Lago di Annone
    

ANNONE

Il Lago di Annone, assieme ai suoi fratelli ben allineati (da ovest verso est: Lago di Montorfano, Lago di Alserio, Lago di Pusiano e Lago di Annone) chiudono a sud il cosiddetto Triangolo Lariano (Como-Colico-Lecco).
Si tratta di laghi di origine glaciale, intramorenici e poco profondi.

In particolare il Lago di Annone è profondo solo undici metri. Sulla cartina geografica è facilmente riconoscibile per via della penisola di Isella che lo divide in due parti, collegate a sud da un canale che le separa dalla penisola di Annone.
Il lago è alimentato da alcuni torrenti che scendono dal monti circostanti e da piccole sorgenti sotterranee.
Il Rio Torto invece è il solo emissario. Esce a Nord e prosegue fino a Valmadrera dove si immette nel Lago di Lecco.

Dal punto di vista amministrativo il lago è ripartito tra i comuni di Annone, Civate, Galbiate, Oggiono e Suello (provincia di Lecco).

Noi abbiamo effettuato un giro ad anello in senso antiorario utilizzando principalmente una ciclo-pedonale e camminando su sentieri, viottoli, stradine sterrate ma percorrendo anche tratti su asfalto o cemento per complessivi 16 chilometri circa; a volte costeggiando il lago e altre allontanandoci fino a non vederlo più o a scorgerlo in lontananza tra gli alberi.
La parte più interessante è quella meridionale, lontana dai rumori del traffico della statale 36 e dalla provinciale 51. Da sud possiamo vedere non solo il lago ma anche le cime prealpine sulla sponda opposta, dal Cornizzolo al Barro, e il paese di Civate che si specchia nelle sue acque.

Interno della Chiesetta di Sant'Andrea

Camping 2 Laghi

Come arrivare:
Venendo da Milano, percorriamo la S.S. 36 fino al km. 44.4 dove prendiamo l'uscita per Civate e subito ci troviamo all'inizio della penisola di Isella.
Accanto ad una rotonda troviamo il parcheggio P8 a pagamento. Proseguiamo con Via Isella, che attraversa la penisola, e troviamo alla sinistra il parcheggio P9. Le tariffe in questi parcheggi sono: mezzora € 0.50, ogni ora fino a un massimo di sei € 1/h, al mattino dalle ore 7 alle 11 € 0.50/h, giornaliero € 9.
Continuiamo con Via Isella alla ricerca di un parcheggio gratuito. Dopo una curva verso sinistra, alla destra troviamo un parcheggio, con undici posti auto, gratuito e senza limiti di tempo, e vi lasciamo la macchina (m. 235).
Volendo, possiamo continuare fino al piccolo borgo con la chiesetta di S. Andrea e successivamente arrivare fino al Camping 2 Laghi.

Parcheggiata la macchina torniamo indietro seguendo Via Isella, inizialmente pianeggiante.
Percorriamo una curva a destra lasciando a sinistra una santella con la bianca statuetta di una madonna.
Camminando tra due recinzioni superiamo una semicurva verso sinistra molto ampia. Davanti vediamo il Cornizzolo, il M. Rai, la Grignetta, il Barro e il paese di Civate.
Lasciamo a destra una cabina Enel.
In leggera discesa percorriamo una curva verso destra seguita da una curva verso sinistra all'esterno della quale c'è il parcheggio a pagamento P9 aperto tutti i giorni dalle 8 alle 20.
Raggiungiamo la rotonda all'inizio della penisola, accanto alla quale c'è il parcheggio P8. Alla sinistra vediamo un cartello con una cartina dei parcheggi situati nel territorio del comune di Civate: P1 Via Baselone, P2 Via del Ponte, P3 Via Broggi, P4 e P5 Via del Rii, P6 Via Cerscera, P7 Piazza Antichi Padri, P8 e P9 Località Isella, P10 Via Mons. Gilardi, P11 Via del Crotto.

Alla sinistra della rotonda prendiamo la "Ciclabile dei Laghi", una stradina pianeggiante che inizia sterrata e dopo pochi passi continua asfaltata (m. 225).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra.
Alla sinistra ci sono dei canneti in riva al lago; alla destra il guard-rail ci separa della S.S. 36.
Tra le canne vediamo il lago. Davanti verso destra, in alto, vediamo il Rifugio Consiglieri tra il Monte Cornizzolo e il Monte Rai.
Dopo pochi passi su sterrato continuiamo con il fondo in cemento.
Vediamo un cartello stradale che segnala dei dossi.
Superiamo un breve tratto in leggera salita e continuiamo quasi in piano.
Alla sinistra c'è un prato con un deposito di barche che vediamo capovolte.

