Lago Bianco
    

BIANCO

Il Lago Bianco è situato all'estremità occidentale del Piano dei Cavalli, in una conca tra le pietraie che scendono dal versante orientale del Monte Bardan (m. 2812).
Nelle sue acque si specchiano da nord le cime del Pizzo dei Piani (m. 3149) e del Pizzo Ferrè (m. 3103).

Come arrivare:
Con la statale 36, superata Campodolcino, proseguiamo verso sinistra con la strada nuova per Madesimo.
Dopo alcune centinaia di metri, attraversiamo il Liro su di un ponte alla sinistra e con una carrozzabile asfaltata, priva di protezioni a valle, saliamo nel bosco con vari tornanti.
Passiamo accanto ad una grande cascata e arriviamo a Starleggia dove parcheggiamo la macchina in alcuni piccoli slarghi a lato della strada (m. 1565).
Alla sinistra il panorama ci regala subito una bella veduta sul Pizzo Groppera e sull'abitato di Campodolcino nel fondovalle.
Due sentieri salgono a destra: il primo all'inizio dell'abitato e il secondo nel centro di fronte alla chiesa.

1 - Il primo sentiero inizia la salita girando a destra e, dopo un tratto con protezioni in ferro dipinte di verde verso la strada, effettua un tornante sinistrorso. Qui c'è una palina con dei segnavia, ben visibili dalla strada, che indicano: San Sisto, Baituccio, Pian dei Cavalli.
Poco dopo, percorriamo due tornanti sinistra-destra vicini tra loro.
Un segnavia di legno su di un palo indica a destra il sentiero che conduce a Baituccio in ore 1 e Frondaglio a ore 1.10. Continuiamo diritto tra l'erba iniziando ad aggirare alla destra l'abitato di Starleggia (m. 1585).
Alla sinistra ci accompagna un muretto di pietre a secco.
Raggiunta una fontana con vasca, troviamo l'altro sentiero che arriva dalla sinistra (m. 1615).

2 - Nel centro di Starleggia, all'altezza della chiesa, saliamo verso destra con una gradinata in cemento. I segnavia indicano con il sentiero C21: S. Sisto a ore 0.30, Passo del Servizio a ore 2.50; con il sentiero C20: Pian dei Cavalli, Lago Bianco a ore 2.45.
Più avanti, dopo uno zig-zag destra-sinistra, arriviamo al termine dell'abitato.
Proseguiamo con un sentiero nei prati (m. 1600).
In leggera salita percorriamo uno zig-zag sinistra-destra.
Lasciamo a sinistra un casello dell'acquedotto e raggiungiamo la fontana con vasca accanto alla quale dalla destra arriva l'altro sentiero (m. 1615).

Riunitisi i due sentieri, giriamo a sinistra e continuiamo in salita con delle serpentine, agevolati dalla presenza di alcuni gradini di pietra.
Poco più in alto, alla sinistra, vediamo un masso che si sporge obliquamente.
Con dei gradini di pietra percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1630) subito seguito da uno destrorso che passa accanto al masso sporgente.
Continuiamo in leggera salita con un tornante sinistrorso.

Torniamo a salire e, all'interno di tornante destrorso, troviamo un crocefisso dietro al quale c'è un masso (m. 1645).
Con il sentiero incassato nel terreno circostante, percorriamo un tornante sinistrorso.
Continuiamo in leggera salita superando un tornante destrorso molto ampio.
Alcune pietre fanno da gradino.
Proseguiamo con sette tornanti a breve distanza l'uno dall'altro sx-dx-sx-dx-sx-dx-sx seguiti da uno destrorso ampio (m. 1670).
Poi saliamo altri gradini.
Percorriamo un tornante sinistrorso seguito da uno ampio destrorso (m. 1680).
Dopo uno zig-zag sinistra-destra superiamo un tornante sinistrorso (m. 1690).

Raggiungiamo un bosco di conifere e giriamo a destra con un tornante senza entrarci.
Poco dopo il successivo tornante sinistrorso, saliamo dei gradini di pietra ed entriamo nel bosco. Il sentiero diventa una larga mulattiera con dei gradini realizzati inserendo delle pietre di taglio nel terreno (m. 1705).
Superiamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro.

