Lago dele Locce
    

LOCCE

Il Lago delle Locce, originato dalla fusione del ghiacciaio omonimo, è situato in una conca sul versante orientale del Monte Rosa.
Il punto di appoggio più vicino è il Rifugio Zamboni Zappa (tel.: 0324 65313).

Come arrivare:
Da Milano prendiamo l'autostrada A8.
Ad un bivio proseguiamo verso sinistra con la A26/E62 (mentre a destra la A8 continua verso Varese). Poco dopo dobbiamo pagare il pedaggio.
Al bivio successivo (km. 21.6) andiamo a destra verso Gravellona Toce (a sinistra invece si prosegue verso Genova).
Al km. 166.5 dobbiamo pagare un altro pedaggio.
A Gravellona Toce proseguiamo diritto con la statale 33 del Sempione.
Ignoriamo le uscite per: Ornavasso, Mergozzo, Premosello e Anzola.
Al km. 110 prendiamo l'uscita Pieve Vergonte.
Seguendo le indicazioni per Macugnaga, ad un bivio andiamo a destra in Via Tredici Martiri, al termine della strada giriamo a destra in Via Massari, poco dopo prendiamo a sinistra Via Carlo Marx e poi a destra Via Piedimulera.
A Piedimulera, attraversato il ponte sul Torrente Anza, giriamo a sinistra e ci immettiamo sulla SS549.
Troviamo i cartelli che segnalano l'inizio dei vari paesi che attraversiamo: Gozzi Sotto, Calasca Castiglione, Molini, Bannio Anzino, San Carlo, Battiggio, Vanzone, Croppo, Confinello, Borgone, Ceppo Morelli e le frazioni di Macugnaga: Borca, Staffa (sede comunale) e Pecetto.

A Pecetto, seguendo le indicazioni per la seggiovia che sale al Belvedere, giriamo a sinistra.
Alla sinistra troviamo un primo parcheggio interamente occupato e continuiamo diritto.
Poco dopo, all'inizio di una strada che si stacca alla destra, troviamo dei segnavia che indicano: Pecetto 1358 m;
- a destra (segnavia B42): Rifugio Marinelli 4 h 30;
- a destra (segnavia B40): Burky 0 h 30, Belvedere 1 h 10, Bivacco Belloni 3 h 10;
- a destra (segnavia B43): Alpe Rosaleccio 1 h 25, Piani Alti 2 h 05, Colle del Pizzo Nero 3 h 35;
- a destra (segnavia B38): Baranboden 0 h 50, Roffel Staffel 1 h 05, Rifugio Sella 3 h 30;
- a destra (segnavia B45): Palestra di Arrampicata "L. Bettineschi" 20 min, Alpe Pedriola e Rifugio Zamboni-Zappa h 2 h 30:
- dietro (segnavia B0): Staffa 0 h 20, Ceppo Morelli 2 h 50, Pontegrande 4 h 50.

Proseguiamo diritto per altri cento metri fino a trovare, alla destra la stazione a valle delle seggiovia che sale al Belvedere e alla sinistra un grande parcheggio nel quale lasciamo la macchina (m. 1368). Ritiriamo dall'apposita macchinetta il ticket da esporre sul cruscotto pagando Euro 2 per ogni ora oppure Euro 8 per tutta la giornata e ci incamminiamo.
Potremmo prendere la stradina (che d'inverno è una pista da sci) accanto alla stazione della seggiovia, dove però non c'è alcuna indicazione riguardante i sentieri. Per cui torniamo indietro per un centinaio di metri fino a trovare, questa volta alla sinistra, i vari segnavia sopra trascritti.

Prendiamo la strada asfaltata accanto ai segnavia e la seguiamo, con poca pendenza, nel bosco.
Alla destra vediamo una villetta tra gli alberi.
Presso una semicurva verso sinistra ne scorgiamo altre due.

Ad una biforcazione i segnavia ci mandano a sinistra sulla strada sterrata/pista (che parte accanto alla stazione a valle della seggiovia) e raggiuntala la seguiamo verso destra (m. 1390).
Percorriamo due curve sinistra-destra.
Alla destra c'è un muro. Continuiamo sulla sterrata, attorniati a distanza dagli alberi.

Dopo una curva verso sinistra, con il fondo in cemento e in leggera discesa, attraversiamo il Torrente Bitzbach che passa sotto alla strada. Giriamo a destra e proseguiamo in leggera salita su sterrato (m. 1415).
Camminiamo su di una larga pista e superiamo alcune semicurve appena accennate.
Per un tratto la pista si divide in due (m. 1440).
Per un altro tratto alla sinistra non ci sono alberi.

