Lago dei Sabbioni
    

SABBIONI

Il Lago dei Sabbioni è situato in Val Formazza (VCO) a monte di Riale, la frazione più settentrionale del Piemonte.
La sua diga è alta m. 61, lunga m. 300 e fu costruita negli anni 1949-1953.

Come arrivare:
Da Milano prendiamo l'autostrada A8.
Ad un bivio proseguiamo verso sinistra con la A26 (mentre a destra la A8 continua verso Varese).
Al bivio successivo (km. 21.6) andiamo a destra verso Gravellona Toce (a sinistra invece si prosegue verso Genova).
Dopo il casello la strada diventa la statale 33 del Sempione. La percorriamo fino a Crodo (km. 128.2) dove la lasciamo per proseguire con la statale 659.
Al km. 8.5, ad un bivio, andiamo a destra seguendo le indicazioni per Formazza.
A Baceno (km. 13.9) giriamo a destra, sempre sulla 659, come indicato da un cartello che segnala Formazza a 20 chilometri.
Attraversiamo dapprima il Comune di Premia e poi quello di Formazza, entrambi suddivisi in varie frazioni.
Al km. 40 passiamo accanto alle Cascate del Toce.
Continuiamo fino al km. 41.7 e raggiungiamo la frazione di Riale.

A Riale troviamo subito un albergo alla destra ed un parcheggio a pagamento alla sinistra nel quale lasciamo la macchina (costo 5 euro al giorno).
Usciti dal parcheggio, ci incamminiamo quasi in piano seguendo la statale 659 verso sinistra (m. 1735).
Percorriamo una curva verso destra.
Poco dopo incrociamo il Fiume Toce che passa sotto alla strada.
Lasciamo la statale, che termina poco dopo presso una rotonda, e prendiamo una strada che si stacca alla sinistra. Alla destra scorre il Torrente Rio Roni.
Continuiamo attorniati da prati.
Percorriamo una curva verso sinistra. Un cartello informa che siamo arrivati a Riale.
Alla destra abbiamo le case del piccolo borgo mentre alla sinistra c'è solo una stalla-fienile.
Superiamo una semicurva verso destra.

Lasciamo a destra il dosso in cima al quale vediamo la chiesa di Sant'Anna eretta dopo che quella di Morasco rimase sotto le acque del lago artificiale.
Proseguiamo in lievissima salita.
Superiamo una lunga semicurva verso sinistra.
Su di un ponte con le sponde di legno attraversiamo un ruscello. Continuiamo quasi in piano.
Alla sinistra troviamo l'ingresso di un altro parcheggio a pagamento (m. 1750).

Arriviamo ad un bivio (m. 1755). I segnavia indicano,
- a destra (segnavia G39): Lago dei Sabbioni a 2 h 45, Rif. Claudio e Bruno a 3 h 45, Rifugio 3A a 4 h 25, Rif. Città di Busto a 2 h 35, ex Rif. Cesare Mores a 2 h 45, Rif. Somma Lombardo a 2 h 55;
- a destra (segnavia G00): Lago Morasco (diga) a 0 h 15, Alpe Bettelmatt a 1 h 25, Passo del Gries (Via del Gries - Sbrinz Route) a 2 h 40;
- a sinistra (segnavia G95): Furculti a 0 h 40, Alpe Nefelgiu a 1 h 20, Passo Nefelgiu a 2 h 55;
- dietro (segnavia G00): Riale a 0 h 15, Cascata del Toce a 0 h 45, Ponte (Via del Gries - Sbrinz Route) a 2 h 00.
Alla sinistra si va anche al Rif. Bim Se al Lago. Andiamo a destra in salita verso la diga del Lago Sabbioni.

Percorriamo una curva verso sinistra (m. 1760) seguita da due tornanti destra (m. 1765) - sinistra (m. 1770). Quasi tutti i tornanti fino alla diga sono tagliabili con un sentiero-scorciatoia.
Continuiamo con due ampie curve, entrambe verso destra (m. 1780-1790).
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo una stradina che si stacca alla destra (m. 1795).
Superiamo una semicurva verso destra.
Con minore pendenza percorriamo un tornante destrorso (m. 1810) e uno sinistrorso (m. 1815).

All'interno di una curva verso sinistra troviamo il camminamento sopra la diga del Lago Morasco (m. 1820). I segnavia indicano, davanti (sentiero G00): Alpe Bettelmatt a 1 h 10, Passo del Gries (Via del Gries - Sbrinz Route) a 2 h 25; dietro (segnavia G00): Riale a 0 h 25, Cascata del Toce a 0 h 55, Ponte (Via del Gries - Sbrinz Route) a 2 h 10; a sinistra (segnavia G95): Alpe Nefelgiu a 1 h 20, Passo Nefelgiu a 2 h 55, Lago Vannino (Grande Traversata delle Alpi) a 3 h 40.