Poco dopo un ruscelletto attraversa la mulattiera passandole sotto (m. 1725).
Salendo dei gradini in cemento, percorriamo un tornante destrorso all'esterno del quale ci sono delle protezioni con paletti di ferro verdi che reggono due cavi (m. 1735).
Poco dopo superiamo un tornante sinistrorso.
Accompagnati dalle protezioni alla sinistra, arriviamo ad un tornante destrorso.
Ora le protezioni sono alla destra e hanno un solo cavo.
Continuiamo con poca pendenza e superiamo un tornante sinistrorso.
Le protezioni sul lato a valle tornano ad avere due cavi.
Superiamo un tornante destrorso e riprendiamo a salire con rudimentali gradini in pietra.

Con gradini in cemento percorriamo un tornante sinistrorso, allo scoperto, e proseguiamo con poca pendenza (m. 1750).
Subito rientriamo nel bosco. Alla sinistra ci sono le protezioni a valle.
Superiamo un tornante destrorso.
Davanti ad una parete di roccia, percorriamo un tornante sinistrorso e proseguiamo in leggera salita.

Usciamo dal bosco e alla destra troviamo una cappella con la statua di una madonna. Dietro alla cappella, sopra una roccia, c'è l'antica torre campanaria di S. Sisto (m. 1765).
Poco dopo vediamo una freccia rossa su di una pietra nel sentiero.
Passiamo tra un cartello con il fondo giallo ed una fontana con vasca in pietra. Sul cartello leggiamo: "S. Sisto - 1780 m. s.l.m. In un ora di cammino da S. Sisto si raggiunge il cuore del Pian dei Cavalli, l'altopiano calcareo sul quale sono state scoperte le più antiche tracce di presenza dell'uomo nel centro delle Alpi. Il visitatore percorra l'altopiano immaginando gli antichissimi cacciatori dell'Età della Pietra che vi misero piede circa 10.000 anni fa, ritiratosi il ghiacciaio. Per molti secoli essi salirono d'estate fino a oltre 2200 metri a cercare animali ed emozioni in questo mondo alpino sconosciuto."

Davanti vediamo l'abitato di San Sisto all'inizio della vasta piana della Val Starleggia.
Continuiamo con un sentiero tra i prati, dapprima quasi in piano e poi in leggera discesa.
Quasi in piano attraversiamo il torrente che scende dalla Valle dei Buoi su di un ponticello con le sponde di legno.
In leggera salita raggiungiamo San Sisto. Fatta eccezione per alcune case di costruzione più recente, le abitazioni sono quasi tutte baite in pietra cariche di anni ma generalmente ben ristrutturate (m. 1775).

Proseguendo diritto tra le baite, raggiungiamo una fontana con vasca di pietra ed un bivio. Davanti, in lontananza, vediamo le baite dell'Alpe Cusone dietro le quali appare il profilo del Pizzo Quadro mentre alle nostre spalle giganteggiano il Pizzo Groppera e il Pizzo Stella. Qui i segnavia indicano a destra con il sentiero C20: Pian dei Cavalli, Lago Bianco a ore 2.15; a sinistra con il sentiero B21: Alpe Morone, Passo del Servizio a ore 2.20, Lago del Truzzo a ore 3.40; a sinistra con il sentiero C21: Bivacco Passo del Servizio a ore 2.20; dietro con il sentiero C20: Starleggia a ore 0.25. Andiamo a destra.