Arriviamo ad un bivio dove i segnavia indicano
- a sinistra (segnavia B45): Alpe Burki - En de Burfegge h. 0:15, Belvedere - Wengwald h. 1:15, Rif. Zamboni Zappa - Zamboni Hütte h. 2:00;
- a destra (segnavia B 38): Pizzo Croce (Fadehorn) (EE) h. 3:00, Bivacco Hinderbalmo h. 1:15, Cap. E. Sella (Sella Hütte) (EE) h. 3:45;
- a destra (segnavia B38 B38b): Sentiero Naturalistico, Alpe Roffelstafel h. 1:20, Bivacco Belloni h. 4:00;
- a destra (senza segnavia): Torrente Bitzbach h. 0:15, Cascata (wasserfall).
- dietro: Pecetto 0 h 15.

L'impetuoso Torrente Anzasca

L'impetuoso Torrente Anzasca

Transitiamo sotto alla seggiovia

Transitiamo sotto alla seggiovia

Dopo un breve tratto in discesa, con il fondo in cemento passiamo sopra all'irruente Torrente Anza e continuiamo in salita, su sterrato, piegando leggermente a destra (m. 1480).
Nel prato alla destra, alla partenza di uno skilift, vediamo un baitello di legno. Continuiamo con poca pendenza.
La sterrata/pista si divide in tre e teniamo il ramo più a sinistra mentre accanto a quello più a destra un cartello segnala l'Azienda Agricola Agriturismo Alpe Burki a 5 minuti (m. 1500).
Lasciamo a destra una vecchia costruzione e una cabina dell'energia elettrica.

Transitiamo sotto al primo troncone della seggiovia biposto: Pecetto-Burki.
Percorriamo una curva verso destra e continuiamo in salita (m. 1525).
Dalla destra arriva un'altra sterrata. Proseguiamo diritto in leggera salita (m. 1550).
Continuiamo in salita e superiamo una semicurva verso sinistra.

Poco dopo, presso una semicurva verso destra troviamo dei segnavia che indicano
- a destra: Burky 0 h 10;
- a sinistra (segnavia B43): Rosareccio 0 h 50, Piani Alti 1 h 30, Colle del Pizzo Nero 3 h 00;
- dietro: Pecetto 0 h 20.
Continuiamo verso destra.
Poco dopo ignoriamo una sterrata che si stacca alla destra (m. 1575).

Alla destra troviamo la stazione di scambio tra i due tronconi della seggiovia (m. 1581), una fontana con l'acqua che cade in un tronco scavato e dei segnavia che indicano
- a sinistra: Rifugio Zamboni-Zappa 2 h 00;
- a sinistra (segnavia B42): Rifugio Marinelli 4 h 00;
- a sinistra (segnavia B40): Belvedere 0 h 40, Alpe Fillar 1 h 05, Bivacco Belloni 2 h 40;
- dietro: Pecetto o h 20.
Il sentiero subito si biforca e prendiamo la sterrata a sinistra più larga.
Percorriamo un tornante destrorso.
Presso una curva verso destra attraversiamo un ruscelletto.
Proseguiamo con poca pendenza e troviamo l'altra sterrata che rientra dalla destra (m. 1600).

Ad un bivio, una stradina prosegue verso sinistra con i bolli bianco-rossi accompagnando la seggiovia; un'altra prosegue diritto con un bollo rosso e due gialli disposti a triangolo seguendo la sterrata che risale la pista da sci. A maggioranza scegliamo quest'ultima.
Presso una curva verso destra transitiamo sotto la seggiovia e aggiriamo il pilone n. 5 (m. 1610).
Passiamo sotto ad un cavo. Alla sinistra vediamo i primi tre cannoni spara neve. La pista è inerbita; la sterrata, che la risale zigzagando, si porta subito sul lato destro.
Proseguiamo con un traverso a sinistra (m. 1625).
In salita percorriamo un tornante destrorso (m. 1630).
Continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 1640).
Presso un tornante sinistrorso ignoriamo una stradina inerbita che si stacca alla destra e vediamo la fila di cannoni che prosegue lungo il lato sinistro della pista (m. 1660).
Dopo una curva verso destra continuiamo in salita (m. 1680).
Poco dopo percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1690).
Continuiamo in modo abbastanza ripido.
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1700).
Dopo un tornante sinistrorso  proseguiamo in salita (m. 1715).
Continuiamo con un tornante destrorso (m. 1730).
La pendenza diventa abbastanza ripida.
Con poca pendenza percorriamo un tornante sinistrorso (m. 1740).
Percorriamo un tornante destrorso (m. 1745) seguito da una semicurva verso destra (m. 1755).
Proseguiamo in salita con un tornante destrorso molto ampio che termina quasi in piano (m. 1770).

