Il Lago Negro è situato in una ampia conca morenica in alta Val d'Avedo (Val Grosina) poco sotto il versante sud del Passo Dosdè (m. 2824) aperto tra la Cima Viola (m. 3374) e la Cima di
Saoseo (m. 3265).
Il lago, che ha una forma grosso modo rettangolare, è incastonato tra le due cime citate verso nord, la Punta Ricolda (m. 2962) a ovest, e il Dosso Sabione (m. 2980) a sud,
in un ambiente desolato e grandioso.
E' raggiugibile da Eita passando per i Laghi di Tres e risalendo tutta la Val d'Avedo oppure da Arnoga lungo la Val Cantone di Dosdè (valle laterale della Val Viola).
Quest'ultimo è il percorso che abbiamo effettuato.
Come arrivare:
Con la statale 301 che sale al passo del Foscagno, arriviamo ad Arnoga, dove al km 15.6 presso un tornante verso destra, troviamo la deviazione segnalata per la Val Viola.
A sinistra del tornante ci sono due stradine. Prendiamo quella in piano più a destra.
Nei mesi estivi, poco più avanti, dobbiamo pagare un pedaggio di 3 euro per poter proseguire in auto fino al parcheggio che precede le Baite di Altumeira.
Generalmente lo spazio è inferiore alle richieste e pertanto è opportuno arrivare qui nelle prime ore del mattino se vogliamo evitare di fare l'intero tragitto a piedi.
Troviamo alcuni bivi e ci comportiamo come segue:
- al km. 1.6 andiamo a destra.
- al km. 3.2 andiamo a sinistra ignorando la deviazione per la Vallaccia.
- al km. 4.0 andiamo a destra
- al km. 4.2 arriviamo allo slargo dove parcheggiamo.
Da qui in avanti il traffico è vietato agli autoveicoli (m. 2060).
Vari segnavia indicano: le Baite di Altumeira 700 metri più avanti, il Rifugio Viola a un'ora di cammino, la Val Dosdè, il Bivacco Caldarini, la Capanna Dosdè,
la Val D'Avedo, la Val Grosina e il Rifugio Federico in Dosdè. Un cartello informa se quest'ultimo è chiuso o aperto.
Ci avviamo sull'ampia sterrata in leggera salita.
Troviamo subito un crocefisso sulla destra e una stradina che scende a sinistra (cartello di divieto di accesso).
Poco più avanti lo sguardo si apre sulla vallata, sul fondo della quale scorre il Bormina, e sui monti circostanti.
Arrivati alle Baite di Altumeira (m. 2116) troviamo un sentiero che scende a sinistra dapprima verso un posto di ristoro e successivamente fino al torrente,
mentre a destra il sentiero 109 sale verso la Malga Funeira (m. 2241) a ore 0.30, il Colle delle Mine (m. 2801) a ore 3, Livigno a ore 6.15. A destra viene
segnalato anche il Lago di Forbesana. Proseguiamo diritto.
Superiamo il torrente generato da una piccola cascata con un ponticello. A destra ci sono una madonnina e una fontana con l'acqua che esce da una canalina di legno.
Successivamente troviamo due rivoli che passano sotto la strada.
Più avanti (m. 2170) troviamo la sterrata che scende a sinistra verso le baite dell'Alpe Dosdè.
I segnavia indicano a sinistra (sentiero 292): Alpe Dosdè a ore 0.20, Rifugio Federico a ore 0.25, Passo Dosdè a ore 3; diritto: Rifugio Viola. Su una pietra
una scritta in rosso indica a sinistra il Bivacco Caldarini.
Andiamo a sinistra in leggera discesa. Un cartello segnala il divieto di transito agli automezzi non autorizzati trattandosi di una strada agro silvo pastorale.
Alcuni rivoli attraversano la strada passandoci sotto oppure scorrendo in canaline di legno interrate.
Sulla sinistra c'è una pozza d'acqua nella quale si specchiano i monti circostanti (m. 2155).