Dopo pochi passi, lasciando a sinistra la chiesetta, giriamo a destra tra le baite come indicato da una freccia gialla e da un bollo bianco rosso dipinti su di un palo e da un altro bollo bianco rosso su di una pietra.
Usciti dall'abitato continuiamo con un sentiero tra l'erba. Con una breve discesa raggiungiamo il torrente e lo guadiamo (m. 1770).
Dopo alcuni passi in leggera salita, percorriamo un'ampia curva a sinistra, lasciando a destra un ponticello di legno oltre il quale un sentiero riconduce alla torre campanaria.
Passiamo accanto ad un pannello con un vecchio cartellone che parla del Pian dei Cavalli (Pascoli antichi: archeologia in Val Chiavenna - Valle di Starleggia o di San Sisto). Vi leggiamo a fatica:
"Questa bella conca prativa è una 'valle pensile' di modellamento glaciale, il cui più antico nome documentato è il medioevale Sterlezia, da cui l'attuale Starleggia, mentre la denominazione di San Sisto è venuta con la fondazione della locale chiesa nel 1613. La conca è sospesa di 700 m. sul fondovalle di Campodolcino, sul quale si affaccia con una netta scarpata, la cui soglia è accentuata dal dosso isolato del monte Orfano (Mot Orfan, m. 1801). Da qui si accede alle località preistoriche di quota elevata che esistono nei dintorni.
In un'ora di percorso da San Sisto si raggiunge verso nord il Pian dei Cavalli, suggestivo altopiano di calcari e marmi, sul quale sono state poste in luce alcune delle più antiche tracce dell'uomo nelle Alpi interne (circa 8000 a.C.). Uomini circolarono su questi rilievi tra Valle Spluga e Val Mesolcina nei successivi millenni, alla fine dell'Età della Pietra e in quella dei metalli; isolati ritrovamenti del 4°-3° millennio a.C. sono stati fatti all'Alpe Böcc, il piastrone calcareo che domina la conca sul fianco meridionale, e più oltre all'Alpe Servizio. Il Pian dei Cavalli offre un paesaggio carsico punteggiato di doline e inghiottitoi e dotato di grotte, una delle quali si apre poco sopra San Sisto presso l'Alpe Toiana (grotta della Ciairina).
"

Seguendo due grandi frecce affiancate (una rossa e l'altra bianca) dipinte su di una pietra, proseguiamo con un ampio tornante destrorso (m. 1780).
Poco dopo percorriamo una curva a sinistra e saliamo in modo abbastanza ripido. Alla destra c'è il bosco.
Lasciamo a destra una baita di recente costruzione e vediamo una freccia su di una piastrella attaccata ad un paletto (m. 1795).
Pieghiamo a sinistra e continuiamo con minore pendenza.
Entriamo nel bosco e subito percorriamo due tornanti destra-sinistra (m. 1815).

Continuiamo con un ampio tornante destrorso. Alla sinistra vediamo una cascata.
Il sentiero prosegue con altri due tornanti sinistra-destra, tra erba e radi alberi (m. 1825).
Superiamo un ampio tornante sinistrorso con il bosco alla destra, prati e rododendri alla sinistra.
Con poca pendenza, attraversiamo il prato verso sinistra.
Percorriamo due tornanti destra-sinistra vicini tra loro e separati da un tratto in salita.
Continuiamo con poca pendenza. Dopo una curva a destra, in alto alla sinistra vediamo un muretto di pietre a secco (m. 1840).
Riprendiamo a salire.
Percorriamo un tornante sinistrorso molto ampio (m. 1860).

Continuiamo dapprima con poca pendenza e poi in salita verso le prime baite dell'Alpe Toiana.
Superiamo due curve sinistra-destra vicine tra loro. Alla sinistra ci sono le prime baite dell'alpeggio (m. 1870).
Alla destra, oltre un prato, vediamo una santella ed una fontana con vasca.
Giriamo a sinistra, lasciando a destra il sentiero che conduce alla santella. Passiamo su di una grata per lo scolo dell'acqua (m. 1880).
Alla sinistra c'è una staccionata. Oltre le case continuiamo, dapprima in leggera salita e poi quasi in piano, con un sentiero tra l'erba.

Poco dopo lasciamo questo sentiero che prosegue diritto e ridiscende, per prenderne un altro che sale alla destra.
La pendenza aumenta. Camminiamo su sfasciumi e lastre di pietra. Percorriamo un tornante destrorso (m. 1900). Poi la pendenza diminuisce un poco.
Continuiamo con un ampio tornante sinistrorso oltre il quale, in alto, vediamo altre baite.
Superiamo un tornante destrorso (m. 1915).
Proseguiamo con maggiore pendenza e con un muretto di pietre a secco alla sinistra.
In lievissima salita percorriamo una curva a sinistra.
Alla destra, oltre un avvallamento, ci sono altre baite (m. 1930).
Continuiamo in salita.