Continuiamo con poca pendenza. Davanti vediamo una cascata.
Proseguiamo in modo abbastanza ripido e cominciamo a vedere i ghiacciai del M. Rosa.
Al termine di questa salita la pendenza diventa minima (m. 1795).
Percorriamo un'ampia curva verso sinistra e ricominciamo a trovare i cannoni spara neve ai lati della pista (m. 1800).
Dopo un tratto in salita proseguiamo con pochissima pendenza (m. 1820).
Alla destra vediamo dei tronchi collocati orizzontalmente per prevenire un possibile smottamento del terreno.
Proseguiamo in leggera salita e cominciamo a trovare delle cunette per lo scolo dell'acqua di traverso alla pista (m. 1825).

Il Rifugio Saronno (m. 1827)

Il Rifugio Saronno (m. 1827)

Il Rifugio Wengwald (m. 1914)

Il Rifugio Wengwald (m. 1914)

Attraversamento di una morena

Attraversamento di una morena

Dalla crestina, in basso vediamo il Torrente Pedriola

Dalla crestina, in basso vediamo il Torrente Pedriola

Incrociamo il sentiero marcato con i bolli bianchi e rossi. Se lo seguiamo per alcuni metri verso destra, quasi in piano, troviamo dapprima un grande masso alla sinistra e subito dopo un prato con il Rifugio CAI Saronno (m. 1827). Continuiamo invece diritto e transitiamo sotto alla seggiovia.
Percorriamo una curva verso destra e riprendiamo a salire. Di tanto in tanto troviamo una canalina di legno, di traverso alla pista, per lo scolo dell'acqua.
Continuiamo con poca pendenza (m. 1870).
Percorriamo un tornante destrorso molto ampio e proseguiamo in salita (m. 1885).
Superiamo un ripido tratto.

Raggiungiamo un incrocio. Alla sinistra, accanto ad un masso, i segnavia indicano con il sentiero B45: Alpe Pedriola Rifugio Zamboni Zappa h 0:45, Lago delle Locce h 1:15. Una sterrata senza indicazioni prosegue diritto in salita. Alla destra ci sono alcune case, dopo le quali, alla destra c'è la stazione di arrivo delle seggiovia e alla sinistra il Rifugio Wengwald Hütte (m. 1914).
All'incrocio accanto al masso, prendiamo la sterrata alla sinistra che inizia quasi in piano e prosegue con poca pendenza tra gli alberi.
Percorriamo una curva verso sinistra e continuiamo quasi in piano (m. 1920).

Dopo un tornante destrorso scendiamo in modo abbastanza ripido attorniati dalla morena formatosi in seguito allo scioglimento di un ghiacciaio.
Continuiamo in discesa. Percorriamo una curva verso sinistra lasciando a destra un masso (m. 1900).
Proseguiamo quasi in piano su sentiero pietroso.
Superiamo una semicurva verso sinistra e continuiamo con una sterrata in leggera salita (m. 1905).
In basso alla sinistra vediamo uno scorcio di Macugnaga.

Dopo uno zig-zag destra-sinistra dobbiamo lasciare la sterrata chiusa per frana e prendere un ripido sentiero che sale a destra indicato da un paletto rosso (m. 1910). Saliamo aiutati da qualche rudimentale gradino e dalla radici degli alberi che affiorano dal terreno.
Alla termine di questo tratto, lasciamo a sinistra un masso e giriamo a destra.

Il sentiero ora prosegue in salita su di una crestina esposta e larga circa due metri. Alla sinistra un ripido pendio prativo scende verso il Torrente Pedriola che vediamo giù in basso. Il pendio alla destra invece è coperto da un fitto bosco. In alcuni punti il sentiero si divide per aggirare una o più pietre.
Proseguiamo con poca pendenza. Del bosco alla destra ora rimangono solo alcuni alberi qua e là e in basso vediamo una morena (m. 1965).
Con un ultimo tratto un poco più stretto la crestina termina. Superiamo una semicurva verso sinistra e proseguiamo in discesa (m. 1985).
Ora camminiamo a mezza costa con il pendio erboso che alla sinistra scende e alla destra sale.
Scendiamo due gradini di legno.
Percorriamo un tratto in lievissima discesa e proseguiamo in leggera salita (m. 1970).