Camminiamo dapprima tra i prati e poi tra radi larici. Presso una curva a destra su un masso leggiamo una indicazione per il Bivacco Caldarini.
Percorriamo un tratto in piano e un altro in leggera discesa.
Con un ponte di legno superiamo un torrente che scende da destra (m. 2135).
Troviamo poi alcuni rivoli che passano sotto la strada e, guadato un altro piccolo corso d'acqua, arriviamo all'Alpe Dosdè (m. 2129).
Qui tra le poche baite troviamo un bivio. I segnavia indicano diritto (sentiero 292/208): Bivacco Caldarini a ore 1, Passo e Capanna Dosdè a ore 2.40, Eita a
ore 6; a sinistra (sentiero 208): Rifugio Federico a ore 0.10, Alpe Verva a ore 2.40, Alpe Boron a ore 5.40.
Andiamo diritto. Sull'angolo di una stalla il Bivacco Caldarini è indicato a ore 1.30.
Oltre l'alpeggio, continuiamo con una stradina in piano e poi in leggera discesa tra i prati.
Successivamente il percorso ritorna pianeggiante. Sulla destra troviamo una pietra con l'indicazione per il Bivacco Caldarini nella nostra direzione di marcia.
Alla sinistra invece, oltre il torrente, vediamo il Rifugio Federico.
Continuiamo in leggera salita tra prati e qualche pietra e ignoriamo una stradina che scende a sinistra (m. 2175).
Percorriamo un tratto in salita tra erba, rododendri e qualche pietra. Davanti, in alto, alla destra di un ghiacciaio, è già visibile il Bivacco Caldarini.
In leggera salita superiamo un rivolo che attraversa il sentiero passando in un tubo di ferro.
Subito dopo giriamo a sinistra e, dopo alcuni metri di stradina bagnata, in piano raggiungiamo un ponticello di legno che consente di attraversare l'impetuoso
torrente Viola Bormina (m. 2225).
All'inizio del ponte un bollo rosso e bianco e la scritta BIV invitano a continuare con la stradina. E' possibile però prendere un sentiero che, senza
attraversare il torrente, continua diritto. I due percorsi torneranno ad unirsi più avanti con un altro ponticello nei pressi della Baita del Pastore.
- Stradina
Oltre il ponte, continuiamo con la stradina, giriamo a destra e riprendiamo a salire.
Ci allontaniamo un poco dal torrente andando verso sinistra poi pieghiamo a destra e proseguiamo in parallelo al corso d'acqua.
In leggera salita superiamo un pianoro erboso poi, quasi in piano, giriamo a destra e iniziamo ad addentrarci nella Val Cantone di Dosdè.
Continuiamo in leggera salita. Un rivolo bagna il percorso. Alla destra vediamo il torrente compiere dei salti.
Più avanti raggiungiamo il ponticello oltre il quale la stradina termina davanti alla Baita del Pastore.
- Sentiero
Senza attraversare il ponte, prediamo il sentiero in leggera salita che prosegue diritto a fianco del torrente.
Sulla sinistra troviamo una palina senza segnavia, infilata tra alcune pietre.
Riprendiamo a salire e passiamo alla destra di un piccolo dosso.
Proseguiamo tra erba, rododendri e qualche pietra. Troviamo una pietra con un segnavia e una freccia arancione.
Percorriamo un tratto quasi in piano avvicinandoci al torrente. Un rivolo attraversa il sentiero.
Ci troviamo ora nel piccolo avallamento dove scorre il torrente. Poi lo spazio si allarga. Dopo pochi passi in salita proseguiamo con minore pendenza.
Continuando tra l'erba raggiungiamo la stradina nel punto in cui termina, tra il ponticello e la Baita del Pastore.
La Baita del Pastore (m. 2368) è un cadente baitello in legno e lamiera che contiene solo un tavolato di legno.