Terminato il prato, alla sinistra ci sono alcuni alberi tra i rovi mentre alla destra vediamo la targhetta che indica il km. 44 della statale 36.
Vediamo alcuni uccelli sui rami. Il fondo della stradina ora è asfaltato.
Un cartello ricorda che ci troviamo su una ciclopedonale a doppio senso di circolazione e la velocità massima per i ciclisti è di 10 km/h.
Alla sinistra c'è uno slargo. Gli alberi e la vegetazione sono più radi e torniamo a vedere il lago.
Vediamo altri uccelli in un canneto a poca distanza dalla riva.
Troviamo alla destra la targhetta che indica il km. 43.4 della statale. Gli alberi alla sinistra non sempre lasciano vedere il lago.

Superata anche la targhetta del km. 43.3 percorriamo una semicurva verso sinistra molto ampia con vista sul lago e sui canneti. Alla destra i cartelli stradali segnalano la provinciale 639 per Erba e Como che prosegue diritto mentre la statale 36 piega a sinistra come pure la nostra stradina.
Troviamo la targhetta che indica il km. 14.9 di Via Lecco, la strada che ora ci accompagna alla destra. La nostra stradina invece si divide in due sentieri paralleli e seguiamo quello alla sinistra in quanto l'altro le troviamo pieno d'acqua.
Poco dopo i due sentieri si uniscono e continuiamo su asfalto.
Superiamo una semicurva verso sinistra e vediamo la targhetta del km. 14.7.
Un cartello indica, da questo punto, il divieto di transito ai ciclisti. Continuiamo tra gli alberi con Via Lecco alla nostra destra.
Percorriamo una semicurva verso destra.

Subito dopo, superiamo una stanga aperta e prendiamo il sentiero alla sinistra (m. 230).
Alla sinistra abbiamo un prato circondato dagli alberi.
Superiamo quattro semicurve sx-dx-sx-dx. Alla sinistra ora c'è un altro prato oltre il quale possiamo vedere il Monte Barro.
Percorriamo una semicurva verso sinistra e un tornante destrorso.
Subito dopo ignoriamo una sterrata che si stacca alla sinistra e continuiamo diritto verso la statale 36.
Con un prato alla sinistra superiamo due semicurve appena accennate. Siamo un po' lontani dal lago che non è possibile vedere.

Davanti ad una catena tesa tra due paletti, giriamo a sinistra e proseguiamo con vista sulla statale 36 che scorre a una diecina di metri di distanza alla nostra destra.
Lasciamo a destra un'altra catena tra due paletti e, dopo pochi passi in discesa continuiamo quasi in piano (m. 230).

Ecomuseo

Un ruscello passa sotto al percorso. Dopo alcuni passi in leggera discesa ci immettiamo su di una sterrata. Noi dobbiamo proseguire diritto mentre la sterrata alla sinistra conduce all'edificio dell'"Ecomuseo Lago di Annone" che è attorniato da un prato. Sotto al suo portico vari cartelli parlano delle piste ciclabili, della ciclopedonale del lago di Annone, del lago di Annone, del Monte Cornizzolo, del Monte Barro, della Riserva Naturale del Sasso Malascarpa, del parapendio e dell'escursionismo sul Monte Cornizzolo, del cicloturismo, dell'Arrampicata sportiva e del canottaggio sui laghi (alcuni cartelli sono anche tradotti in inglese e francese). Proseguendo con un sentiero oltre l'Ecomuseo si raggiunge un punto panoramico sul lago. Se abbiamo fatto questa deviazione ora dobbiamo tornare indietro e, al bivio continuare verso sinistra.

Presso un altro bivio un cartello parla dell'ecosistema del lago. Andiamo a sinistra.
Percorriamo una semicurva verso destra seguita da un ampio tornante sinistrorso. Alla destra c'è un prato.
Dopo una curva verso destra proseguiamo con prati da entrambi i lati.
Un cartello segnala il divieto di pascolo.
Presso una curva verso sinistra un rivolo passa sotto tramite un tubo.
Percorriamo una curva verso destra. Alla destra c'è un prato; alla sinistra una fila di alberi e una palude.