Continuiamo quasi in piano iniziando costeggiare il lago. Transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione. Lasciamo a destra una cabina Enel e una casa di servizio che aggiriamo con una curva verso destra.
Superiamo un'ampia semicurva verso sinistra. Camminiamo su di una strada sterrata, con il lago alla sinistra e un muro in cemento alla destra, passando sopra al quale scende un torrente.
Percorriamo una semicurva verso destra seguita da alcune serpentine appena accennate.
Dopo un tratto con un muro di pietre a secco alla destra torniamo a camminare accompagnati dal muro in cemento.
Lasciamo a destra un traliccio.
Nuovamente con un muro di pietre a secco alla destra, transitiamo sotto ai cavi dell'alta tensione.

Lasciamo a sinistra un ponticello riservato agli addetti alla diga, sospeso sul lago che in questo punto comincia a restringersi. Il ponticello collega questa sponda del lago con l'altra dove c'è la Centrale Piero Ferrerio evitando un lungo giro seguendo la strada (m. 1830).

In lievissima salita arriviamo ad un trivio dove i segnavia indicano,
- diritto (segnavia G00): Alpe Bettelmatt 2098 m a h. 0:50, Passo del Gries 2479 m a h. 1:25 (Via del Gries - Sbrinz Route);
- dietro (segnavia G00): Riale 1734 m a h. 0.55, Cascata del Toce 1685 m a h. 1.10, Ponte 1284 m (Via del Gries - Sbrinz Route) a h. 2:25;
- a sinistra (segnavia G00f): Centrale di Morasco 1820 m a h. 0:15, Diga Lago di Morasco 1821 m a h. 0:45, GIRO DEL LAGO.
Alla destra sale una sterrata chiusa da una catena. Continuiamo diritto (m. 1840).

Troviamo altri segnavia che indicano,
- a sinistra (segnavia G39): Lago dei Sabbioni a 2 h 05, Rif. Claudio e Bruno a 3 h 05, Rifugio 3A a 3 h 45, Rif. Città di Busto a 1 h 55, ex Rif. Cesare Mores a 2 h 05, Rif. Somma Lombardo a 2 h 15;
- a sinistra (segnavia G00): Alpe Bettelmatt a 0 h 45, Passo del Gries a 2 h 00;
- dietro (segnavia G00): Riale a 0 h 50, Cascata del Toce a 1 h 20, Ponte (Via del Gries - Sbrinz Route) a 2 h 35.
Lasciamo la strada che continua diritto e andiamo a sinistra in leggera discesa (m. 1850).

Alla destra troviamo una stalla-fienile.
Continuiamo in discesa.
Superiamo una semicurva verso destra.

Su di un ponte in cemento e pietre, senza le sponde, attraversiamo il Torrente Rio del Gries. I segnavia indicano: Passo del Gries - Sbrinz Route, Lago Sabbioni - Rifugi, Attenzione !!! Direzione obbligatoria. Continuiamo diritto, in leggera salita (m. 1840).
Transitiamo sotto ai cavi della funivia di servizio che parte alla destra e sale al Rifugio Città di Busto e poi alla diga del Lago Sabbioni.

Poco dopo i segnavia indicano, a destra: Bettelmatt a ore 0.50, Passo Gries a ore 2, Lago Sabbione a ore 2. Diritto vediamo una cascata e due baite-stalle. Andiamo a destra (m. 1850).
Superiamo tre semicurve: sx-dx-sx.
Continuiamo in salita (m. 1860).
Di tanto in tanto vediamo un bollo rosso-bianco-rosso.
Superiamo delle serpentine appena accennate.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1870).
Saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra.
Continuiamo con un tornante destrorso tagliabile con una scorciatoia (m. 1885).

Con il sentiero diviso in due parti percorriamo un ampio tornante sinistrorso e ignoriamo un altro sentiero che prosegue diritto in discesa (m. 1895).
Camminiamo attorniati da arbusti e cespugli.
Percorriamo una curva verso sinistra incassata nel terreno circostante e una curva verso destra (m. 1900).
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra e continuiamo in salita.
Aggiriamo una roccetta nel mezzo del sentiero (m. 1915).

Ad un bivio i segnavia indicano
- a destra (segnavia G00): Alpe Bettelmatt a 0 h 30, Passo Gries (Via del Gries - Sbrinz Route) a 1 h 45;
- a destra (segnavia G41): Rif. Città di Busto a 1 h 40, Piano dei Camosci a 1 h 55, Lago del Sabbioni a 2 h 40;
- a sinistra (segnavia G39): Lago dei Sabbioni a 1 h 50, Rif. Claudio e Bruno a 2 h 50, Rifugio 3A a 3 h 30, ex Rif. Cesare Mores a 1 h 50, Rif. Somma Lombardo a 2 h 00, Rif. Città di Busto (Deviazione su sentiero G39a per esperti) a 1 h 40;
- dietro (sentiero G00): Lago Morasco (diga) a 0 h 35, Riale a 1 h 00, Cascata del Toce (Via del Gries - Sbrinz Route) a 1 h 30.
Andiamo a destra (m. 1930).