Raggiungiamo la parte alta dell'alpeggio (m. 1950). Alla destra c'è un crocefisso; alla sinistra una fontana con vasca in cemento. Alcuni vecchi segnavia in legno, ormai poco leggibili, indicano diritto: Lago; a destra: Alpe Zocana, Isola. Ignorando la passerella di legno alla destra, proseguiamo diritto in modo abbastanza ripido. Sul muretto alla sinistra vediamo un bollo bianco rosso.
Passiamo tra due gobbette erbose.
Percorriamo un tornante sinistrorso incassato nel terreno tra erba e pietre (m. 1970).
Proseguiamo con pochissima pendenza tra i prati con vista, in basso a sinistra, sui tetti dell'alpeggio.
Riprendiamo a salire.
Poco prima di arrivare ad una grande roccia, sulla quale vediamo un bollo rosso bianco rosso, percorriamo un tornante destrorso (m. 1995).
In leggera salita superiamo un tornante sinistrorso (m. 2010) seguito da una curva verso destra.

Alla sinistra, abbiamo la Valle dei Buoi oltre la quale c'è il Monte Tignoso.
Proseguiamo in salita a fianco di un valloncello che, come i successivi che costeggeremo, sembra un piccolo canyon.
Passiamo accanto a due pietre piatte su una delle quali vediamo un segnavia a bandierina (m. 2020).
Seguiamo delle tracce e i bolli bianco rossi tra l'erba e le pietre.
Davanti ad un piccolo dosso pieghiamo a sinistra portandoci sull'orlo della valloncello. Tra l'erba troviamo diverse stelle alpine (m. 2035).
Proseguiamo in leggera salita percorrendo un tratto nel quale il sentiero è ben visibile.

Poco dopo raggiungiamo una fontana con vasca in cemento. La troviamo priva di acqua (m. 2060). Accanto c'è un pannello con un cartellone parzialmente cancellato dal tempo. Vi leggiamo: "Pian dei Cavalli. Questo è il margine est del Pian dei Cavalli, l'altopiano sul quale sono state scoperte alcune delle più antiche tracce dell'uomo nelle Alpi interne, risalenti a oltre diecimila anni fa. In mezz'ora di cammino si raggiunge il cuore dell'altopiano, e in un'ora il gradino del Lago Bianco, dove risaltano le forme impresse dall'antico ghiacciaio. Come pianoro ondulato di calcari e marmi, in contrasto con le vette circostanti di scisti cristallini, il Pian dei Cavalli offre un suggestivo paesaggio carsico, punteggiato di doline, inghiottitoi e dotato di grotte. Esso è inoltre ammantato di estese praterie alpine con una particolare flora calcifila. I bordi dell'altopiano offrono da questo punto viste ampie e istruttive su San Sisto e la Valle di Starleggia, (notare la piastra calcarea dell'Alpe Böcc, sito preistorico), mentre dall'orlo nord si fronteggia Borghetto, con il versante anch'esso ricco di siti archeologici (poco distante di qui, verso la scarpata orientale, la grande malga di Zocana, m. 2006)."

Da questo punto in avanti, non troveremo un sentiero vero e proprio. In alcuni tratti ci saranno delle pallide tracce, in altri solo erba e pietre collegate tra loro da segnavia bianco rossi che sarà bene non perdere di vista pur sapendi che il percorso procede quasi rettilineo in direzione ovest verso il Monte Bardan.
Continuiamo diritto in leggera salita seguendo delle tracce e alcuni bolli bianco rossi.
Per un tratto il sentiero è più marcato.
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita (m. 2085).
Quasi in piano lasciamo a sinistra una gobbetta erbosa.

Su sentiero con il fondo in pietrisco risaliamo un dossetto. Troviamo delle stelle alpine. Arrivati in cima continuiamo diritto dapprima quasi in piano, poi in leggera salita e poi in salita (m. 2095).
Lasciamo a destra un piccolo avvallamento (m. 2105).
Il sentiero si scompone in varie tracce poco visibili.
Vediamo un bollo bianco rosso su di una pietra (m. 2115). Ne troviamo un altro su di un masso che lasciamo alla destra (m. 2125).
Dopo un tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita. Qui in sentiero è più evidente.
Vediamo un bollo bianco rosso su di un masso.
Lasciamo a sinistra una gobbetta e vediamo un bollo bianco rosso su di una pietra (m. 2140).
Quasi in piano, passiamo accanto ad un masso piatto con i bolli, sul quale sono state ammucchiate delle pietre per formare un ometto (m. 2155).
Continuiamo dapprima in leggera salita e poi quasi in piano.
Alla sinistra c'è un solco nel terreno che forma un valloncello in fondo al quale vediamo il letto del torrente.