All'esterno di una curva verso sinistra c'è una bacheca con tettuccio alla quale è affisso un cartello che parla degli anfibi.
Con il fondo in cemento superiamo una semicurva verso sinistra tra gli alberi e continuiamo su sterrato.
Camminiamo tra due prati; oltre quello alla destra vediamo una fila di alberi.
Superiamo due semicurve destra-sinistra.

Con poca pendenza raggiungiamo il ponte sul Torrente Il Pescone. Il ponte ha il fondo in legno e le sponde in ferro, dipinte di verde. Un segnale stradale ne vieta il transito ai veicoli di peso superiore a 3.50 t.
In lievissima salita superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo quasi in piano tra radi alberi.
Percorriamo una curva verso destra in lievissima salita.
Alla sinistra vediamo una casa recintata con una rete a quadrotti e una siepe.

Quasi in piano arriviamo ad un bivio. Un cartello informa che stiamo percorrendo il tratto Punt-Pizzet. I segnavia indicano
- dietro: sentiero Suello,
- a destra: Antico percorso di fede dell'Alta Brianza,
- diritto: Chiesa di S. Eufemia (Oggiono).
In leggera discesa raggiungiamo il Ponte Pizzet che ha il fondo in cemento e le sponde di ferro.
Oltre in ponte continuiamo in lievissima salita su fondo sterrato (m. 230).

In leggera discesa percorriamo una curva verso sinistra. Alla sinistra ci sono due grandi sassi; alla destra una panca di pietra e una fontanella con acqua non potabile.
Dopo la curva, alla destra della strada scorre un rivolo.

Poco dopo, all'esterno di una curva verso destra, troviamo una bacheca con tettuccio alla quale sono affisse due cartine con il classico "tu sei qui" vale a dire all'estremità meridionale del lago ovest, quello più piccolo. Un ruscello scorre sotto al percorso.
Presso una curva verso sinistra passiamo sopra al ruscello. Alla destra ci sono delle protezioni verso un pantano.

Belvedere del Trovante

Nasse

Alla destra abbiamo un prato e davanti torniamo a vedere il lago. Accanto alla riva ci sono dei piccoli canneti. Alla sinistra troviamo la scultura "Belvedere del Trovante", opera di Gaetano Orazio. Su di un cartello leggiamo: "Nelle giornate di sole e con cielo terso (dalle 9.00 alle 12.00 circa) guardando attraverso la fessura posta all'altezza del cuore, verso il Cornizzolo sul Monte Rai, a poco dal Corno Birone, appare l'ombra del Trovante, che da tempo immemore guarda la Brianza." E' un bel punto panoramico con vista su Civate tra i monti e il lago (m. 225).

All'interno di una semicurva a destra abbiamo un muretto.
Percorriamo una curva verso destra, con il lago alla sinistra e una recinzione di ferro verde alla destra.
Alla sinistra c'è una panca di pietra.

Con il fondo in cemento, seguiamo una fila di pini marittimi e superiamo una semicurva verso sinistra. Alla destra c'è un prato.
Vediamo un segnavia bianco-rosso.

Alla destra, salendo otto gradini, si può raggiungere un'area fittness (m. 230).
Superiamo una semicurva verso sinistra con una panca di pietra alla sinistra e un prato alla destra.
Percorriamo un'altra semicurva verso sinistra.
In riva al lago vediamo sette nasse per la pesca, realizzate con canne del luogo.

Ad un bivio troviamo un'altra bacheca con una cartina. Dietro viene indicata la Chiesa di San Giorgio. Proseguiamo diritto ignorando una sterrata alla destra.
All'esterno di una curva verso destra troviamo una panca di pietra con un bollo bianco-rosso.

Proseguiamo in leggera salita, con il fondo in cemento e con protezioni alla sinistra e ignoriamo un sentiero che continua accanto al lago.
Subito dopo percorriamo una curva verso destra in salita seguita da una curva verso sinistra. Alla sinistra abbiamo una siepe a alla destra un muro.
Continuiamo con una curva verso sinistra.

Andiamo a sbucare su di una stradina asfaltata. Su un cartello leggiamo: area ciclopedonale loc. Fornace. I segnavia indicano: Chiesa di S. Eufemia (Oggiono) h 1:05, Chiesa di S. Antonio Abate (Ello) h 2:00, Chiesa di S. Martino (Colle Brianza) h 3:25. Giriamo a sinistra.
Alla sinistra vediamo una baitella con la parte centrale sopraelevata.

