopra a ore 0.30, Bocchetta di Santo Stefano a ore 1.15; a sinistra con il sentiero 265: Bivacco Corti a ore 3.20 e con il sentiero 268: Baite Quai a ore 0.30, Rifugio Donati a ore 2; dietro: Prati di Torre a ore 1.30, Briotti a ore 2. Andiamo a sinistra in salita.

Quasi in piano, il sentiero segue la diga a distanza disegnando un semicerchio. Su di una pietra vediamo il segnavia 265 a bandierina (m. 1845).
Continuiamo in salita.
Vediamo un bollo giallo-rosso e, in leggera salita, pieghiamo a sinistra.
Dopo un breve tratto quasi in piano e una curva a destra, arriviamo ad una biforcazione (m. 1855). Un sentiero prosegue diritto in discesa (c'è la scritta "Quai" incisa sulla corteccia di un albero) e l'altro verso destra in salita. Proseguiamo diritto.
Attraversiamo un prato alternando due tratti quasi in piano ad uno in leggera salita. Alla destra ci sono la diga e una casa utilizzata dai custodi.

Con pochi passi in leggera salita e discesa, raggiungiamo un sottopasso con il quale attraversiamo il piano inclinato della funicolare di servizio alla diga. Su di un cartello giallo leggiamo: "Lago di S. Stefano (m. 1848)". Lo stesso cartello indica davanti la Capanna Donati a ore 2.30 e dietro Briotti a ore 1.30.
Proseguiamo in salita tra erba, cespugli e radi alberi.

In leggera salita percorriamo una curva verso destra e arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano a destra: Piz Culdera a ore 1 EE, Piz S. Stefano a ore 2.30 EE. Andiamo a sinistra.

Continuiamo quasi in piano (m. 1870). Alla sinistra c'è una croce. Alla destra ci sono il sentiero che aggira il lago e una delle case dei guardiani della diga.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Orobie Valt.
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Ponte Valt.
  • Altezza: m. 1850
  • Latitudine: 46°07'04"N
  • Longitudine: 9°58'40"E
  • Carta Kompass: 104 C2
  • Lunghezza: m. 240
  • Larghezza: m. 170
  • Tipo: artificiale
  • Tempo: ore 2.10
  • Dislivello: m. 840
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di agosto 2018
orso = escursione lunga
Escursione
abbastanza lunga
    

    
    

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