Con un tratto in leggera discesa, ci abbassiamo un poco nel valloncello. Il sentiero si divide e subito si ricompone (m. 2150).
Proseguiamo quasi in piano. Il sentiero si scompone nuovamente; la traccia più visibile è quella alla sinistra ma il bollo è alla destra. Ad ogni modo poco dopo il sentiero si ricompone.
Passiamo accanto ad un ometto con bollo.
Arriviamo sul fondo del valloncello e, seguendo i bolli, subito saliamo verso destra.

Ora abbiamo un altro profondo solco alla destra e proseguiamo diritto tra l'erba verso un masso con i bolli (m. 2165).
La pendenza aumenta. Passiamo accanto ad un paio di massi, entrambi con i bolli (m. 2180).
Alla destra del sentiero il pendio precipita verticalmente verso il profondo solco scavato nel terreno.
Vediamo i bolli su di un masso e su di una pietra piatta vicini tra loro (m. 2190).

Lasciamo a destra un caratteristico antico e stretto ponticello di pietra con il quale è possibile passare sulla sponda opposta (m. 2200).
In leggera salita giriamo a sinistra e scavalchiamo un rivolo.
Anche il profondo solco compie delle curve: sinistra-destra-sinistra. Ne seguiamo il bordo dapprima in salita, poi con minore pendenza e poi quasi in piano arrivando al livello del fondo dove c'è il letto asciutto di un torrente.

Superato un masso con i bolli, troviamo una freccia rossa che invita a passare sulla sponda opposta anche se delle tracce di sentiero proseguono diritto (m. 2220).
Sull'altra sponda, seguiamo i bolli tra l'erba e torniamo a salire.
Quasi in piano, passiamo accanto ad una pietra con i bolli da entrambi i lati (m. 2240).
Continuiamo seguendo radi bolli.
Ora nel valloncello, in basso alla sinistra, vediamo scorrere un torrente. Seguendone il margine percorriamo un tratto in salita ed uno quasi in piano.

Lasciamo a destra due pozze che troviamo asciutte. Vediamo un bollo rosso rotondo (m. 2255).
Troviamo altri bolli rossi alternati con i soliti segnavia bianco rossi. Senza sentiero saliamo in modo abbastanza ripido.
Sempre seguendo i bolli, proseguiamo dapprima quasi in piano e poi in leggera salita (m. 2270).
Quasi in piano passiamo accanto ad un masso con i bolli e un ometto.

Poco dopo scavalchiamo un rivolo e iniziamo a salire in modo abbastanza ripido su fondo roccioso.
Quasi in piano superiamo un altro rivolo.
Proseguiamo in leggera salita lasciando a sinistra un dosso (m. 2290).

Quasi in piano raggiungiamo un masso sul quale ci sono i bolli e una freccia che indica San Sisto. Davanti vediamo la cascata formata dal torrente emissario del lago (m. 2305).
Continuiamo dapprima con poca pendenza, poi in salita e poi quasi in piano lasciando a sinistra la cascata.
In leggera salita pieghiamo a destra e quasi in piano raggiungiamo il torrente emissario del lago. Lo seguiamo per pochi passi oppure lo guadiamo verso sinistra agevolati da alcune pietre affioranti e raggiungiamo la sponda orientale del lago.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Pian dei Cavalli
  • Provincia: Sondrio
  • Comune: Campodolcino
  • Altezza: m. 2330
  • Latitudine: 46°25'02" N
  • Longitudine: 9°17'17" E
  • Carta Kompass: 92 A3
  • Lunghezza: m. 100
  • Larghezza: m. 50
  • Tipo: naturale
  • Tempo: ore 2.30
  • Dislivello: m. 765
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di luglio 2016
orso = escursione lunga
Escursione
abbastanza lunga
    

    
    

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