Percorriamo una curva verso sinistra e passiamo accanto a quattro cancelli.
Proseguiamo in leggera discesa attorniati da recinzioni (siepi e reti).
Alla sinistra troviamo un altro cancello e Villa Ada.
Presso una curva verso destra ignoriamo un sentiero che continua diritto tra due recinzioni e conduce in riva al lago (m. 235).

In discesa percorriamo un'altra curva verso destra. Ci troviamo non lontano della punta della penisola di Isella che da questo punto non è visibile.
Continuiamo in leggera discesa con un muretto alla destra.
Presso una curva verso sinistra attraversiamo una grata per lo scolo dell'acqua e continuiamo quasi in piano su sterrato.
Subito dopo percorriamo una curva verso destra (m. 225).

Alla destra abbiamo un grande giardino recintato.
Passiamo sotto dei cavi.
Una alla volta, superiamo cinque grate; alla sinistra c'è una siepe e alla destra un prato.
Dopo una semicurva verso sinistra, alla destra abbiamo un muro di pietre (m. 230).
Un cartello segnala il termine della ciclopedonale.
Passiamo sopra una grata e ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra verso una proprietà privata.

In salita andiamo a sbucare su di una strada asfaltata, Via Fornace (m. 235). Un cartello indica a sinistra la Chiesa di S. Eufemia. Andiamo a sinistra in leggera discesa tra siepi e altre recinzioni.
Superiamo una semicurva verso destra. Troviamo due pali con vecchie luci per l'illuminazione della strada.
Alla sinistra, oltre una recinzione, vediamo un laghetto.

Quasi in piano raggiungiamo un cancello. Alla sinistra Via Fornace porta ad uno sbocco sul lago. Alla destra c'è un parcheggio. I segnavia indicano a destra: Chiesa di S. Eufemia (Oggiono) h 0:45, Chiesa di S. Antonio Abate (Ello) h 2:00, Chiesa di S. Martino (Colle Brianza) h 3:05. Proseguiamo con il fondo sterrato verso destra.
Sul lato destro della strada ci sono alcuni alberi monumentali numerati.
Continuiamo con un rado bosco alla sinistra e case alla destra.
Lasciamo a destra una strada che sale tra le case e continuiamo diritto in lievissima discesa (m. 230).
Un rivolo intubato passa sotto alla strada.
Proseguiamo quasi in piano tra radi alberi.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Uno dopo l'altro troviamo altri due rivoli intubati che passano sotto alla strada.
Percorriamo una semicurva verso destra.

Clematide bianca

Alla destra c'è un vivaio sulla rete di recinzione del quale vediamo una bella e profumata fioritura della clematide bianca (clematis armandii).
Continuiamo con un bosco alla sinistra e un prato alla destra.
Un rivolo passa sotto alla strada.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Presso una curva verso sinistra troviamo una grata per lo scolo dell'acqua e proseguiamo su asfalto. Un rivolo passa sotto alla strada.

Ignoriamo una strada che sale a destra e continuiamo diritto.
Proseguiamo su sterrato con poca pendenza tra radi alberi.
Attraversiamo una griglia per lo scolo dell'acqua che poco dopo vediamo scorrere in una roggetta alla destra della strada.
Percorriamo due curve destra-sinistra (m. 240).

Troviamo una bacheca con una cartina della zona. Un cartello informa che ci troviamo in Loc. Donzeno. Alla sinistra c'è una panca di pietra. Ignoriamo una stradina che sale a destra e un'altra che si stacca alla sinistra in leggera discesa (m. 250). Continuiamo diritto quasi in piano.
Uno dopo l'altro, troviamo alcuni rivoli che passano sotto alla strada.

Tra gli alberi riusciamo a scorgere il lago, in basso a sinistra. Superiamo una semicurva verso destra e poco dopo un'altra verso sinistra.
All'inizio di un tornante destrorso superiamo una grata, ignoriamo due sentieri che si staccano alla sinistra e continuiamo in salita su asfalto.
Tra case e capannoni percorriamo due semicurve destra-sinistra (m. 260).

Ad un incrocio i segnavia indicano a sinistra la Chiesa di S. Eufemia. Andiamo a sinistra, quasi in piano su sterrato, passando accanto all'agriturismo "Fattoria Donzeno".
Continuiamo in leggera discesa su "Strada Roncaccio" attorniati dagli alberi.
Dopo una semicurva verso sinistra percorriamo un tratto quasi in piano e dopo una semicurva verso destra proseguiamo con poca pendenza.
Presso una curva verso destra, dalla sinistra si immette una sterrata.