Il sentiero si divide e si ricompone (m. 1935).
Alla destra vediamo il Lago Morasco.
Superiamo un tratto incassato tra rocce e terreno (m. 1945).
Percorriamo un tornante sinistrorso.
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra.
Superiamo un tratto con pochissima pendenza (m. 1955).

Lasciamo a destra una roccetta con un bollo e continuiamo in salita. Davanti vediamo una cascata.
Percorriamo un altro tratto di sentiero incassato.
Il sentiero si divide e subito si ricompone (m. 1975).
Superiamo una semicurva verso sinistra seguita da una verso destra con la quale aggiriamo un piccolo dosso. Dietro vediamo ancora il Lago Morasco (m. 1990).
Subito percorriamo un tornante destrorso.
Continuiamo con due semicurve sinistra-destra incassate nel terreno circostante (m. 1995).
Aggiriamo una pietra nel mezzo del sentiero.
Per un tratto camminiamo su delle pietre ben sistemate (m. 2005).
Dopo alcuni passi con poca pendenza su sentiero sterrato, saliamo alcuni rudimentali gradini.
Lasciamo a destra una roccetta.
Con pochissima pendenza percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 2015) seguito da un altro tornante. Proseguiamo in salita.
Continuiamo in leggera salita attorniati da erba e rododendri (m. 2035).
Il sentiero si divide in due tracce parallele e dopo una diecina di metri si ricompone (m. 2045).

Poco più in alto a destra, vediamo una targa su di una roccia. Con un sentierino saliamo a raggiungerla e vi leggiamo: "Cammina in silenzio respirando quest'aria pulita, e nell'immensità che ti circonda ti fondi. Con la fatica misura te stesso, con volontà trova conforto, con uno scopo prefiggiti una meta, con il rispetto compi il tuo cammino. Qualunque sia il motivo, che ti porti in Alto per avvicinarti a Dio, non dimenticarti mai chi sei ... Un semplice uomo! - [Dedicata alla giornalista Maria Teresa Masiello 1969-2010]."
Ridiscesi, continuiamo diritto.
Poco dopo percorriamo un tornante destrorso lasciando a sinistra un torrente (m. 2060).
Proseguiamo quasi in piano.

Con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra. Un altro sentiero sale dalla destra. Attorno c'è solo erba.
Continuiamo con delle serpentine dx-sx-dx-sx appena accennate (m. 2080).
In salita percorriamo un tornante destrorso (m. 2090).

Presso un tornante sinistrorso passiamo tra due piccoli dossi rocciosi ma coperti dall'erba (m. 2100).
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra.
Superiamo un tratto quasi in piano ed uno con poca pendenza (m. 2105).

Proseguiamo in discesa (m. 2110).
Percorriamo un tornante sinistrorso.
Dopo una serpentina destra-sinistra continuiamo in leggera discesa.
Alla destra vediamo un piccolo laghetto formato da uno sbarramento sul Rio del Greis. Lo costeggiamo quasi in piano. Alla sinistra ci sono delle rocce (m. 2100).
Passiamo tra alcune rocce.
Percorriamo pochi passi in discesa su fondo roccioso.

Davanti si apre la piana dell'Alpe Bettelmatt e alla nostra destra scorre il torrente. Poco dopo lo attraversiamo camminando su un ponticello realizzato con dei blocchi di pietra.
Ci immettiamo su di una sterrata. I segnavia indicano dietro con il sentiero G00: Lago Morasco (diga) a 1 h 00, Riale a 1 h 25, Cascata del Toce (Via del Gries - Sbrinz Route) a 1 h 55. Proseguiamo diritto sulla sterrata che, con pochissima pendenza, attraversa l'alpeggio.

Troviamo altri segnavia che indicano: Alpe Bettelmatt 2098 m;
- diritto (segnavia G41): Rif. Città di Busto a 1 h 10, Piano dei Camosci a 1 h 25, Lago del Sabbioni a 1 h 50;
- a destra (segnavia G00): Passo del Gries a 1 h 15, Capanna Corno (Via del Gries - Sbrinz Route) a 2 h 15;
- dietro (sentiero G00): Lago Morasco (diga) a 1 h 00, Riale a 1 h 25, Cascata del Toce (Via del Gries - Sbrinz Route) a 1 h 55.
Continuiamo diritto ma dopo alcuni passi superiamo una semicurva verso sinistra (m. 2105).