Alla sinistra, oltre la valle, cominciamo a vedere il Rifugio Zamboni Zappa. Lasciamo a destra un palo tra un gruppo di larici nati dallo stesso ceppo (m. 1975).
Dopo un breve tratto quasi in piano proseguiamo in leggera salita.
Alcune rocce si sporgono verso il sentiero (m. 1990).
Continuiamo quasi in piano.
Percorriamo una semicurva verso destra e riprendiamo a salire.

Quasi in piano arriviamo ad una biforcazione dove due cartelli indicano a sinistra il Rifugio Zamboni-Zappa e Madalu (m. 2010).
Proseguiamo con un tratto in leggera discesa ed uno quasi in piano.
Tra le pietre di una vecchia frana percorriamo una curva verso sinistra.
Dopo un altro tratto in leggera discesa, quasi in piano superiamo tre semicurve dx-sx-dx.

Vediamo il rifugio davanti a noi, poco più in alto. Proseguiamo in leggera discesa tra arbusti e cespugli.
Quasi in piano superiamo una semicurva verso sinistra aggirando un masso e continuiamo in salita attorniati da pietre e poca erba.
Proseguiamo quasi in piano e percorriamo una curva verso sinistra.
Dopo una curva verso destra riprendiamo a salire.
Con poca pendenza superiamo due semicurve destra-sinistra.
Saliamo alcuni gradini di pietra e percorriamo una semicurva verso destra.
Continuiamo con una curva verso sinistra (m. 2030).
Quasi in piano superiamo tre semicurve dx-sx-dx.

Proseguiamo in leggera salita. Alla sinistra scorre il Torrente Pedriola.
Il sentiero, diviso in due tracce, gira a sinistra.
Saliamo due gradini di pietra e attraversiamo il torrente su di una passerella di legno (m. 2040).
Scendiamo due gradini di legno e riprendiamo il sentiero.
Proseguiamo in leggera salita. Il sentiero subito si divide e si ricompone.
Alla destra troviamo una panca di legno.

Raggiungiamo l'Alpe Pedriola. Alla sinistra c'è una stalla accostata alla roccia. Poco dopo troviamo due baite (una per lato) e un baitello di metallo alla sinistra (m. 2050).
Dopo una curva verso sinistra percorriamo un tratto quasi in piano e troviamo un cartello fissato alla roccia che parla dell'Alpe Pedriola. Vi leggiamo tra l'altro: "Stranamente i primi documenti con il nome valle Anzasca, non parlano di villaggi lungo la valle, ma di elevati pascoli alpini. Erano 4 alpicelle, Vaccareccia, Carda, Macugnaga e Rovi, e 4 stellaree: Pedriola, Drausa Regis (Rosareccio), Cacia Mezera (Caspisana) e Quarzola, come si rivela dalla permuta di beni tra l'Arcivescovo di Milano ed il Monastero di Arona il 22 giugno 999. L'Alpe Pedriola venne ceduto insieme a "bonofilio dominicus seu iulius pater et filii com uxsores et filii et filie seu abiatici vel abiatice suorum quod sunt numeros decem" (capofamiglia Bonfiglio con Domenico e Giulio figli con mogli e figli, in tutto 10 persone). Ecco i primi pastori che si ricordino, di Macugnaga, venduti insieme all'Alpe."

Il Rifugio Zamboni Zappa

Il Rifugio Zamboni Zappa

Dietro al rifugio

Dietro al rifugio

Dopo il rifugio continuiamo verso il lago

Dopo il rifugio continuiamo verso il lago

In riva al lago

In riva al lago

Il Lago e i ghiacciai

Il lago e i ghiacciai

Continuiamo in salita tra erba e pietre. Lasciamo a destra un grande blocco di roccia. Con poca pendenza pieghiamo a sinistra.
Accanto ad un rivolo percorriamo un tornante destrorso (m. 2065).
Saliamo dei rudimentali gradini di pietra e troviamo dei segnavia che indicano
- dietro verso sinistra (sentieri B47 B43 B38): Piani Alti (Sentiero Saglio) h. 1.00, Alpe Burki (Seggiovia) h. 2.30, Pecetto (Parcheggio) h. 3.15;
- dietro: (sentieri B45 B38): Belvedere (Seggiovia) h. 0.45, Alpe Burki (Seggiovia) h. 1.45, Pecetto (Parcheggio) h. 2.30.
Subito dopo raggiungiamo il Rifugio Zamboni Zappa (m. 2070).