Subito dopo un segnavia indica alla sinistra in leggera discesa il sentiero Crocione. Continuiamo diritto quasi in piano.
Un ruscelletto passa sotto alla strada.
Alla sinistra si stacca una strada privata e, seguendo un bollo bianco-rosso, proseguiamo diritto.
In leggera salita superiamo una semicurva verso destra, passiamo sopra ad una grata e continuiamo con una siepe alla sinistra e il bosco alla destra.
Proseguiamo con una casa e una siepe alla sinistra. Alla destra c'è una staccionata e, in fondo ad un prato, vediamo delle arnie.

Presso una curva verso sinistra su un cartello leggiamo: Area ciclopedonale, Sentiero Madöna de Caravazz. I segnavia indicano a sinistra: Chiesa di S. Eufemia (Oggiono) h 0:20, Chiesa di S. Antonio Abate (Ello) h 1:35, Chiesa di S. Martino (Colle Brianza) h 2:40; dietro: Chiesa di S. Giorgio (Annone) h 1:20. Pieghiamo leggermente a sinistra e continuiamo in salita su asfalto, tra case e recinzioni (m. 265).

Santella

Lavatoio

Alla sinistra troviamo una santella con un affresco raffigurante la Madonna di Lourdes, Santa Bernadette e il lago sullo sfondo. Prendiamo una strada che si stacca alla sinistra in leggera discesa.
Continuiamo su sterrato. Alla sinistra abbiamo un'alta siepe di lauro e alla destra un muro.
Dopo un tratto quasi in piano, superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in leggera discesa. Tre cavi scorrono paralleli sopra di noi.

Quasi in piano percorriamo una curva verso destra. Alla destra c'è un baitello e alla sinistra una veduta sul lago. C'è anche una scultura di Francesco Fossati intitolata "Reticolo fisico selvatico", una lastra di arenaria locale con un lato sagomato che segue la forma della montagna retrostante (m. 255).
Ignoriamo il sentiero "Piazza Alta (galleria)" che sale verso destra e continuiamo diritto in leggera discesa.
Un ruscello, che troviamo asciutto, attraversa la strada (m. 250).
Superiamo una stanga aperta. Troviamo un bivio e proseguiamo diritto trascurando la strada che scende a sinistra verso una proprietà privata.
Proseguiamo quasi in piano e, poco dopo, un bollo bianco-rosso ci conferma la corretta direzione.
Superiamo una semicurva verso sinistra.

Poco dopo, all'esterno di una semicurva verso destra, troviamo un grande lavatoio coperto e con varie arcate. Una cartina indica chiaramente che ci troviamo sul lato sud del bacino orientale del lago (m. 250).
Troviamo subito un bivio. Davanti e dietro viene indicato: Antico Percorso della Fede; a sinistra: Bagnolo. Andiamo a sinistra in discesa su asfalto aggirando una villa bianca recintata.

Al cartello che indica l'inizio di Bagnolo la strada si restringe e piega un poco a sinistra (m. 245).
Tra le case percorriamo due curve sinistra-destra (m. 235).
Vediamo un bollo bianco-blu (m. 230).
Presso una semicurva verso destra passiamo accanto ad un bed and breakfast.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra ci sono alcune case; alla sinistra, oltre un prato, vediamo il lago.

Dopo l'ultima casa di Bagnolo, di colore giallo, giriamo a sinistra e proseguiamo su di un viottolo con il fondo in cemento.
Percorriamo due curve destra-sinistra attorniati da prati. Nel lago vediamo una canoa.
Due pali nel mezzo del viottolo impediscono il passaggio ai veicoli.
Attraversiamo un ruscello su di un ponte con il fondo e le sponde di legno.
Subito dopo alla sinistra troviamo due panchine. Alla destra c'è un'area recintata.

Alla sinistra troviamo una rimessa per le canoe e un pontile.
Ora alla sinistra ci sono delle protezioni verso il lago mentre alla destra c'è un muro sormontato da una rete oltre i quali vediamo uno scivolo toboga giallo.
Passiamo accanto ad una panchina realizzata con tessere di mosaico a forma di pentagono irregolare, opera denominata "Butterfly" realizzata da Davide Alessandrini.
Seguendo il lago percorriamo una curva verso sinistra (m. 230).
Troviamo un palo per la misurazione del livello dell'acqua.
Subito percorriamo tre curve sx-dx-dx.