Poco più in alto alla sinistra vediamo la baita e le stalle dell'Alpe Bettelmatt.
Tra mucche al pascolo arriviamo in fondo all'alpeggio dove troviamo dei segnavia che indicano con il sentiero G41: Rif. Città di Busto a 1 h 05, Piano dei Camosci a 1 h 20, Lago dei Sabbioni a 1 h 45, Rif. Somma Lombardo a 1 h 55. Continuiamo in salita con il sentiero (m. 2120).
Con poca pendenza percorriamo una curva verso sinistra, attraversiamo un rivolo e proseguiamo in salita.
Il sentiero si divide e subito si ricompone.

Percorriamo un tratto diviso in più tracce.
All'inizio di un ampio tornante sinistrorso saliamo due gradini di legno.
Il sentiero si divide (m. 2145) e dopo altri gradini di legno si ricompone.
Nuovamente si scompone in due tracce ed entrambe girano a sinistra (m. 2155).
In basso alla sinistra vediamo l'Alpe Bettelmatt.
Presso un tornante destrorso saliamo un gradino di legno ed uno di pietra (m. 2160).
Continuiamo con delle semicurve appena accennate e con il sentiero leggermente incassato nel terreno circostante (m. 2175).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2180).

Alla sinistra, sull'altro lato della valle, vediamo i tornanti della strada che sale al Passo del Gries.
Dopo un tornante destrorso continuiamo con poca pendenza (m. 2185).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2190).
Saliamo dei gradini di legno e percorriamo un tornante destrorso (m. 2195).
Dopo una curva verso sinistra la pendenza diventa abbastanza ripida (m. 2200).
Continuiamo con un tornante destrorso (m. 2215).

Alcuni tornanti sono tagliati da ripide scorciatoie. Di tanto in tanto saliamo un gradino di pietra o di legno.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2220).
Dopo un tornante destrorso la pendenza diminuisce un poco (m. 2225).
Superiamo un tornante sinistrorso e uno destrorso (m. 2230).
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 2235).
Superiamo una curva verso destra seguita da un tornante destrorso (m. 2245).

Cinque gradini di pietra precedono un tornante sinistrorso (m. 2250).
Superiamo due curve destra-sinistra (m. 2260).
Percorriamo un tornante destrorso e una curva verso sinistra (m. 2265).
Continuiamo con un tornante destrorso e una semicurva verso sinistra (m. 2270).

Per un tratto il sentiero è incassato nel terreno circostante.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2290).
Proseguiamo con un ampio tornante destrorso (m. 2295).
Superiamo una curva verso sinistra (m. 2300).
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2310), uno destrorso (m. 2320), uno sinistrorso (m. 2325) e uno destrorso (m. 2335).

Sull'altro lato della valle, al valico, vediamo delle pale eoliche.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2365).
Incrociamo un sentiero-scorciatoia e proseguiamo diritto con poca pendenza (m. 2370).
Dopo un tornante destrorso proseguiamo in salita.
Superiamo un tratto quasi in piano e continuiamo in salita (m. 2395).
Percorriamo un tratto con poca pendenza (m. 2405) e riprendiamo a salire (m. 2415).
Continuiamo in leggera salita.

Presso un tornante sinistrorso un segnavia indica il Rifugio Città di Busto (m. 2420).
Troviamo un paletto di legno con un bollo bianco-rosso presso una curva verso destra. Poco dopo ne troviamo un altro (m. 2425).
In leggera discesa superiamo tre semicurve sx-dx-sx.
Saliamo sei gradini di legno.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso destra (m. 2435). In basso alla destra vediamo scorrere un torrente.
Proseguiamo con poca pendenza.

Il Rifugio Città di Busto

Il Rifugio Città di Busto

Davanti cominciamo a vedere il rifugio e alla sinistra l'edificio giallo della stazione della funivia di servizio (m. 2440).
Dopo quattro passi in discesa continuiamo in leggera salita.
Percorriamo una curva verso sinistra, troviamo un altro paletto di legno con i bolli e ignoriamo un altro sentiero che prosegue diritto (m. 2445).
Proseguiamo in salita.
Percorriamo un tornante destrorso e continuiamo con poca pendenza in direzione del rifugio (m. 2455).
Con una semicurva verso destra aggiriamo una roccetta affiorante (m. 2465).
Saliamo alcuni rudimentali gradini.
Con pochissima pendenza raggiungiamo il Rifugio Città di Busto.

Fin qui abbiamo impiegato ore 2.50 e superato in dislivello di m. +765 -20.

Aggiriamo il rifugio alla sinistra passando accanto ad alcuni segnavia che indicano: Rif. Città di Busto 2480 m;
- dietro-sinistra (segnavia G39a): Lago Morasco -diga- (Sentiero diretto per esperti) a 1 h 30, Riale a 1 h 55;
- dietro-destra (segnavia G41): Alpe Bettelmatt a 0 h 45, Lago Morasco (diga) a 1 h 35, Riale a 2 h 00;
- dietro: Palestra di arrampicata a 0 h 10, Klettergarten.