Da questo punto, la vista in fondo alla Val Cantone è chiusa dal gruppo del Saoseo, a destra si impone il maestoso Corno Dosdè, mentre il Bivacco Caldarini, in
cima ad un dosso a sinistra, è scomparso alla vista.
Fin qui i percorsi per il Bivacco Caldarini e il Bivacco Capanna Dosdè sono stati identici. Ora però devono per forza dividersi.
Per andare al Bivacco Caldarini bisogna continuare alla sinistra del torrente; mentre per la Capanna Dosdè e il Lago Negro alla destra.
Andiamo dunque a destra, quasi in piano tra l'erba, verso il circo terminale della valle.
Superiamo due calmi ruscelletti.
Con pochissima pendenza seguiamo un rivolo e poi lo attraversiamo (m. 2400). Subito dopo ne guadiamo un altro.
Troviamo una pietra con una freccia arancione che indica la nostra direzione di marcia.
Quasi in piano scavalchiamo un altro rivolo poi in leggera salita ci avviciniamo al torrente e lo guadiamo (m. 2425).
La pendenza aumenta. Per un po' seguiamo un altro torrente che scorre alla nostra sinistra. Superiamo un rivolo.
Arriviamo ad un altro guado (m. 2440) e continuiamo così superando o guadando parecchi altri rivoli.
Il sentiero ora è meno evidente tra le pietre. Seguiamo bolli e ometti che fortunatamente sono parecchi e ci spostiamo lentamente verso il centro della valle
puntando al passo al centro del quale è visibile una grande pietra che, da questa distanza, assomiglia ad una casa.
Superati innumerevoli rivoli d'acqua, troviamo una pietra con l'indicazione DOS e altri segnavia (m. 2480).
Il percorso diventa ripido. Davanti vediamo una cascata.
Guadiamo verso sinistra l'ennesimo torrente (m. 2535) e poi saliamo lungo la riva sinistra.
Più avanti il percorso diventa assai ripido (m. 2600). Il fondo di pietrisco è assai scivoloso tanto che al ritorno abbiamo preferito camminare ai lati del sentiero.
Continuiamo poi in leggera salita. Il sentiero quasi scompare tra le pietre.
Attraversiamo una pietraia e qualche piccolo nevaio seguendo delle frecce di colore arancione.
Poi la pendenza aumenta. In basso a sinistra vediamo una pozza d'acqua (m. 2635).
Il percorso diventa ampio, ben marcato e su sfasciumi, inizialmente in leggera salita, poi con maggiore pendenza.
Percorriamo due passi in piano e subito torniamo a salire. La pendenza poi diminuisce e, in piano, raggiungiamo un nevaio (m. 2710).
I bolli continuano alla sinistra del nevaio ma ci sembra più agevole aggirarlo sulla destra tra pietre più piccole e sfasciumi.
In salita entriamo poi in una vallecola dove il nevaio si restringe. Camminiamo un po' sulla neve e poi, quando la pendenza diminuisce, ci portiamo sulla
sinistra dove ritroviamo i bolli.
Saliamo una lastra di roccia e continuiamo alla sinistra del nevaio, su fondo roccioso.
Successivamente, in leggera salita, attraversiamo altri due brevi tratti coperti da neve (m. 2780) poi continuiamo tra le pietre in modo abbastanza ripido.
Proseguiamo con un sentiero di sfasciumi, poi risaliamo una lastra di pietra (m. 2815).
La pendenza diminuisce. Finalmente vediamo la croce in legno e il tetto della capanna Dosdè. Ancora pochi passi e la raggiungiamo (m. 2824).
Dalla facciata del bivacco lo sguardo spazia verso sud sulla Valle d'Avedo (Val Grosina) e sul Lago Negro situato 260 metri più in basso.
Per scendere al lago, bisogna seguire delle tracce di sentiero, tra pietraie e sfasciumi, e superare alcune pozze visibili nella foto.
Noi ci siamo accontentati di fotografarlo, purtroppo solo in parte, dal passo.