Dopo pochi passi in salita giriamo a sinistra e continuiamo quasi in piano sul marciapiedi di Via D. Alighieri.
Alla destra, sull'altro lato della strada vediamo il ristorante "Bianca sul Lago".
Alla sinistra, oltre una striscia di prato e qualche albero, c'è il lago. Alla destra vediamo un vigneto.
Troviamo una bacheca con una cartina.

Ignoriamo un viottolo che continua a bordo del lago solo per altri 150 metri e proseguiamo a lato di Via D. Alighieri (ora non c'è più il marciapiedi). Su questa strada asfaltata passano pochi veicoli (m. 230).
Lasciamo a sinistra il "Camping 4 Stagioni" con il relativo parcheggio e poco dopo anche una birreria (m. 235).
Con poca pendenza superiamo una semicurva verso sinistra.
Alla sinistra troviamo il ristorante "Zenit".

A questo punto Via D. Alighieri si immette sulla provinciale 51. Riteniamo pericoloso continuare il cammino a lato di questa strada senza protezione alcuna.
Pertanto (passando sopra alla ferrovia Como-Lecco) la bordeggiamo, solo per circa 50 metri, verso destra fino ad una rotonda dove prendiamo alla sinistra Via Rossa una strada asfaltata con poco traffico che procede quasi in parallelo con la provinciale (m. 250).
Proseguiamo in leggera discesa.
Percorriamo un'ampia curva verso destra. Alla destra della strada c'è un muro sormontato da una rete metallica.
Continuiamo quasi in piano. In una nicchia nel muro vediamo due statuette raffiguranti la Madonna e Gesù.
Alla sinistra, a circa venti metri di distanza ci sono i binari della ferrovia.

Trascuriamo Strada per Molinatto, che si stacca alla destra.
Superiamo una semicurva verso sinistra.
Due rivoli passano sotto alla strada.
Troviamo il cartello che informa che siamo arrivati a La Rossa.
Davanti vediamo il Cornizzolo, il M. Rai, il Moregallo e i Corni di Canzo.
Presso una semicurva verso destra, vediamo un orto, poco sotto alla sinistra.
Continuiamo tra le case.

Su di un ponte attraversiamo il Torrente Valle Grossa che segna il confine tra Oggiono e Galbiate. Via Rossa diventa Via Leonardo da Vinci.
Poco dopo lasciamo a destra Via delle Gagliarde, che conduce a Galbiate, e proseguiamo diritto.
Su una casa gialla vediamo un affresco raffigurante una Madonna col Bambino.
Terminate le case continuiamo con alberi alla destra mentre alla sinistra c'è un prato oltre il quale vediamo la ferrovia e il lago.

Superiamo due semicurve sinistra-destra. Per un tratto, alla sinistra ci accompagna un vecchio muro a secco che ci separa dalla ferrovia (m. 240).
Subito dopo, un ruscello passa sotto alla strada.
Ora alla sinistra abbiamo una rete a quadrotti coperta da vegetazione.
Proseguiamo con poca pendenza. Alla sinistra ci sono alcuni cancelli.
Continuiamo in leggera discesa (m. 245).

Ignoriamo Via P. Nenni che si stacca alla destra e continuiamo diritto quasi in piano (m. 240).
Percorriamo una curva verso sinistra.
All'interno di un tornante destrorso molto ampio, c'è un muro sormontato da una rete. Alla sinistra, poco più in basso, vediamo i binari della ferrovia e la provinciale.
Superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo tra le case, inizialmente in discesa e poco dopo quasi in piano.

Ad una biforcazione teniamo la sinistra (m. 235).
Poco dopo lasciamo a destra il cimitero di Sala al Barro mentre alla sinistra c'è il relativo parcheggio con sette posti auto.

Subito dopo, alla sinistra c'è un passaggio a livello dove, percorrendo un tornante sinistrorso, attraversiamo i binari della ferrovia.
Dopo una curva verso destra raggiungiamo la provinciale e, con la dovuta attenzione, la attraversiamo. Sull'altro lato troviamo un bar dietro al quale parte il sentiero della "Passeggiata al Lago".
Alla destra del bar attraversiamo il suo parcheggio in diagonale. Accanto ad una bacheca con tettuccio, giriamo a sinistra e prendiamo un viottolo con il fondo in cemento.
Superiamo una semicurva verso sinistra. Nel prato alla destra vediamo un tavolo con relative panche.
Giunti in riva al lago giriamo a destra e seguiamo il sentiero sterrato che lo costeggia (m. 230).