Sul retro dell'edificio altri segnavia indicano,
- diritto (segnavia G41a): Ghiacciaio del Siedel a 1 h 30, Rif. 3A (Percorso alpinistico - Solo per esperti) a 1 h 35;
- diritto (segnavia G41): Piano dei Camosci a 0 h 15, Lago dei Sabbioni a 0 h 40, Rif. Somma Lombardo a 0 h 55;
- a destra (segnavia G43): Passo del Gries (Sentiero E. Castiglioni - Solo per esperti!) a 1 h 20, P.ta dei Camosci (Percorso alpinistico - Solo per esperti!).
Proseguiamo diritto in leggera discesa verso il Lago dei Sabbioni.

Percorriamo un tratto in discesa con un sentiero tra l'erba. Davanti già vediamo la diga del Lago dei Sabbioni.
Continuiamo quasi in piano (m. 2475).
Dopo un altro tratto in discesa proseguiamo quasi in piano seppur con lievi saliscendi. Siamo al Pian dei Camosci (m. 2465).
Davanti, in alto, riusciamo a scorgere il Rifugio 3A.

In leggera discesa lasciamo a sinistra un dosso erboso.
Subito dopo, quasi in piano, aggiriamo un dosso roccioso. Alla destra vediamo una stazione meteorologica (m. 2460).
Continuiamo in leggera discesa verso un gruppetto di rocce montonate.
Con un tratto in discesa ci portiamo nel pianoro alla destra.
Proseguiamo quasi in piano. Seguiamo una serie di paletti di legno con i bolli bianco-rossi aggirando le rocce montonate che lasciamo alla sinistra (m. 2455).
Continuiamo in leggera salita.
Alla destra vediamo il basamento di un vecchio traliccio.
Ad una biforcazione seguiamo i paletti verso destra (m. 2465).
Scavalchiamo un rivolo.

Ad un bivio i segnavia indicano: Piano dei Camosci 2480 m;
- a sinistra (segnavia G41): Lago dei Sabbioni (Attenzione pericolo caduta massi!) a 0 h 25, Rif. Somma Lombardo a 1 h 40;
- a destra (segnavia G41a): Ghiacciaio del Siedel a 1 h 15, Rif. 3A a 1 h 20 (Percorso alpinistico - Solo per esperti!);
- dietro (segnavia G41): Rif. Città di Busto a 0 h 15, Alpe Bettelmatt a 1 h 00, Lago di Morasco a 1 h 50.
Andiamo a sinistra in discesa seguendo una strada sterrata (m. 2480).

Dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo in leggera salita.
Quasi in piano percorriamo una curva verso destra. Davanti vediamo la diga del Lago Sabbioni e la Punta d'Arbola con il suo ghiacciaio.
Continuiamo in discesa.
Superiamo una semicurva verso destra.
Percorriamo un tornante sinistrorso (m. 2455).
Continuiamo con un tornante destrorso scavato nella roccia (m. 2445).
Scendiamo in modo abbastanza ripido camminando su piccole pietre.
In leggera discesa superiamo una semicurva verso destra. Anche qui notiamo come la strada sia stata sbancata nella roccia (m. 2435).
Continuiamo a scendere in modo abbastanza ripido. Superiamo una semicurva verso destra (m. 2425).

In leggera discesa guadiamo un affluente del Rio del Sabbione e ignoriamo un sentiero privo di indicazioni che sale a destra (m. 2420).
Percorriamo subito una curva verso sinistra e proseguiamo in discesa.
Continuiamo a scendere in modo abbastanza ripido.

La sterrata si riduce a sentiero (m. 2405).
In leggera discesa, tra varie pietre, attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto.
Riprendiamo il sentiero in discesa e dopo una semicurva verso sinistra proseguiamo in leggera discesa (m. 2395).

La diga del Lago dei Sabbioni

La diga del Lago dei Sabbioni

Ignoriamo una traccia che sale a destra e continuiamo diritto in leggera salita, attorniati da pietre e fili d'erba (m. 2385).
Attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto. Sentiero il richiamo di una marmotta.
Con una curva verso destra aggiriamo delle roccette.
Quasi in piano attraversiamo un ruscello con poca acqua.
In salita percorriamo una curva verso sinistra.
Con una curva verso destra aggiriamo delle roccette.
Quasi in piano scavalchiamo un ruscelletto.
Percorriamo due semicurve destra-sinistra attraversando il letto di altrettanti ruscelletti asciutti.
Proseguiamo in leggera salita.
Quasi in piano superiamo due semicurve destra-sinistra e attraversiamo il letto di un torrente in secca (m. 2395).
Dopo un tratto in leggera salita percorriamo una curva verso destra e continuiamo in leggera discesa con vista sulla diga del Lago Sabbioni.
Superiamo una curva verso sinistra e proseguiamo quasi in piano.
Ignoriamo un sentiero che si stacca all'interno di un tornante destrorso.
In leggera discesa superiamo tre semicurve: sx-dx-sx.
Lasciamo a sinistra un manufatto in cemento.
Per un tratto saliamo in modo abbastanza ripido. Un cartello indica di prestare attenzione a causa di possibili piene improvvise.
Percorriamo una curva verso sinistra in leggera discesa.