Dei due sentieri che proseguono dietro al rifugio; prendiamo quello più a destra che parte accanto a una scala a chiocciola e ad un affresco.
Dopo un primo tratto in salita, quasi in piano attraversiamo un prato. Alla sinistra c'è una santella con una croce e la scritta: "Ammira il creato e loda il Creatore. Sett. 1928".
Attraversiamo un ruscello appoggiando gli scarponi su alcune pietre che affiorano dall'acqua.
Continuiamo tra erba e massi. Alla destra scorre il Torrente Pedriola.
Poco dopo lo attraversiamo verso destra passando su delle pietre affioranti e su di un'asse di legno.
Davanti vediamo una croce in cima ad un masso (m. 2090).

Giunti in fondo al prato, davanti abbiamo dei massi e proseguiamo con un sentiero in leggera salita.
Ad una biforcazione teniamo la destra tra rododendri e pietre (m. 2095).
Alla sinistra c'è un gruppo di massi (m. 2100).
Alla destra vediamo il letto di un torrente in secca.
Una freccia rossa su di una pietra invita a proseguire (m. 2105).
Il sentiero si divide e dopo alcuni metri si ricompone (m. 2115).
Quasi in piano pieghiamo leggermente a destra.
Percorriamo un tratto in leggera discesa seguito da uno in leggera salita (m. 2120).
Dopo un altro breve tratto in leggera discesa proseguiamo quasi in piano.
Percorriamo una curva verso destra e continuiamo con poca pendenza.
Quasi in piano superiamo un'altra curva verso destra.

Poco dopo il nostro sentiero si unisce all'altro che arriva dalla sinistra e proseguiamo diritto. Da questo punto riprendiamo a trovare i bolli di colore bianco-rosso (m. 2120).
Continuiamo in salita.
Il torrente scorre in basso alla sinistra. Dietro invece vediamo ancora il rifugio.

Saliamo in modo abbastanza ripido tra pietre e cespugli (m. 2145).
La pendenza diventa ripida (m. 2160).
Il sentiero piega leggermente verso sinistra.
Percorriamo una curva verso sinistra subito seguita da un tornante destrorso e proseguiamo con poca pendenza (m. 2185).
Continuiamo in modo abbastanza ripido con due tornanti sinistra-destra (m. 2190).
Proseguiamo in leggera salita.
Percorriamo due tornanti sinistra-destra e continuiamo in modo abbastanza ripido (m. 2195).
Proseguiamo con altri tornanti sx-dx-sx-dx e saliamo alcuni rudimentali gradini di pietra (m. 2200).
Dopo un tratto con poca pendenza riprendiamo a salire.
Superiamo uno zig-zag sinistra-destra (m. 2220).

Ad una biforcazione, un bollo bianco-rosso pare indicare a sinistra ma dobbiamo andare a destra in salita (m. 2230).
Troviamo un altro bollo bianco-rosso, a conferma della corretta direzione presa, e proseguiamo con una curva verso sinistra.
In modo abbastanza ripido percorriamo una curva verso destra e un tornante sinistrorso.
Arriviamo al termine della salita (m. 2240).

Dopo un tratto in discesa continuiamo quasi in piano (m. 2235).
Superiamo una semicurva verso destra e proseguiamo in leggera discesa tra pietre, arbusti e cespugli.
Percorriamo un tratto in leggera salita seguito da uno quasi in piano e superiamo una semicurva  verso sinistra.
Continuiamo in leggera discesa.

Cominciamo a vedere il Lago delle Locce in basso a destra. Il sentiero si divide. Un cartello indica a sinistra il Lago Effimero. Scendiamo verso destra in modo abbastanza ripido.
Quasi in piano superiamo due semicurve sinistra-destra (m. 2230).
Una targhetta su di un masso recita: "Lago delle Locce 2215 m".
In leggera discesa raggiungiamo un prato (m. 2225).
Poco sotto c'è la sponda settentrionale del Lago delle Locce (m. 2220).

Nota:
I dati della sottostante scheda si riferiscono al percorso da Pecetto di Macugnaga senza utilizzare la seggiovia.


    
    
    
  • Nazione: Italia
  • Ubicazione: Val Anzasca
  • Provincia: VCO
  • Comune: Macugnaga
  • Altezza: m. 2220
  • Latitudine: 45°56'37" N
  • Longitudine: 7°54'55" E
  • Carta Kompass: 88
  • Lunghezza: m. 320
  • Larghezza: m. 160
  • Tipo: naturale
  • Tempo: ore 3.15
  • Dislivello: m. 930 -78
  • Difficoltà: escursionistica
Escursione effettuata nel mese di luglio 2023
aquila = escursione molto lunga
Escursione
lunga e faticosa
    

    
    

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