Ponticello

Uno scorcio del lago

Civate riflessa nel lago

Viale di frassini

Vediamo alcuni salici piangenti e dei canneti in riva al lago. Superiamo alcune semicurve appena accennate. Alla destra c'è una recinzione.
Percorriamo due semicurve destra-sinistra.
Alla destra c'è il retro dell'azienda agricola di floricultura "Il Campo dei Fiori".
Superiamo due semicurve sinistra-destra.
Alla sinistra troviamo un tavolo con relative panche.
Un altro viottolo si immette dalla destra.

Troviamo una panchina che precede una curva a destra su di un ponticello interamente di legno. E' un bel punto panoramico con vista su Civate che si specchia nel lago.
Subito dopo percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo, con una rete alla destra, sempre costeggiando il lago.
Presso una curva verso destra vediamo un canneto in riva al lago.

Aggiriamo un albero cresciuto nel mezzo del sentiero.
Percorriamo una curva verso sinistra passando accanto ad un vecchio cancello.
Ci avviciniamo alla SP51 e alla SS36 e ne vediamo i cartelli segnaletici.
Per un tratto camminiamo in leggera salita su ghiaietto.
Continuiamo quasi in piano. Alla destra ci sono tre panchine mentre alla sinistra una staccionata.

Proseguiamo sulla "Ciclabile dei Laghi".
In leggera discesa e con il fondo sterrato superiamo una semicurva verso sinistra.
Un arco ricurvo, nel mezzo del sentiero, non consente il passaggio ai veicoli.
Proseguiamo quasi in piano con una staccionata alla destra e un fitto canneto alla sinistra (m. 225).

Continuiamo su di un viale tra due file di carpini e percorriamo una curva verso sinistra seguita da due semicurve destra-sinistra.
Presso un'altra semicurva verso destra il viale termina e in lievissima discesa passiamo sotto alle due corsie del viadotto della SP51.
Proseguiamo quasi in piano attorniati dall'erba e, dopo una curva verso sinistra transitiamo nuovamente sotto alla seconda delle due corsie.
Percorriamo il camminamento sopra la diga del bacino n. 5 Verbano-Ceresio-Lario che regola il deflusso del Rio Torto, unico emissario del lago.
Subito dopo sottopassiamo anche la prima corsia.

Pieghiamo a sinistra e seguiamo il viadotto della SS36 che vediamo in alto, alla nostra destra.
Continuiamo diritto in un viale, più stretto del precedente, ma anch'esso attorniato da due file di carpini.
Viale e viadotto piegano leggermente a sinistra.
Terminato il viale proseguiamo su di un sentiero e superiamo due semicurve sinistra-destra.
Per un tratto camminiamo tra due staccionate.
Per dodici volte troviamo una striscia di cemento che attraversa il sentiero.
Proseguiamo in leggera salita, inizialmente con una staccionata da entrambi i lati e poco dopo solo alla destra. Alla sinistra abbiamo i "Vivai Rusconi" e alla destra, a qualche metro di distanza, la SS36.

In leggera discesa e con il fondo in cemento attraversiamo un tunnel. All'uscita giriamo a sinistra e continuiamo su asfalto.
Aggiriamo la rotonda all'inizio della penisola di Isella e lasciamo a destra il parcheggio P8. Il giro del Lago di Annone è terminato (m. 225).
Ora non ci resta che percorrere Via Isella fino al parcheggio dove avevamo lasciato la macchina (m. 235).

I dati nel riquadro sottostante si riferiscono all'intero giro del lago


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Lago di Annone
  • Provincia: Lecco
  • Comune: 5 comuni
  • Altezza: m. 225
  • Latitudine: 45°49'01"N
  • Longitudine: 9°20'33"E
  • Carta Kompass: 91 D8
  • Lunghezza: m. 3400
  • Larghezza: m. 2800
  • Tipo: naturale
  • Tempo: ore 4
  • Dislivello: +120 -120
  • Difficoltà: nessuna
Escursione effettuata nel mese di marzo 2024
cane = escursione media
Escursione facile
ma lunga
    

    
    

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