Quasi in piano guadiamo il Rio del Sabbione emissario del lago (m. 2390).
Giriamo a destra e saliamo in modo abbastanza ripido con una sterrata.
Dopo un tratto con poca pendenza saliamo ripidamente (m. 2400).
Percorriamo un ampio tornante sinistrorso (m. 2415).
Dopo un breve tratto con poca pendenza torniamo a salire ripidamente.
Superiamo una semicurva verso sinistra (m. 2440).
Percorriamo pochi passi quasi in piano (m. 2445) e continuiamo in salita.
Superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in modo abbastanza ripido.
Spalle alla diga, percorriamo un tratto quasi in piano (m. 2455).

In salita passiamo sotto ai cavi dell'alta tensione e lasciamo a sinistra un traliccio (m. 2465).
Superiamo una semicurva verso destra.
Poco dopo, presso un tornante destrorso, transitiamo sotto ai cavi della funivia di servizio. Vediamo un bollo rosso-bianco-rosso (m. 2475).

Vediamo una freccia rossa sul basamento di un vecchio traliccio e percorriamo due tornanti sinistra-destra.
Continuiamo con poca pendenza. Davanti vediamo la stazione di arrivo della funivia di servizio (m. 2485).
Dopo una semicurva verso sinistra riprendiamo a salire e dopo una semicurva verso destra continuiamo quasi in piano (m. 2495).

In leggera salita raggiungiamo la stazione di arrivo della funivia di servizio che troviamo alla destra (m. 2505). I segnavia indicano: Lago dei Sabbioni 2504 m;
- a sinistra (segnavia G37): ex Rif. Cesare Mores, Rif. Somma Lombardo a 0 h 10, Lago Gemelli di Ban a 1 h 00;
- diritto (segnavia G39): Rif. Claudio e Bruno a 1 h 00, Rif. 3A a 1 h 40, Rif. Città di Busto (Sentiero G41) a 0 h 50;
- dietro (segnavia G39): Lago di Morasco (diga): a 1 h 35, Riale a 2 h 00.
Continuando diritto, quasi in piano raggiungiamo un punto panoramico, alto sopra alla diga del Lago dei Sabbioni.

Fin qui abbiamo impiegato ore 4.00 e superato un dislivello di m. 920 -150.
Potremmo considerare terminata la nostra escursione. Volendo camminare ancora possiamo aggirare parzialmente il Lago Sabbioni (verso sinistra fino al Rifugio Somma Lombardo e/o verso destra fino al Rifugio Claudio e Bruno) in modo da scattare altre foto panoramiche da angolazioni diverse. In tal caso però sarebbe opportuno fermarsi a dormire in uno dei rifugi della zona:
- Rifugio Città di Busto (m. 2480), telefono 0324 63092, gestione CAI
- Rifugio Somma Lombardo (m. 2561), telefono 347 8457045, gestione CAI
- Rifugio Carlo e Bruno (m. 2710), telefono 342 3513145, gestione Mato Grosso
- Rifugio 3A (m. 2960), telefono 379 1231009, gestione Mato Grosso

Prolungamento fino al Rifugio Somma Lombardo

Alla stazione di arrivo della funivia di servizio (m. 2505) i segnavia G39-G37 indicano a sinistra (salendo): Rifugio Somma Lombardo a ore 0.10, Lago Gemelli di Ban a ore 1. Prendiamo questo sentiero in salita.
Percorriamo subito un tornante destrorso e troviamo altri segnavia G 39 che indicano il Rifugio Somma Lombardo (CAI) a ore 0.10, Lago Gemelli di Ban a ore 1.15.
Continuiamo con un tornante sinistrorso.
Troviamo delle baracche e delle attrezzature di servizio alla diga. Costeggiamo le baracche lasciandole a sinistra.

Presso un tornante destrorso i segnavia G37-G39 indicano a destra: Rifugio Somma Lombardo a ore 0.10, Lago Gemelli di Ban a ore 1; dietro (segnavia G39): Morasco a ore 1.35, Riale a ore 2, Rif. Claudio Bruno/3A.
Troviamo subito un bivio dove i segnavia indicano a sinistra il Lago Gemelli di Ban e a destra il Rifugio Somma Lombarda. Qui possiamo utilizzare entrambi i sentieri e siamo andati a sinistra (m. 2515).
Percorriamo un tornante destrorso e continuiamo quasi in piano (m. 2520).
Oltre la valle, vediamo in lontananza il Rifugio Città di Busto.
Continuiamo con poca pendenza e troviamo un segnavia rosso-bianco-rosso.

Ad un bivio andiamo a sinistra passando sotto ai pali che reggono una seggiovia e subito giriamo ancora a sinistra.
Seguiamo i bolli di colore rosso-bianco-rosso.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 2540).

Ad un altro bivio, un segnavia bianco-rosso ricurvo invita a proseguire verso sinistra (m. 2545).
Percorriamo un tornante destrorso.
Superiamo due semicurve sinistra-destra e transitiamo sotto altri pali della seggiovia (m. 2555).
Dopo un tratto quasi in piano, in leggera salita passiamo accanto ad un cartello che indica il Rifugio Somma Lombardo (m. 2560).

Quasi in piano attraversiamo uno slargo. In basso alla destra vediamo la diga e il Lago dei Sabbioni.
Dopo una curva verso sinistra, davanti vediamo il Rifugio Somma Lombardo.
Troviamo un cartellone che parla del rifugio e dei segnavia  che indicano a sinistra con il sentiero G37: Laghi di Ban a ore 1, Guglie del Lebendum, Rifugio Margaroli.
Proseguiamo diritto e dopo pochi passi raggiungiamo il Rifugio Somma Lombardo (m. 2561).

Dalla stazione di arrivo della funivia di servizio fino al Rifugio Somma Lombardo abbiamo impiegato ore 0.15 e superato un dislivello di m. 50.

Prolungamento fino al Rifugio Claudio e Bruno

Alla stazione di arrivo della funivia di servizio (m. 2505) proseguiamo diritto, quasi in piano, lasciando a sinistra il sentiero per il Rifugio Somma Lombardo e seguendo i segnavia che indicano diritto il Rif. Claudio e Bruno a 1 h 00 e Rif. 3A a 1 h 40.
Poco dopo alla sinistra troviamo la Baita OMG Sabbioni.

Troviamo altri segnavia che indicano diritto in discesa verso la diga: Rif. Claudio e Bruno a ore 0.55, Rif. 3A a ore 1.30. Scendiamo accompagnati alla sinistra da un muro inizialmente di pietre cementate e poco dopo solo di cemento. Alla destra un altro muro scende a rinforzo della stradina.
Passiamo tra la cabina Enel alla sinistra e la casa dei custodi della diga alla destra (m. 2475). Alla sinistra vediamo il Corno di Ban.
In leggera discesa percorriamo un tornante destrorso molto ampio e attraversato da varie canaline in metallo per lo scolo dell'acqua.

Giriamo a sinistra e ci immettiamo sul camminamento sopra la diga dei Sabbioni (m. 2461). Lo percorriamo in piano, con fondo in cemento, protezioni di ferro ai lati e illuminazione notturna. In alto a sinistra una teleferica scorre sopra al lago.
Alla fine della diga i segnavia G39 indicano dietro: (ex) Rif. Cesare Mores a 0 h 10, Rif. Somma Lombardo a 0 h 20, Lago di Morasco (diga) a 1 h 45; a destra: Pian dei Camosci. Andiamo a destra con un sentiero in lievissima salita.

Poco dopo troviamo altri segnavia che indicano:
- con un tornante sinistrorso (segnavia G39): Rif. Claudio e Bruno a 0 h 50; Rif. 3A a 1 h 30;
- dietro passando sulla diga (segnavia G39): Rif. Somma Lombardo (CAI) a h 0:25, Lago Gemelli di Ban (G37) a h 1:30, Lago di Morasco a h 1:40;
- a destra (segnavia G41): Piano dei Camosci (Attenzione pericolo caduta massi!!) a 0 h 25, Rif. Città di Busto a 0 h 40; Alpe Bettelmatt a 1 h 25.
Andiamo a sinistra in salita iniziando a costeggiare il lato destro, alti sul lago.
Continuiamo quasi in piano. Il sentiero è esposto alla sinistra ma, per ora, è abbastanza largo per procedere serenamente. Alla destra c'è una parete di roccia (m. 2475).
Un tubo passa sotto al sentiero e scarica acqua nel lago.
Dopo un tratto in leggera salita continuiamo quasi in piano.
Percorriamo un tratto di sentiero più stretto ma rinforzato con picchetti e lastre in metallo (m. 2480).
Proseguiamo con poca pendenza.
Il sentiero è ancora stretto ma il pendio alla sinistra non è più verticale ma solo obliquo (m. 2485).

Superiamo due semicurve destra-sinistra e guadiamo un ruscello. Continuiamo in salita (m. 2490).
Superiamo altre due semicurve destra-sinistra.

Continuiamo quasi in piano. Per un tratto il sentiero è stretto ed esposto, scavato nella roccia (m. 2500).
Proseguiamo con lievi saliscendi.
Ad una biforcazione teniamo la destra e riprendiamo a salire. Il tratto esposto è terminato.
Con poca pendenza superiamo delle serpentine appena accennate.
Su di una roccia vediamo un segnavia molto grande (m. 2510).
Superiamo due semicurve destra-sinistra con il sentiero incassato nel terreno circostante.
Percorriamo un tratto in salita ed uno con poca pendenza (m. 2525).

In leggera discesa guadiamo un torrente, superiamo due semicurve sinistra-destra e riprendiamo a salire.
Aggiriamo alla destra una roccetta nel sentiero.
Proseguiamo quasi in piano (m. 2535).
Superiamo due semicurve destra-sinistra e attraversiamo il letto di un torrente che troviamo asciutto.
Saliamo in modo abbastanza ripido.
Il sentiero si divide in più tracce che procedono parallele e poi si ricompone (m. 2565).
Subito si scompone in due parti, alla sinistra ha il fondo sterrato e alla destra roccioso. Teniamo la sinistra. Dopo un tornante destrorso continuiamo in salita. Le due tracce si riuniscono; ora il sentiero è interamente roccioso (m. 2580).
Continuiamo con poca pendenza e cominciamo a vedere davanti il Rifugio Claudio e Bruno. Attorno al sentiero c'è solo l'erba (m. 2605).

Il lago e la Punta d'Arbola

Il lago e la Punta d'Arbola

Arriviamo ad un bivio. I segnavia indicano diritto il Rifugio Claudio e Bruno a ore 0.15 e alla destra il Rifugio 3A a ore 0.50. Anche il Rif. 3A è già visibile in alto. Continuiamo diritto (m. 2610).
Dopo alcuni passi in discesa, continuiamo dapprima in leggera salita (m. 2615) e poco dopo in salita (m. 2620).
Proseguiamo con poca pendenza (m. 2630). Davanti verso destra vediamo una cascata. Verso sinistra e davanti ci sono le cime che contornano il lago e quanto rimane dei loro ghiacciai.

Continuiamo quasi in piano. Scendendo quattro gradini raggiungiamo un ponticello di legno con il quale attraversiamo il torrente originato dalla cascata.
Proseguiamo con due curve destra-sinistra e riprendiamo a salire.
Il sentiero si divide in diverse tracce parallele.
Ora in alto alla destra riusciamo a scorgere il ghiacciaio dal quale scende il torrente.
Riunitesi le varie tracce, il sentiero prosegue quasi in piano (m. 2655).
In leggera salita percorriamo due curve destra-sinistra vicine tra loro.
In leggera discesa superiamo una curva verso sinistra e continuiamo in salita (m. 2660).
Percorriamo un tratto abbastanza ripido.
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso destra (m. 2670).
Riprendiamo a salire in modo abbastanza ripido (m. 2675).
In salita superiamo una semicurva verso sinistra (m. 2685) e una verso destra (m. 2690).

Il sentiero si divide e andiamo a destra. Poco dopo, presso un tornante sinistrorso, diventa ripido. Dopo alcune serpentine appena accennate il sentiero si ricompone (m. 2705).
Arriviamo alla palina che precede il rifugio. I segnavia indicano: Rifugio Claudio e Bruno 2708 m;
- dietro (segnavia G39): Lago dei Sabbioni a 0 h 45, Lago di Morasco (diga) a 2 h 20;
- a destra (segnavia G39): Rif 3A a 0 h 40, Piano dei Camosci (Percorso alpinistico G41a: solo per esperti!) a 1 h 30, Rif. Città di Busto a 1 h 45.
Davanti abbiamo il Rifugio Claudio e Bruno (m. 2710).

Dalla stazione di arrivo della funivia di servizio fino al Rifugio Claudio e Bruno abbiamo impiegato ore 1.00 e superato un dislivello di m. 254 -49.

I dati della sottostante scheda si riferiscono al percorso da Riale fino al punto panoramico nel pressi della funivia di servizio, a monte della diga dei Sabbioni, da dove possiamo vedere per la prima volta il lago.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Formazza
  • Provincia: VCO
  • Comune: Formazza
  • Altezza: m. 2460
  • Latitudine: 46°24'54" N
  • Longitudine: 8°20'31" E
  • Carta Kompass: 89 C2
  • Lunghezza: m. 1900
  • Larghezza: m. 800
  • Tipo: artificiale
  • Tempo: ore 4
  • Dislivello: m. 920 -150
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di agosto 2022
aquila = escursione molto lunga
Escursione
lunga e faticosa
    

    
    

Cerca

    
Motore di ricerca interno
    

    
    

    
    
Questi sono alcuni dei laghetti
che ho incontrato girovagando
sulle nostre montagne.